Dopo una di quelle giornate perfette, dove lavoro, amicizia, amore e famiglia si fondono in un tutt’uno dai confini indistinti come un quadro di Seurat, io, Anna, Carla e sua figlia Chiara stavamo percorrendo un’anonima via di Milano in attesa di arrivare al ristorante di pesce dove avremmo cenato, l’Osteria La Cala (tipico sardo, mi è piaciuto molto!). Chiara interrompe un silenzio carico d’aspettativa per i meravigliosi risultati raggiunti. In quel pomeriggio per la prima volta ho accarezzato le bottiglie con le etichette che ho ridisegnato. E ho degustato grandi vini abruzzesi. “Sai che proprio qui intorno c’è un bar segreto di cui nessuno conosce l’indirizzo? Si chiama 1930 Milano ed è stato il primo speakeasy in Italia!” Eccolo il prurito. La voglia di sapere. I migliori cocktail di Milano. Vintage. Atmosfera. Musica. Ok, mi hai convinto, tranne per la sala fumatori, dato che ormai ho smesso da quasi 8 anni.

1930 milano

La bellissima cantina fumatori… un sollievo scoprire che non è pensata per i fumatori di sigaretta dipendenti, ma per chi ama godersi un buon sigaro di tanto in tanto. Poi certo, si fumano anche sigarette!

“Dalla provincia al centro non cambiano solo i palazzi e le strade. Cambia l’aria. Cambia l’atteggiamento e cambia l’attitudine. Il Conte lo sa, ogni giorno.”

Milano è così, difficile. Vuole essere grande, e spesso ci riesce anche. Città d’affari, in cui il cuore pulsante è sempre lui, il business. A Milano ci sono 2.400 bar, o forse di più. Il1930 Milano però non fa pubblicità plateale per stare a galla. Il 1930 Milano però non fa guerre sul prezzo, anzi un cocktail mediamente costa quanto un beverone di acqua e ghiaccio con una spruzzata di alcol di bassa qualità a Milano Marittima o Forte dei Marmi. Il 1930 Milano  vince e basta perchè è un lusso economico, ma per pochi. Ecco la chiave del suo successo.

“Che si tratta di una sfida per cuori forti, una battaglia a colpi di jigger e spoon, piani di battaglia sotto forme di ricette. Una dopo l’altra, come se fossero mosse di un’infinita partita a scacchi giocata con tutti gli altri mixologist della città. E poi le trasmissioni televisive, i blog, i giornali, il batticuore di non essere all’altezza, la pressione infinita che un lavoro come il suo sa dare.”

Proprio pochi giorni fa avevo pubblicato un articolo sul Wine Marketing che ti consiglio di leggere: Le 6 regole del Wine Marketing: come comunicare il vino con l’Effetto Coca Cola”. Il 1930 Milano fa esattamente questo: ogni cliente che varca la porta si sente il co protagonista speciale di una serata speciale in un luogo speciale. Emozione pura.

1930 milano

Cerca il gatto portafortuna…

“Poi una doccia gelata, un caffè, il sigaro tra i denti, la camicia e il gilet, i capelli pettinati da una parte, il profumo e le chiavi dell’auto. Milano è una sfida. Anche oggi.”

Prenoto, cammino in su e giù per la via, cercando un gatto dorato porta fortuna tipico di ogni ristorante cinese d’Italia. Sono in ritardo, ma la puntualità sta a me quanto l’anidride carbonica aggiunta sta a un buon vino spumante. Anche se spesso, come in questo caso, non dipende da me. Vado su e giù per la via, subito non lo trovo, perchè la via è tagliata a metà dalla principale e subito non ci avevo pensato, così percorro la metà sbagliata più volte chiedendomi se sono davvero nel posto giusto. Poi eccolo lì, il gatto. Sorride beffardo. Varco la porta. Spezie, profumi, candele in barattoli di vetro. Cassette della frutta apparentemente in disordine. Personale etnico. Sembra davvero un take away cinese… o forse indiano. Attendo. Esce Benjiamin, entriamo. Siamo nel 1930 ora, sul serio. Qui nulla è lasciato al caso, ma tutto è curato in ogni piccolo dettaglio. Noi ci siamo, e come ci sediamo, ci sentiamo davvero un po’ speciali.

