Avrei voluto raccontarti prima questa bellissima esperienza, ma sono stati davvero giorni di fuoco tra il lavoro e l’università! Eccomi finalmente a parlarti della seconda tappa del mio week end toscano e dell’azienda che forse mi ha fatto innamorare di più. Forse, non lo so, perchè è stata davvero tutta un’esperienza bellissima e ringrazio Maddalena Mazzeschi per questo. Podere Conca è un gioiello incastonato in quel museo a cielo aperto che è Bolgheri, un luogo che merita il rispetto di ogni winelovers. Altro che foto di culi all’aria, anche se di un certo spessore. Siamo in un’era dove la provocazione è tornata di moda e certi miei colleghi osano mettere merda nei social a mo di Manzoni. No, non parlo di quello dei Promessi Sposi, piuttosto di quell’artista-fenomeno che nel 1961 sigillò 90 barattoli e li etichettò con la scritta “Merda d’artista. 30g” e poco più. Li battezzò a 300g d’oro e voilat, l’opera d’arte è servita. E nel 2016 un collezionista ha pagato il barattolo numero 69 la bellezza di una volta e mezzo casa mia. Comunque la loro merda fotografata piace, quindi per me hanno ragione loro, esattamente come aveva ragione Manzoni.

podere conca vino bolgheri vini toscani

Torniamo però a parlare di cose più piacevoli e profumate come il vigneto giardino di Podere Conca. Podere Conca è un casolare incantato con quelle tre finestre rosse così espressive e uniche da diventare un logo che mi è piaciuto tantissimo. Non avevo mai visto un vigneto così bello come quello che circonda il casolare. Quanta cura e perfezione, quanta armonia tra natura e costruito!

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Un’amicizia legò mia nonna materna, Graziella Cedraschi, donna prodigiosa e lungimirante, a Luciana Aloisi, madre di Livio e di Giulia, quest’ultima sposa di Nicolò Incisa della Rocchetta. Da lì iniziò uno scambio di amore affettuoso che continua oggi con altri volti, altri nomi. Fu quindi quell’amore, per primo, a indirizzare i miei nonni verso questa terra che in alcuni luoghi si lega all’Africa che tanto rappresentò le fortune e le tragedie dei primi protagonisti di Bolgheri.

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Ma iniziò soprattutto l’attaccamento a quei reami magici fatti di ulivi santificati e di vigneti divenuti sacri: quasi immortali. L’amore suggellò contratti di cessione e prolungò il nostro vivere in Toscana. La casa di Bolgheri divenne il gioco delle nostre estati di bambini, diventò la meta dei viaggi di noi adolescenti e il luogo preferito dove vivere il sole che da maremmano si fa globo di tutti i mondi… soprattutto fu teatro senza sipario delle amicizie più franche.

Giovanni Gastel Jr

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Ci sono piante che sembrano sculture, sacre anch’esse in queste terre che raccontano la storia di un luogo divenuto immortale grazie al lavoro di queste donne e questi uomini così speciali. Sì, speciali, perchè custodire un gioiello è normale, ma crearlo e renderlo così prezioso è proprio solo di menti illuminate. E io mi auguro nel tempo di essere all’altezza di fare la stessa cosa con le mie parole e la mia volontà di farle riecheggiare nel cuore di chi sa amare il vino e il cibo profondamente.

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Dopo aver visitato i vigneti siamo giunti in cantina, dove ho trovato queste splendide botti in cemento tulip rosse. Ricordo di averle viste in tantissime cantine di Bordeaux, da Château Beychevelle a Château Kirwan, ma in entrambi erano di colore grigio. Le adoro, come adoro i vini che fanno un passaggio in cemento.

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Podere Conca conduce i vigneti e l’uliveta secondo le antiche tradizioni e l’agricoltura biologica. C’è tanto amore e tanta cura in ogni dettaglio e l’approccio scientifico di Silvia Cirri, CEO di Podere Conca, si vede anche e soprattutto nelle scelte fatte in cantina.

