Caspita, sono 23 giorni esatti che non scrivo sul mio blog e credo che una cosa del genere non sia mai capitata dal 2014 ad oggi! Eppure mi sono presa una pausa per dedicarmi allo studio, con la promessa di recuperare alla grande. Oggi ho dato due esami universitari nella stessa giornata e per me che non sono multitasking è stata davvero dura! Ti dico solo che l’ultimo momento di pausa l’ho fatto il 31 dicembre e sono 48 giorni filati che non stacco. Tuttavia i risultati ci sono stati: ho preso 30 e lode in Antropologia del Gusto e 29 in Economia del vino! Così stasera per premiarmi mi sono regalata uno dei miei piatti preferiti: l’agnello alla birra, approfittando anche del fatto che un mio compagno di corso, Mirco Semenzin, mi ha mandato la sua birra artigianale da degustare! E dato che proprio Mirco mi ha proposto uno “scambio culturale” con il suo pollo seduto, ho pensato di condividere la ricetta qui sul blog. Ma è agnello al forno o agnello in padella?
Cominciamo con la cosa più bella di tutte: per prepararlo ti servono solo:
- cosciotto di agnello
- 1 bottiglia di birra artigianale da 33 cl per cucinare e a piacere da bere (l’importante è che utilizzi sempre la stessa birra!)
- 2 patate medie (io ho utilizzato la Patata della Sila IGP)
- 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva (possibilmente un olio saporito)
- 2 cucchiai di farina (va bene qualsiasi farina, ma se hai tipo 2 o integrale te lo consiglio dal punto di vista organolettico).
Gli ingredienti sono già finiti! Quando si utilizzano così pochi ingredienti è fondamentale che siano scelti con grande cura e qualità. Come puoi intuire quello che rende speciale questa preparazione è la cottura!
Ricetta agnello alla birra (2 porzioni abbondanti)
Per prima cosa stappa la birra e versala in un contenitore grande come l’agnello (non utilizzare contenitori troppo grandi, scegli il più piccolo che hai che contiene la carne stesa). Adagia l’agnello, copri con la pellicola trasparente e metti a marinare per 24 ore nel ripiano più alto del frigorifero (quello meno freddo).
Togli l’agnello dal liquido (conservalo perchè ti servirà per la cottura!). Scalda in una padella antiaderente l’olio e quando senti che sfrigola adagia l’agnello precedentemente infarinato con cura. Rosola a fuoco vivace (della mia induzione in una scala da 1 a 9 ho usato 7) qualche minuto l’agnello da ogni lato fin tanto che non fa la crosticina come nella foto, poi versa la birra della marinatura e copri con un coperchio. Dato che il mio cosciotto di agnello era bello cicciotto (1,4 kg) non sono riuscita a metterlo nel tegame con coperchio che utilizzo di solito, ma ho dovuto utilizzare una padella più grande. Ho pensato di coprire la padella con il wok! Del resto in cucina meglio essere creativi, no? Abbassa il fuoco al minimo (con la mia induzione ho usato 3). Punta il timer 2 ore, dimenticati l’agnello e fatti tutti gli affaracci tuoi!
Trascorse le due ore gira l’agnello e copri ancora col coperchio. Punta il timer un’ora e dimenticati ancora dell’agnello. No, in realtà non sarà più possibile perchè avrai la casa invasa di un delizioso e caratteristico profumo.
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Prendi le patate, lavale, sbucciale con l’aiuto del pelapatate e tagliale a spicchi. Togli il coperchio e aggiungi le patate, poi copri ancora. Punta il timer un’ora e cerca di non avere la voglia di sbranare l’agnello alla birra prima che sia perfetto!
A questo punto l’agnello alla birra è pronto. Fai riposare un paio di minuti sotto una campana di vetro o coperto con un foglio di stagnola per riequilibrare i succhi… e procedi al taglio. Si taglia davvero con un grissino! Spero proprio che questa foto riesca a farti capire la morbidezza di questa carne!
Servi l’agnello alla birra sempre e solo con la stessa birra che hai cucinato per prepararlo! A proposito scegli con cura la birra perchè le sue caratteristiche organolettiche saranno le stesse che troverai nell’agnello! Se ami i sapori forti ti consiglio una IPA o addirittura una Stout, se sei una persona “fine”… cambia ricetta! No, scherzo ovviamente! Se ti piacciono i gusti più delicati puoi usare una birra Blond Ale o addirittura una Blanche un po’ speziata e usa una farina 00 per avvolgere l’agnello.
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Non dovrei dirlo, ma le IPA sono le mie birre preferite in assoluto. Così sono stata molto felice di scoprire che Mirco Semenzin mi ha mandato proprio quella! Come puoi vedere sulla bottiglia non c’è ancora l’etichetta: si tratta di una birra che non è ancora in produzione (ma speriamo ci entri presto!). La birra di Mirco Semenzin ha le linee guida dell’American IPA, ma qualche tratto della Stout. Si presenta di un colore ambra intenso e torbido, che nel sistema SRM sarebbe classificato come 20/10. Alla mescita fa una spuma cremosa ed abbondante che, dopo essere quasi del tutto sparita, rimane a velo su tutta la superficie della birra per alcuni minuti. Al naso piacevole note amaricanti di polvere di caffè e miele di castagno si intrecciano con note più fresche e acidule virate al frutto della passione, per chiudersi in un intenso sentore agrumato. In bocca è coerente, avvolgente, corposa, fresca e con un lungo finale di caramello quasi bruciato. Bravissimo Mirco!
Se provi questa ricetta scrivimi in un commento se ti è piaciuta o se ti servono consigli sia per la scelta della birra artigianale giusta, sia per l’abbinamento! Come hai visto io non utilizzo nessun aroma durante la marinatura (al massimo un chiodo di garofano!) perchè voglio davvero sentire il sapore della birra! E a te piace la birra? Qual è la tua tipologia preferita? Se preferisci fare la coscia di agnello al forno QUI la mia ricetta.
Cheers 🍷
Chiara
P.S. Sì, la mia cucina è sporca di farina, ho le dita unte quando pigio la piastra a induzione e questa è la mia vita, non un set fotografico! Spero di cuore che tu possa apprezzarlo!