Qualche giorno fa mi hanno invitata ad entrare in ClubHouse, il nuovo social vocale. Ammetto che, pur adorando le immagini, Instagram è da tempo che mi ha un po’ stufata. Non fraintendermi: adoro Instagram perchè adoro guardare e scattare foto… ma sono stanca di vedere certi soggetti poco talentuosi comprare grandi seguiti senza produrre nessun contenuto interessante… e aziende che ci cascano! Così come sono stanca di vedere spesso premiata più l’apparenza che la sostanza! Per questo ClubHouse mi è piaciuto subito: qui non c’è nulla da vedere ma solo contenuti vocali di qualità da produrre. Per ora ho individuato tre grandi limiti, di cui due correlati tra loro: l’app ClubHouse non è ancora disponibile per android, l’impossibilità di salvare i contenuti e l’obbligo di orario. A me non piacciono le dirette sui Social proprio perchè ti obbligano ad essere disponibile a una certa ora e io a una certa ora posso avere un altro impegno o semplicemente non avere voglia di seguire quella trasmissione! Per questo credo fortemente nei contenuti on demand e spero che anche ClubHouse presto consenta di salvare i contenuti in modo che la gente possa ascoltarli quando può e vuole. Dato che questo social è ancora immacolato di furbetti vari, ho deciso di dargli una possibilità creando il mio primo evento quotidiano: “Perlage Suite Club – un vitigno al giorno”. Ogni giorno alle 18:30 ti racconterò un vitigno, dalla pianta ai vini prodotti. Questa breve lezione informale durerà circa 10 minuti, al termine dei quali potrai chiedermi tutto quello che vorrai in merito al vitigno trattato. La prima lezione sarà oggi pomeriggio (clicca qui per seguirla) e ho deciso di dedicarla al gewürztraminer!
ClubHouse: ho deciso di dedicare la prima puntata di “Perlage Suite Club – un vitigno al giorno” al gewürztraminer perchè…
Se siete dei lettori abituali del mio blog è chiaro l’amore che nutro per questo vitigno, tanto che in effetti lo degusto nelle varie tipologie piuttosto spesso. Poi ho scritto proprio pochi giorni fa questo articolo sul Gewürztraminer Terminum vendemmia tardiva di Cantina Tramin abbinato ad un eccezionale Roquefort AOP… l’hai letto?
Gewürztraminer: vitigni aromatici e vini aromatizzati, facciamo chiarezza!
Prima ancora di parlare di questo vino così eclettico, voglio spendere un paio di minuti sulla definizione di vitigno aromatico e vino aromatizzato perchè mi è capitato spesso di sentire – e leggere – imbarazzanti strafalcioni sull’argomento.
Un vitigno può essere aromatico, semiaromatico o neutro. Questa distinzione è fondamentale per capire i profumi primari del vino. I profumi primari infatti sono quelli propri del vitigno, ovvero quelli che non derivano né dalla vinificazione né dall’invecchiamento. Oggi però non voglio parlare di analisi organolettica. Quello che mi interessa è che non confondiate mai un vino ottenuto da un vitigno aromatico con un vino aromatizzato. Un vino aromatizzato infatti è un vino che può essere ottenuto da qualsiasi vitigno, anche da un vitigno classificato come neutro, che può essere addizionato di zucchero, alcol e sostanze amare o aromatiche. Questi vini sono classificati come “vini speciali” e hanno un tenore alcolico compreso tra 16%vol e 21 %vol.
Quindi, in sintesi, un vino aromatico è un vino che viene elaborato da un vitigno aromatico come ad esempio il gewurztraminer che ha i sentori primari caratteristici del vitigno come, ad esempio in questo caso, la rosa. Un vino aromatizzato è un vino speciale dove certi profumi sono ottenuti tramite l’addizione di sostanze, come ad esempio il Vermuth.
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Gewürztraminer: tutti i suoi nomi
Il gewürztraminer è così chiamato nei paesi di lingua tedesca (e quindi anche in Alto Adige, che però sarebbe ancora in Italia, almeno sulla cartina…). Da noi è conosciuto anche come traminer aromatico, traminer rosa, termeno aromatico, savagnin e sauvagnin.