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Questa perfezione non può essere casuale. E infatti il cuore è lei, Silvia Cirri, CEO e socio di maggioranza di questo gioiellino di Bolgheri nel fine settimana e primario di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato di Milano durante la settimana. Nel frattempo è riuscita anche a fondare una Onlus per i bambini cardiopatici nel mondo. Io sono semplicemente ammirata. Silvia non è sola: con lei c’è un gentiluomo di campagna suo grande amico Livio Aloisi, che prima di abbracciare questa avventura ha lavorato a Bolgheri con il cognato Nicolò Incisa della Rocchetta e suo padre Mario, produttori del famoso Sassicaia. E poi ci sono il nipote Giovanni Gastel Jr, nipote anche del celebre fotografo e del regista Luchino Visconti. La figlia di Silvia, Virginia Archinto Rocca Saporiti non ha solo un nome importante tra le famiglie della nobiltà milanese, ma è anche la Content Producer Manager di Bulgari e per Podere Conca cura l’immagine. E la figlia di Livio, Flavia Aloisi, una donna splendida che in questa foto è tra Silvia e mio marito Francesco. Infine Manuela Gastel, moglie di Giovanni Gastel Jr, si occupa del commercio estero. Insomma, Podere Conca è la storia di una grande amicizia, quella di Silvia Cirri e Livio Aloisi e delle loro famiglie che si intrecciano.

Poi ci sono i collaboratori, tra cui cito Linda Franceschi, agronoma e Simonetta Carboneschi, la chef che coccola Silvia quando scende in cantina… e ha coccolato anche noi!

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Dopo la visita in cantina siamo tornati al casolare per il pranzo e la piscina mi faceva una voglia… io ormai sono viziata, nel residence dove vivo abbiamo una piscina splendida vista lago e ormai ammetto di non poterci vivere senza. Attualmente si sta riempiendo perchè abbiamo cambiato l’acqua e fino a martedì dovrò resistere dal lanciarmici dentro!

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Ultimamente so di dirlo spesso, ma i vini bianchi che mi stanno convincendo di più – salvo rare eccezioni – sono quelle che esulano dalle terre normalmente vocate a questa tipologia. Ed è così che spicca la Toscana, nel firmamento del vino bianco italiano e regala perle inaspettate. Elleboro è esattamente questo, con i suoi profumi decisi in cui le note agrumate ed “albicoccose” del viognier incontrano i profumi caratteristici del sauvignon per poi smussarsi nella burrosità dello chardonnay. Sapido al punto giusto, strutturato quanto basta per donargli grande versatilità di abbinamento. E come il Bolgheri rosso Agapanto costa troppo poco per quanto è buono.

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Agapanto è un piccolo gioiello di vino Bolgheri e quando ho scoperto che costa 18 € non potevo crederci. Ti ho già parlato di questo vino straordinario in questo articolo un paio di mesi fa, quando l’ho abbinato a una bistecca meravigliosa. Mi piace tantissimo! Anche con questo secondo si è abbinato magnificamente e in particolare le verdure erano deliziose!

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Dopo un pranzo squisito vedere una cheese cake al cioccolato arrivare è una grande gioia! Poi era davvero squisita e ne ho mangiate tre fette. E l’avrei sbranata letteralmente tutta! Fantastica! La panna freschissima e la ganache al cioccolato perfetta. Un dolce semplice eseguito a regola d’arte. A quando un vino passito da abbinarci? 😍

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Grazie di cuore a tutte queste splendide Donne per avermi regalato un compleanno meraviglioso, in un vigneto giardino, del mio colore preferito e con il mio dolce preferito. Podere Conca è davvero un gioiello nel cuore dei vini toscani che merita di essere scoperto da quanti più winelovers possibili.

Cheers 🍷

Chiara

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