Un press tour che sfiora due delle più belle città toscane, Firenze e Siena, è quanto di più bello poteva organizzarmi Maddalena Mazzeschi, che si occupa di comunicazione del vino e segue aziende meravigliose da tanti anni. Così ho pensato di farlo coincidere con il mio 36esimo compleanno e il mio ottavo mese di matrimonio, ricorrenze che cadevano entrambe l’8 maggio 2021. La prima tappa è stata proprio alla Tenuta di Artimino, nell’omonimo borgo toscano situato nei pressi di Carmignano, città famosa nel mondo del vino per l’omonima denominazione e soprattutto per il Barco Reale di Carmignano DOCG. Avevo già scritto un paio di mesi fa l’articolo Carmignano DOC: perchè nessuno ne parla? proprio conquistata dai vini di Artimino, ma non mi aspettato di vivere una wine experience così speciale! 😍🍷

Siamo partiti venerdì 7 maggio di mattina presto perchè avevamo troppa voglia di uscire insieme. Cavolo, la storia d’amore tra me e mio marito è nata poco prima della pandemia e praticamente abbiamo vissuto sempre in casa tra una chiusura e l’altra! Dobbiamo ancora fare un sacco di cose insieme! Dopo una breve tappa a Bologna a salutare un amico e a ritirare il regalino per il nostro ottavo mese di matrimonio e per la festa della mamma (te lo faccio vedere nella terza puntata di questo press tour) e aver mangiato una deliziosa mortadella in macchina, siamo partiti per Scandicci. Assurdo che la Bologna Firenze sia sempre un simile delirio! Comunque abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio di Villa Costanza a Scandicci e siamo saliti in macchina con Maddalena, che ci ha portato fino ad Artimino, una frazione nel borgo di Carmignano.

tenuta di artimino barco reale di carmignano

Come prima cosa abbiamo fatto il check-in e abbiamo ricevuto la chiave della stanza 23 dell’hotel ricavato dal restauro della paggeria medicea, una vera chicca! Questo edificio del XVII secolo è stato valorizzato con grande cura, dai pavimenti in cotto ai dettagli in pietra serena, dalle travi in legno agli arredi in stile. Un dettaglio delizioso? Ogni camera è studiata con una paletta di colori che riprende un vino della tenuta.

artimino villa medicea

La paggeria medicea che ospita l’hotel è composta di 37 camere e si affaccia sulla splendida Villa La Ferdinanda, patrimonio UNESCO, di cui ti avevo già parlato in questo articolo. Attraversando uno splendido giardino che profuma di campagna abbiamo raggiunto la villa per una visita guidata che è cominciata proprio dalle cantine. Qui è ospitata anche una copia della prima DOC ante litterem firmata da Cosimo III e in cui compare anche il Carmignano. La tenuta è di proprietà della famiglia Olmo dagli anni ’80, quando il famoso ciclista del passato Giuseppe Olmo la acquistò come luogo di ritiro e incontro della sua grande famiglia.

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Abbiamo “girovagato” tra cunicoli etruschi, una grande sala degustazione e piccoli ambienti “a sorpresa”, come una piccola acetaia ad uso famigliare e un vecchio archivio, entrambi ospitati in piccole salette adiacenti l’ambiente principale.

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Il vecchio archivio in particolare l’ho trovato davvero suggestivo. Sarebbe molto bello fare una grande operazione di catalogazione dei documenti presenti… perchè sono convinta potrebbero emergere altri aneddoti suggestivi su questa splendida tenuta!

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Ho fotografato questo documento perchè non posso fare a meno di stupirmi della grafia, una vera calligrafia! Mi è venuto in mente mio nonno che nonostante un’istruzione elementare aveva una grafia così bella e non faceva nemmeno un errore. Da lui e da mio padre ho imparato a scrivere con grande ordine e disciplina e ci tengo davvero tantissimo a questo. Ammetto di guardare con orrore i quaderni disordinati, pieni di sbavature, orecchie e cancellature… a mio avviso chi non è in grado di tenere con cura un quaderno o un libro non merita di essere istruito perchè dovrebbe essere davvero l’ABC questo.

tenuta di artimino barco reale di carmignano

In queste vecchie cantine ho trovato un ambiente perfetto per gli aperitivi ai ricevimenti, davvero molto suggestivo. Con la premessa che per me è un vero peccato separare la parte operativa dalla parte experience perchè in un qualche modo si taglia una fetta importante di pubblico (i veri appassionati di vino), è comunque un piacere visitarle.