Talvolta viene chiamato erroneamente traminer rosso, che in realtà è un clone a sé stante con un acino meno aromatico dal colore più acceso.
Gewürztraminer: descrizione ampeleografica
In un vigneto ti piacerebbe riconoscere a colpo d’occhio un vitigno? Sappi che la prima cosa che puoi guardare è la foglia. Nel gewürztraminer questa può essere trilobata o quinquelobata ed è piccola, pentagonale e tondeggiante. Il seno peziolare (Quello più in alto da cui parte il collegamento alla pianta) tende a chiudersi mentre i seni laterali sono poco profondi e quelli superiori in particolare sono appena accennati mentre quelli inferiori sono aperti. La pagina superiore è verde cupo opaco, bollosa e glabra. La pagina inferiore è grigio verde, aracnoidea e con nervature rossastre alla base. Per chi non lo sapesse, in botanica “aracnoideo” significa che presenta lunghi peli (o appendici filiformi) disposti in modo disordinato prendendo appunto la forma di alcuni tipi di ragnatela.
Il grappolo a maturità industriale è piccolo, compatto, corto e tozzo. Può a volte avere 1 o 2 ali appena abbozzate. L’acino è medio, sferico, un po’ allungato e regolare. La buccia di color ambrato-rosato è pruinosa, abbastanza spessa e consistente. La polpa è carnosa di sapore aromatico speciale. Presenta mediamente 2-3 vinaccioli globosi a metà.
Gewürztraminer: caratteristiche
Il gewürztraminer ha un germogliamento precoce. Fioritura e invaiatura sono medie. Per chi non lo sapesse, l’invaiatura è l’inizio del processo maturazione quando il colore cambia, le pareti si fanno più cedevoli e gli zuccheri si concentrano. Come puoi intuire dalla scomparsa del colore verde per un viraggio più caldo, è associata al metabolismo della clorofilla. Il gewürztraminer matura generalmente tra la seconda e la terza decade di settembre. Poi ovviamente in base all’andamento climatico e al tipo di vino che si vuole elaborare si avranno delle diverse epoche di vendemmia.
Questo vitigno ha una vigoria mediocre e per questo predilige potature lunghe. Anche la produzione è mediocre, ma regolare. La resa in mosto è scarsa. Tutti fattori che non invogliano i viticoltori a coltivarlo se non in zone particolarmente vocate e per produzioni di qualità. A questo proposito ha una resistenza alle malattie crittogamiche (parassitarie) e al freddo molto buona.
Gewürztraminer: dove viene coltivato in Italia e nel mondo
Questo vitigno abbiamo appena visto che resiste bene anche nei climi più rigidi e quindi non è certo un caso che in Italia viene coltivato con grande successo in Alto Adige e nel Carso. In Europa possiamo trovare ottimi risultati in Germania, in Slovenia, in Svizzera, in Ungheria, in Austria e, naturalmente, in Alsazia che per me è la patria assoluta di questo vitigno. In generale posso dirvi che è coltivato in tutta la fascia centrale che va dalla Francia all’Europa dell’Est.
Per quanto riguarda il resto del mondo, abbiamo detto che questo è un vitigno difficile che offre raccolti generalmente scarsi e questo in un qualche modo crea una grande “selezione naturale” di aziende che se ne vogliono occupare, concentrando la sua coltivazione nelle zone davvero vocate. Mi vengono infatti in mente alcune zone vitivinicole del Cile (Bio Bio, che ha un clima fresco), della Nuova Zelanda, in Australia (Tasmania), in Oregon e in California (Sonoma e Mendocino).
Essendo un’uva ricca di zuccheri e con una bassa acidità non è adatta a climi caldi, questo perchè il livello ottimale di zuccheri sarebbe raggiunto troppo presto, quando ancora la maturazione fenolica non è completa.
Gewürztraminer: che tipologie di vini si producono?
Pur non essendo un vitigno che sprizza acidità da tutti i pori ha un grande potenziale di invecchiamento regalato proprio dagli zuccheri in esso contenuti. Oltretutto, se vendemmiato nel giusto momento, può dare interessanti risultati anche spumantizzato, sebbene sappiamo che l’acidità è un pilastro portante nella produzione del vino base per l’elaborazione di spumanti metodo classico.