“è sempre emozionante lo scarto tra il presente e il viaggio nel tempo che vive quando varca la soglia del 1930. Come se si spegnesse il cellulare, come se le reti 4G e i ponti radio non esistessero più, come se ogni volta entrasse dentro un sogno.”

Cercavo un luogo speciale e grazie a Chiara ho trovato qualcosa di più: un luogo capace di farci sentire speciali.

E ogni edizione ha portato con sé nuovi sapori, immagini, feste, ricordi. Una saga fatta di amici che condividevano un viaggio, tramonti, prospettive e ricette indimenticabili. E poi incontri e addii, regali, tessere segrete, baci rubati nella notte del 1930.”

Ispirato agli anni del proibizionismo americano, il 1930 Milano è il primo secret bar che ha aperto in Italia, ispirato agli speakeasy, ovvero ai nascosti bar illegali che vendevano bevande alcoliche durante il proibizionismo.

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1930 milano secret bar

I 2 cocktail: Martesana in primo piano e Lighthouse of Scotland sullo sfondo

“Tipo Faro di Scozia e tipo Martesana.” “Martesana? Sai che non l’ho mai assaggiato?” “30 ml di Single Malt Scotch Whisky + 30 ml di distillato di gorgonzola + 2,5 ml di sciroppo di arachidi in agrodolce + 1,25 ml di sciroppo di zucchero di sale + 5 ml di glucosio di pera + 1 goccia di bitter alle noci”. Benji recita la ricetta a memoria, come se fosse un libro aperto.

E sono proprio questi i due cocktail che abbiamo bevuto. Con stupore Ben mi ha portato esattamente quello che volevo assaggiare, senza che gliel’avessi chiesto. Il Martesana era stato un colpo di fulmine, appena avevo letto gli ingredienti. Ma è Faro di Scozia il “compagno per la vita”.

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Servito all’interno di una lanterna nera, illuminato dalla luce fioca di una candela… questo Lighthouse of Scotland è qualcosa di indimenticabile. Sarà il distillato di terra, lo sciroppo vanigliato di birra di Edimburgo, l’acqua di mare… quel whisky scozzese… il profumo inebriante e torbato… mi sono immaginata di sorseggiare questo cocktail ai confini della foresta, da uno strapiombo sul mare in tempesta, sotto un cielo grigio e freddo, ma avvolta da una coperta calda. Ho viaggiato con la mente, cullata da una musica in stile magnificamente interpretata.

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1930 Milano non è per tutti. Anzi, è proprio per pochi. Entrarci non è semplice: intanto comincia a mettere un like sulla Pagina Facebook 1930 Milano Cocktail Bar e poi prova a ingraziarti i titolari… se sarai fortunato potrai bere cocktail capaci di farti viaggiare ai confini del mondo comodamente seduto in un’altra epoca.

Ah, se sei fortunato e riesci ad andarci, ti consiglio vivamente di scegliere le persone giuste e lasciare a casa gli amanti della benzina degli Happy Hour… hai presente quelli che “basta che ci sia tanto alcol e poco ghiaccio” (poi per la cronaca nel mio cocktail il ghiaccio non c’era…)?

Ricorda: 1930 più che un bar, è uno stile di vita. Il tempo scorre senza che nemmeno te ne accorgi… la mattina dopo avevo un evento riservato alla stampa a Gavi per l’evento #ThinkSerravalle (di cui ti parlerò domani) e mi dovevo alzare alle 5:30… se no sicuramente avrei fatto chiusura… sorseggiando anche un “The Sea”.

E tu sei mai stato in uno speakeasy? Hai qualche altro secret bar da consigliarmi? Ovviamente non ti chiedo di dirmi l’indirizzo… 😉

Cheers <3

Chiara

P.S. Citazioni tratte da “Goodbye”, The Cocktail Book Novel di Micheal Love. Numero 10. “Un cocktail può anche avere il gusto di un saluto, prima di partire per un lungo viaggio”. Una frase bellissima, impossibile non leggerlo, anzi, acquistarlo.

1930 milano

Il bellissimo libricino dei cocktail con la fiaba che racconta l’altra vita di Benjiamin.

P.P.S. Come sempre per le foto ringrazio Universo Foto per la meravigliosa Sony RX100 M4 che adoro… e che sto piano piano imparando ad usare con grande soddisfazione personale <3

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