Quando penso a un comfort food di tardo autunno mi immagino il radicchio e bruciatini servito tiepido con la piadina appena fatta e un calice di buon sangiovese, tutto rigorosamente di Romagna. Stasera invece ho giusto da finire la bottiglia di “Piantata” Umbria IGT Sangiovese di Cantina Cenci, che è comunque molto buono e merita per questo un abbinamento degno di lui! Quando ieri sera ho fatto comprare a mio marito una fetta spessa di pancetta – e ovviamente è tornato a casa con due, sia mai che moriamo di fame – mi sono resa conto che non aveva idea di cosa fosse il radicchio con i bruciatini e ho così realizzato che è un contorno tipico romagnolo. Eppure è così insito nella mia infanzia e nella mia storia di famiglia che ho sempre pensato lo mangiassero un po’ tutti ovunque!
Tradizionalmente il radicchio con i bruciatini – in dialetto romagnolo radéch cun i brusadé – si prepara con il radicchio selvatico raccolto in campagna e si può fare con il radicchio crudo o ripassato velocemente in padella. Nella mia ricetta utilizzo entrambi i metodi perchè mi piace molto il gioco delle consistenze dei due diversi tipi di radicchio. In generale viene delizioso con qualsiasi tipo di radicchio e se non avete la pancetta potete usare il guanciale. Si serve sempre con la piadina romagnola ben calda (per la ricetta della piadina clicca QUI).
Mio papà che adorava i sapori amari lo ordinava spesso quando andavamo al ristorante la domenica sera. Sarà che stasera Giuseppe Conte firmerà il nuovo DPCM che regolerà questo Natale 2020. Stanotte è stato approvato il decreto legge che vieta ogni spostamento tra i territori di diverse regioni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio e nessuno spostamento tra comuni il 25 dicembre, il 26 dicembre e il 1 gennaio. Questo sarà quindi il primo Natale senza la mia mamma e l’idea che lo passi a casa da sola mi stringe il cuore. Per questo stasera avevo davvero bisogno di un comfort food che profumasse d’infanzia.
Radicchio e bruciatini: la ricetta perfetta
Ingredienti (per 2 golosi o 4 a dieta stretta)
- 1 palla grossa di radicchio
- 1 manciata di radicchio di campo
- 1 fetta di pancetta – meglio se di Mora Romagnola – tagliata molto spessa
- 4 cucchiai di aceto balsamico di Modena
- sale fino q.b.
Procedimento (super facile)
- Elimina le foglie esterne dalla palla del radicchio e taglialo a striscioline di circa 1 cm.
- Lava e asciuga con l’attrezzo per insalate in modo da eliminare la grossa parte di acqua.
- Taglia a fettine la pancetta e rosola lentamente in una padella antiaderente fino a farla diventare croccante, ma non secca. L’obiettivo è ottenere i filetti più magri in mezzo al grasso sciolto.
- Aggiungi 4 cucchiai di aceto balsamico, un pizzico di sale, mescola e portalo a sobbollire fin quando non evapora.
- Aggiungi il radicchio a striscioline, conta fino a 10 mentre mescoli e poi spegni il fuoco. Lascia intiepidire nella padella ancora calda.
- Sminuzza con le mani il radicchio di campo, aggiungilo al composto nella padella, mescola tutto e servi, possibilmente in una ciotola di coccio scaldata in forno.
Radicchio e bruciatini: un sangiovese umbro in abbinamento
La tradizione è stata spezzata: il primo Natale che passo senza mamma, il terzo senza papà. E nemmeno mi farò la settimana di Natale al Mataluna di Fusignano a giocare a qualsiasi gioco in scatola sia mai esistito con Marco mentre mi sfondo di Baileys coffee bollente. E nemmeno il Risiko di Natale a casa di Marco mentre mangiamo qualche torta che ha preparato sua mamma Ughetta e ci beviamo un sangiovese di Trerè. E io che ero così felice di coinvolgere mio marito in quella che per me era la settimana più bella dell’anno! Ancora più felice che quest’anno con noi ci sarebbe stato mio cugino, recuperato dopo anni di buio dopo che si è liberato di quel caso umano della sua ex e si è trovato una fidanzata splendida, Ilenia.
Se niente quest’anno è al suo posto, invece di un sangiovese di Romagna per una volta ci possiamo abbinare un sangiovese umbro: Piantata di Cantine Cenci (lo puoi comprare QUI). Vino che ho conosciuto grazie al collega Federico Scarponi, di cui ti ho parlato ieri in questo articolo dedicato ai vini umbri. Piantata è un sangiovese eccezionale, soprattutto se hai la pazienza di aprirlo il giorno prima, toglierne un calice (lo puoi bere subito questo eh) e aspettare il giorno dopo per berti la bottiglia. Il primo giorno ricorda il Chianti, il secondo giorno è più in direzione Montalcino… Si presenta rosso rubino intenso e trasparente, consistente. Al naso è molto fruttato (il primo giorno senti più la spezia) con note di ciliegia fresca e in confettura, cacao zuccherato, pepe rosa, viola e fieno secco. In bocca è molto morbido, con un tannino ben amalgamato e una buona struttura. Abbastanza persistente e con una beva piacevolissima!
Cavolo, a scrivere questo articolo mi sono commossa! 😳
Cheers 🍷
Chiara