Sono a Duisburg, all’Hotel Landhaus Milser, alla presentazione dei vini del famosissimo calciatore Andrea Pirlo. Con la premessa che io e il calcio non ci azzecchiamo nulla (ma i mondiali 2006 li ho stranamente seguiti pure io) e che ho scoperto ieri in che squadra giocava Andrea Pirlo, oggi ti chiedo, se sei un tifoso di un’altra squadra, di fare un piccolo sforzo e parlare solo di vino. In fondo se mi leggi qui sul blog sono certa che adori il vino e forse sei anche curioso di sapere come sono i suoi vini! Questa premessa per dirti che il mio giudizio sarà assolutamente imparziale e sincero e come sempre potrai fidarti di me! 😋
(Bella la grafica del menù, vero? Modestamente l’ho fatta io! 😁) Questo è un evento riservato agli operatori del mondo del vino tedeschi che sono accorsi da ogni parte della Germania per degustare i vini di Andrea Pirlo. Inutile girarci attorno, Andrea è un volano per qualsiasi cosa grazie alla fama che si è conquistato sul campo. Il suo nome e la sua immagine sono capaci di coinvolgere milioni di persone e l’evento è andato sold out in pochissimo tempo. Anzi, si è fatto un vero e proprio over booking, perché dalla quarantina di invitati iniziali si è chiusa la lista a 100 persone e oggi il telefono dell’Hotel Landhaus Milser è stato letteralmente rovente con ristoratori di ogni parte della Germania che volevano la possibilità di conoscere Andrea e assaggiare i suoi vini stasera.
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I vini che Andrea Pirlo produce oggi sono 5, ma mi ha anticipato che il prossimo anno uscirà il suo spumante metodo classico e che sarà il più buono di tutti. Andrea Pirlo è ambizioso anche nel mondo del vino, e questa è una qualità che apprezzo molto perché è solo con l’ambizione, condita con tanta volontà, che si possono raggiungere grandi traguardi.
Ha scelto di comprare un’azienda a Flero, in provincia di Brescia, nella terra dove è nato. In quella stessa terra dove aiutava il padre e il nonno a vendemmiare da bambino. Come in un perfetto ciclo della vita, Andrea è tornato a casa quando ha lasciato il mondo del calcio per tirar fuori qualcosa di davvero buono anche da qui.
E ora è il momento di presentarti i vini, e lo farò seguendo passo passo gli abbinamenti proposti.
Andrea Pirlo vini Pratum Coller: Nitor, vino Bianco | in abbinamento selezione di formaggi, Grana Padano 24 mesi, Giardiniera di Morgan
Prodotto con uve turbiana o trebbiano di Lugana 100%. Si presenta di un giallo paglierino cristallino, discretamente consistente. Al naso è fine e delicato, si riconoscono note di albicocca, pera, miele e fiori di tiglio con un finale di burro di cacao. In bocca è coerente, morbido, ma anche molto sapido e aumenta la salivazione. Piuttosto lungo e dotato di buona bevibilità. Per i miei gusti non è adatto a formaggi troppo saporiti e sapidi perché non fa che aumentare questa percezione. In questi casi un abbinamento per contrapposizione è preferibile, pertanto meglio optare per i crostacei che hanno una spiccata tendenza dolce, o un prosciutto come quello delizioso proposto in abbinamento al vino successivo.
Andrea Pirlo vini Pratum Coller: Eos, vino rosato 2016 | in abbinamento selezione di affettati: Zia, Prosciutto Crudo 24 mesi Piotosini, Carne Salata
Da uve sangiovese 100%. Si presenta di un bel colore rosa buccia di cipolla brillante. Al naso è elegantissimo, intenso ma non “prevaricante”. Si riconoscono note di ciliegia, vaniglia e pepe rosa che sfumano in un finale di fiori d’origano. In bocca è coerente, scende vellutato e conferma la stessa percezione di eleganza riscontrata al naso, con una sapidità appena accennata. Bevibilità eccezionale. Il suo punto di forza è la duttilità nelle possibilità di abbinamento, che ne fanno un jolly perfetto per ogni ristoratore, ma anche per ogni cliente finale. L’ho provato con la carne di agnello la sera prima del Ristorante Waldhaus Bochum ed era perfetto, con il baccalà e la crema di piselli a pranzo e ancora una volta è stato perfetto, con un primo piatto a base di ravioli ripieni di pesto con crema di pomodoro e gamberi e anche qui è stato azzeccato… e con gli affettati proposti durante la serata anche si è abbinato benissimo. Sarà che sono romagnola e in me scorre sangiovese al posto del sangue, ma di tutti è il vino che mi è piaciuto di più! Poi io i vini rosati fermi e gli spumanti rosé li adoro… potrei aprirci un mondo e parlarne ore!