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Uno degli ambienti più interessanti che ho visto è la cucina, che è grande come tutto il mio piano terra di casa… o forse come tutta casa mia direttamente. Domina un gigantesco girarrosto su carrucole sviluppato dal disegno di Leonardo da Vinci. Io sono una cultrice di storia dell’Arte e di Leonardo da Vinci in particolare, pertanto avevo pensato di fare la mia tesi proprio su Leonardo enogastronomo. Siamo abituati a pensare a Leonardo come un grande artista geniale e misterioso, dimenticandoci che è stato anche un ristoratore in compagnia dell’amico franterno Sandro Botticelli e un vignaiolo talentuoso. Non solo: tantissime sue invenzioni – originariamente interpretate come macchine da guerra – erano in realtà dedicate alla cucina, tra cui un curioso cavatappi per mancini, la lavastoviglie, il tritatutto…

artimino villa la ferdinanda girarrosto leonardo da vinci

Nei piani superiori abbiamo trovato sale di varie dimensioni, particolarmente interessante è la piccola cappella affrescata da Domenico Cresti – detto il Passignano – e Bernardino Poccetti, eccellente pittore fiorentino di affreschi.

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In realtà tanti sono gli affreschi che si possono ammirare nei vari saloni, attualmente spogli e in attesa di essere arredati per ospitare lussuosi eventi di varie dimensioni. Io le vedo particolarmente adatte a delle splendide convention aziendali o per dei matrimoni non troppo intimi.

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Nel susseguirsi di saloni sono riprodotti affreschi nelle lunette raffiguranti un tempo scene di battaglie – andate perdute – e le splendide ville medicee. Il punto più eccezionale dal punto di vista artistico era il guardaroba, perchè un tempo conteneva Il ritratto di Pietro Aretino di Tiziano, oggi in mostra presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze e Il Bacco di Caravaggio, oggi in mostra presso gli Uffizi di Firenze.

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Gli arredi originali sono stati perduti, ma i pochi arredi presenti al Piano Nobile sono comunque stati fatti con grande gusto. Mi piace moltissimo l’angolino con il pianoforte a mezza coda, la panchina con lo stemma mediceo e il ritratto del duca. Anche se di minor pregio artistico, ho apprezzato moltissimo gli spazi dell’ultimo piano oggi per lo più adibiti a uffici. Oltre a godere di un panorama meraviglioso presentano un’atmosfera molto intima e piacevole. Un ambiente perfetto per organizzare un matrimonio intimo o la famosa “cena con i genitori” della sera prima… 😍

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Anche se è il retro della villa, questo sul borgo di Artimino per me rimane il panorama più bello in assoluto! In questo scatto sono davanti al cancello dell’ingresso secondario sotto un portico affrescato con scene leggere. Non dobbiamo dimenticarci infatti che questa villa era la dimora di caccia, luogo di gusto e di piaceri.

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Dopo una tappa velocissima in camera ci siamo diretti nella mia zona preferita della Tenuta di Artimino: il ristorante Biagio Pignatta. Sir Biagio Pignatta era il maggiordomo del Duca Ferdinando I de’ Medici ed è stato omaggiato con un ristorante che da solo merita il viaggio a Carmignano… te lo assicuro! L’ambiente è delizioso ed arredato con gusto, i tavoli ben distanziati e l’atmosfera stupenda. I camerieri sono eleganti, educati e professionali: un piacere per gli occhi e per godersi una cena sopra ogni aspettativa.

artimino vini ristorante biagio pignatta

Abbiamo cominciato con due taglieri di salumi e formaggi davvero buonissimi… si narra anche di un erborinato leggendario che non sono riuscita ad assaggiare in quanto io sono lenta a mangiare, scrivo e faccio le foto… e al tavolo erano presenti delle buone forchette almeno quanto me! 😄 Il vino bianco devo dire che per me è uno dei gioielli di Artimino. In generale trovo che ultimamente in Toscana si producono tra i vini bianchi più interessanti. La mia teoria in materia è che la Toscana, nota terra di eccellenti rossi, col bianco si può permettere di fare quello che le pare e il risultato sono vini per niente omologati nelle caratteristiche organolettiche e di grande personalità.

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In particolare Artumes viene elaborato da uve trebbiano toscano, chardonnay, riesling e sauvignon blanc in % tali da renderlo davvero equilibrato. Il trebbiano regala al vino una grandissima acidità e una certa verticalità, ammorbidita dallo chardonney che infonde grassezza e profumi più dolci. Il riesling gli conferisce note agrumate e minerali, il sauvignon blanc un profumo caratteristico, ma delicato per via di un quantitativo secondo me abbastanza irrisorio nel taglio. Davvero una bella bottiglia capace di piacere a una molteplicità di palati. L’abbiamo abbinata con delle polpettine con salsa piccante e salsa alla senape, molto buone.