In generale si può dire che data la sua concentrazione zuccherina questo vitigno si presta particolarmente alla produzione di vendemmie tardive e vini passiti. Combinando questa caratteristica ai particolari climi rigidi in cui viene coltivato si creano le condizioni ideali per la creazione di fantastici vini muffati o icewine.
Gewürztraminer: la muffa nobile
Prima di parlarvi dei vini più interessanti e/o famosi, voglio fare un piccolo approfondimento sulla Botrytis cinerea, conosciuta come muffa nobile. So che su ClubHouse ho deciso di parlarvi principalmente di vitigni, ma qui una piccola deviazione è d’obbligo.
La Botrytis cinerea, nel giusto stadio di sviluppo e con le giuste condizioni climatiche, da grappoli raggrinziti con un colore che va dal viola al grigio e vini intensi, dolci ed eleganti. Sviluppandosi sulla buccia degli acini appassiti, la muffa nobile forma un feltro colorato, un fitto intreccio di ife filamentose, che provoca l’appassimento per evaporazione e la conseguente concentrazione di tutte le sostanze estrattive. Produce glicerina e sostanze aromatiche, trasforma diverse componenti e consuma alcuni acidi. In Francia, nella zona di Bordeaux sono prodotti i famosi Sauternes di uve sémillon, o i miei adorati gewurztraminer alsaziani vendemmia tardiva. In Ungheria c’è il Tokaji da uve di furmint dotati di ottima acidità. In Germania si ottengono i dolcissimi Trockenbeerenauslese da uve di riesling e gewurztraminer con contenuto alcolico piuttosto basso.
Gewürztraminer: gioielli d’Alsazia (non resisto e ve ne parlo anche su ClubHouse!)
Come vi ho raccontato poco fa il gewürztraminer si presta particolarmente alla vendemmia tardiva. In pratica, dove le condizioni climatiche lo consentono, si portano ad una sovramaturazione di alcune settimane sulla pianta. I grappoli diventano ancora più dolci perché il glucosio ed il fruttosio aumentano in quantità e si concentrano. C’è un arricchimento di colori, profumi e sapori, tranne gli acidi che invece diminuiscono un po’. E come abbiamo detto il nostro gewürztraminer non ne abbonda di suo, quindi bisogna prestare molta attenzione. Il succo ottenuto dalla pigiatura di queste uve è molto denso ed il vino che si otterrà sarà più dolce o più ricco di alcol etilico in funzione della durata della fermentazione. Può essere fatta solo ad una parte delle uve, soprattutto se l’obiettivo è produrre un vino tendenzialmente secco, ma con grande struttura e morbidezza, perfetti per foie gras, le ostriche o formaggi erborinati.
Definirei la produzione di gewürztraminer vendemmia tardiva un simbolo d’Alsazia dato che è uno dei vitigni più “storici” di questa regione. Ho avuto il privilegio di assaggiare delle annate incredibili, mi viene in mente la 1989 che ho assaggiato a Bordeaux il 2 aprile 2017 quand mi trovavo nelle meravigliose cantine di Millésima per la premiazione come Miglior Blogger d’Europa nella categoria abbinamento cibo-vino.
Io amo così tanto queste vendemmie tardive che per il mio matrimonio ho proprio scelto questo gewürztraminer alsaziano in abbinamento a ostriche e gamberi rossi di Mazara crudi… un orgasmo enogastronomico.
Gewürztraminer: una chicca dell’Alto Adige
L’altra zona d’eccellenza nella produzione di gewürztraminer è il nostro Alto Adige che da anni, grazie al lavoro di alcune cantine, sforna dei vini pazzeschi elaborati da queste uve. Per approfondire questo tema però vi invito a leggere questo articolo dedicato proprio a uno dei migliori gewürztraminer altoatesini.
Vi aspetto alle 18:30 su ClubHouse, per collegarvi usate questo link! Spero di cuore che questo progetto su questa app che si preannuncia una fantastica rivoluzione vi piaccia… io non vedo l’ora di tenervi compagnia 15 minuti al giorno su ClubHouse! 😊
Cheers
Chiara