Andrea Pirlo vini Pratum Coller: Marzi, vino Rosso | in abbinamento risotto zafferano e liquirizia
Da uve marzemino 100%. Rosso rubino semitrasparente, discretamente consistente. Al naso intensi profumi di spezie, in particolare pepe nero e chiodi di garofano. Si riconoscono distintamente anche la marasca e una nota balsamica. In bocca è intenso, più spostato sulle durezze ma comunque vocato alla morbidezza (ha bisogno di ancora un po’ di affinamento in bottiglia per equilibrarsi). Bella acidità e un tannino ancora un po’ verde. Da lasciare decantare almeno un’ora per consentirgli di esprimersi al meglio. Quando ho letto sul menu questo abbinamento devo dire che mi ha lasciata un po’ perplessa. Sapevo bene che zafferano e liquirizia insieme si sposano in modo magnifico perché uno dei miei panettoni preferiti di Dario Loison ha proprio questi gusti, ma non ero convintissima dell’abbinamento col vino.
Beh, posso dirti che assolutamente sbagliavo, è stato un connubio di sapori orgasmico a livelli che non puoi immaginare. Il risotto era buonissimo, con una spiccata tendenza dolce e una buona aromaticità che smorzava le durezze del marzemino e ne esaltava i punti di forza. Da riprovare anche a casa, nella speranza di essere all’altezza di Chef Roberto!
Andrea Pirlo vini Pratum Coller: Arduo, vino Rosso Riserva | in abbinamento guancia di manzo al forno con purè di patate
Da uve cabernet sauvignon, merlot e syrah. Rosso rubino profondo, roteando il bicchiere forma archetti molto regolari che lasciano intuire un tenore alcolico importante. Al naso è intenso ed elegante, molto fine. Spiccano sentori di sottobosco, ciliegie sotto spirito, cannella e tartufo. In bocca è coerente, molto elegante, dotato di grande acidità che lascia intuire un buon potenziale di invecchiamento, ma già molto equilibrato. Lungo sul finale. Abbinamento molto buono, la guancia era tenerissima (non burrosa però), anche se avrei voluto un sugo più denso e meno brodoso. In generale è sicuramente, da un punto di vista tecnico, il vino più riuscito dell’azienda. Ha anche una bevibilità eccellente, per questo mi è piaciuto davvero tantissimo. Parlando con le persone presenti alla serata direi che è anche il vino di Andrea Pirlo che ha riscontrato il maggior gradimento.
Andrea Pirlo vini Pratum Coller: Monos, vino Bianco Passito | in abbinamento degustazione di cantucci – mandorla, cioccolato, pistacchio – e panettone artigianale con gelato
Da uve petit manseng 80% e pinot bianco 20%. Giallo paglierino cristallino. Il naso stupisce per degli idrocarburi che ti aspetti di trovare in un riesling della Mosella e non certo in un passito bresciano e che sfumano in un sentore di fico. In bocca è coerente, fresco e morbido con un piacevole finale amaricante. Se rotei un po’ il bicchiere avverti proprio un forte sentore di gasolio, e per lasciarlo esprimere è meglio versarlo e aspettare un po’ a berlo. Infatti al primo assaggio non mi aveva convinta del tutto, invece aspettando e lasciando la temperatura salire l’ho apprezzato moltissimo. Per questo consiglio assolutamente di servirlo almeno a 16 °C: la forza di questo vino è il naso e servirlo freddo è ammazzarlo. Ah, il panettone era davvero squisito!
Insomma, come puoi intuire i vini di Andrea Pirlo complessivamente mi sono piaciuti, con 3 note di merito: il rosato, il riserva e il passito. Ora sono davvero curiosa di assaggiare lo spumante che ha detto di avere in cantiere… Ah, poi c’è stata la torta gelato a sorpresa, col gelato di Elio Cotali… a lui è piaciuto vincere facile con me, grazie alla base di pistacchio… io adoro il pistacchio! La torta poi non era solo bellissima, ma era davvero buonissima e non troppo “pannosa” come alcune torte gelato! Ne mangerei una fetta anche adesso…
Infine voglio fare i complimenti a tutto lo staff dell’Hotel Landhaus Milser per come ha condotto la serata. La sala era bellissima, arredata e disposta davvero benissimo. I camerieri gentili e impeccabili, addestrati davvero alla perfezione. Segno che in questa struttura si possono fare eventi a occhi chiusi con la certezza di fare bella figura. Il direttore Bruno Strati è stato onnipresente per assicurarsi che fosse tutto perfetto e il proprietario Antonio Pelle… beh è un uomo così straordinario che ho deciso che domani ti faccio un altro articolo: voglio darti almeno 5 buone ragioni per soggiornare all’Hotel Landhaus Milser! 😁
Ora però tocca a te dirmi cosa ne pensi: hai voglia di assaggiare i vini di Andrea Pirlo – Pratum Coller? Ti ho incuriosito? Se ti fa piacere scrivimelo in un commento 😍
Cheers 🍷
Chiara