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Questo è il miglior primo piatto mangiato in 36 anni di vita. Una cosa a dir poco divina. Cappelletti ripieni di mortadella di Prato (che già di suo è più aromatica e saporita della mortadella di Bologna) su fonduta di taleggio e grattata molto generosa di tartufo che sa davvero di tartufo. Un equilibrio di sapori e un gusto pazzesco. Erano un fuori menù… assicuratevi di chiamarli prima e chiedere se ve li fanno perchè sono troppo buoni!

L’abbinamento perfetto qui sarebbe stato con il Vin Ruspo, – Barco Reale di Carmignano DOC Rosato – il vino rosato di Artimino… ma ammetto che questo è l’unico vino che non mi ha entusiasmato della tenuta e quindi ho optato per un altro abbinamento che si è rivelato davvero riuscitissimo. Ser Biagio è il Barco Reale di Carmignano DOC Rosso, di cui avevo già assaggiato (e apprezzato) il 2019 a casa con le lasagne della mia cara Valentina. Il Ser Biagio è un vino rosso elaborato da uve sangiovese, cabernet sauvignon e merlot che fa solo acciaio. Profumi fini e delicati, palato minerale e complessivamente morbido, struttura media… ma soprattutto beva eccezionale.

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Ah, il papero alla melarancia! Il mio secondo piatto preferito in assoluto… che mi permetto di dire buono come il mio non lo fa nessuno (ecco la ricetta di famiglia della mia anatra all’arancia) – anche se questo ci andava molto vicino e le verdurine di accompagnamento erano divine! Anche se molti pensano sia francese, questo piatto è proprio fiorentino ed è arrivato in Francia grazie alla mia amatissima Caterina de’ Medici, regina consorte di Francia. Adoro questo voler proporre piatti della tradizione medicea all’interno di questo tempio di cultura medicea! 😍

L’ho abbinato con un successo straordinario a uno dei vini che mi sono piaciuti di più dell’azienda, il Chianti di Montalbano DOCG. Un Chianti come ti aspetti un Chianti… lo posso definire così?

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Occhio di Pernice Vin Santo di Carmignano DOC e cantucci… il finale perfetto di una cena splendida. Il vin santo toscano per me è un monumento e come tale va trattato con grande rispetto. Nella sua versione Occhio di Pernice si utilizzano prevalentemente vitigni a bacca rossa, in particolare il 50% è sangiovese. Questa versione di Artimino mi è piaciuta molto perchè è “facile” da apprezzare, da sola o abbinata a dolcetti secchi, con o senza frutta secca o a base di cioccolato. Si presenta di un colore ambra brillante, consistente. Al naso è un tripudio di frutta secca, fichi caramellati, albicocca in confettura, miele di acacia e ha anche una nota balsamica di pino mugo. In bocca è ben equilibrato, coerente, con una vena sapida che ingentilisce una dolcezza mai stucchevole e godibile.

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Dopo la cena siamo rientrati quasi subito nella paggeria medicea anche perchè mio marito Francesco era letteralmente steso! Io ne ho approfittato per studiare Diritto Alimentare e Vitivinicolo nella vasca da bagno. A proposito, complimenti per il set doccia: ricco, prodotti di qualità e con un profumo di zenzero irresistibile. Ormai che l’avevo aperta la crema corpo l’ho messa in borsa e la uso ancora come piacevolissima crema mani!

Ora iscriviti alla mia newsletter o scorri la pagina per scoprire la golosissima colazione della mattina dopo! 😋

Ecco il Biagio Pignatta in versione colazione! I tavoli sono apparecchiati in modo più semplice come mi aspetto per cominciare la giornata.

tenuta di artimino barco reale di carmignano

Buffet servito ricchissimo di dolcetti deliziosi: ho apprezzato tantissimo le ciambelline e i bomboloncini farciti con una buona crema pasticcera. Anche le brioche piccoline erano squisite!

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Nel ristorante ci sono delle comodissime panche che io davvero adoro… e anche Paco! Dopo un buon tè al limone siamo partiti alla volta di Bolgheri! Direi che il nostro 8 maggio non poteva davvero cominciare meglio!

biagio pignatta artimino

Spero di cuore di averti incuriosito e che farai prima o poi un week rilassante ad Artimino: potrai completare la tua wine experience con tantissime attività. Anche se per me la campagna toscana è buon vino, buon cibo, panorami affascinanti e tanto relax.

Prossima tappa del viaggio a Bolgheri, ma non ti anticipo nulla.

Grazie della squisita ospitalità e a Maddalena per averla organizzata e gestita,

cheers ❤️🍷

Chiara

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