Venerdì sera sono stata a Bergamo Alta al Sette Terre Wine Fest, che in questa serata era patrocinato da AIS Bergamo e ho passato davvero una bellissima esperienza! Il Sette Terre Wine Fest merita davvero una visita, anche perché con soli 10 € potete degustare le eccellenze di 7 produttori del nostro territorio. Il denominatore comune di questa associazione è la qualità tanto amata dal maestro Veronelli e devo dire che l’ho percepita in ogni assaggio… quindi bravi tutti!
Parto da casa intorno alle 16, la pioggia è davvero incessante. Ho indossato la divisa AIS con grande diligenza, ma ammetto che mi sento una salsiccia dentro un budello troppo stretto, e vorrei avere i mitici mutandoni di Bridget Jones capace di togliere almeno 2 taglie e far sparire il peggiore dei rotolini! Da quando sono tornata dalla Francia ho perso 4 kg, merito di una dieta abbastanza ferrea combinata a qualche stress sentimentale. Ottimo, “solo” 29 kg mi separano dal peso forma ormai… ma mi sono promessa che il regalo che mi farò per i miei 32 anni, l’8 maggio 2017, è raggiungere il mio peso ideale e non lasciarlo più e, puoi scommetterci, ce la farò! Chissà poi che non avrò finalmente anche io un Mark Darcy pronto ad adorarmi come è successo a Bridget… a proposito, venerdì esce il suo nuovo film! Non vedo l’ora di andarci 😉
Ma torniamo in quel di Bergamo Alta! Ma quanto cavolo pioveva venerdì? Credo di non essere mai stata così zuppa… e con la divisa di rappresentanza da sommelier avevo pure abbinato un tacco 10: robe da matti! Per fortuna avevo un paio di ballerine di riserva nella borsa, ma sono state asciutte per poco anche quelle. Parcheggio in San Lorenzo (mi hanno praticamente derubato: 12 € di parcheggio per 5 ore!), qualche centinaio di metri a piedi… ed eccomi nel Seminarino, che poi è un oratorio/teatro con un bellissimo chiostro. Mi piacciono tantissimo queste degustazioni organizzate nei chiostri, come a Voluptates a Imola o Benvenuto Brunello a Montalcino!
Ho assaggiato tutti i vini presenti al Sette Terre Wine Fest e devo dire che lo standard qualitativo era davvero alto. Da quanto ho capito, la bellezza di questa zona è la sua diversità dei suoli e la viticoltura che spesso diventa eroica. Sette Terre è un’associazione di viticoltori indipendenti di Bergamo, sono “cantine che condividono la ricerca della massima espressività dei vini e della loro identità territoriale partendo appunto dai sette profili dei suoli su cui radicano i rispettivi vigneti posti da un capo all’altro della zona collinare della bergamasca”. Mi piace questo loro credere così intensamente nella loro terra… e anche il loro logo è stupendo: il vino si muove nel calice fino a formare il landscape bergamasco!
Sono passati 3 giorni dalla degustazione, ma ho ancora il sapore in bocca di 3 vini:
Sette Terre Wine Fest 2016: Tellurit – Bergamasca Riesling IGT 2013
Questo è il vino che più mi è piaciuto in assoluto. Come mi ha detto sabato il grande Franco Ziliani, patron Berlucchi, un vino o ti piace, o non ti piace. Ecco, questo riesling mi è piaciuto in modo straordinario! In particolare il naso l’ho trovato perfetto: grande mineralità, una nota intensa di solvente, idrocarburi a non finire, una punta di erba cedrina e la pesca bianca. In bocca è entrato vigoroso e sapido, con grande struttura e acidità. Sono certa che è un vino adatto all’invecchiamento, e vorrei riassaggiarlo tra 4/5 anni. Sicuramente un vino che può fare tutto pasto, ma io lo trovo perfetto per l’aperitivo, servito fresco ma non troppo. Mi ha ricordato un assaggio fatto a Voluptates un paio di anni fa! Stasera stavo cercando qualche informazione su questo vino online… e dato che il sito della cantina non mi si apre (o meglio c’è una splash page che non porta a nulla e senza nessuna informazione – consiglio al titolare di dare un’occhiata ai miei servizi di winery web design 😉 ) ho trovato su un altro sito web che l’enologo è Angelo Divittini! Angelo, ma sei sempre tu che ci fai vini straordinari? Bravo, bravo bravo!!! ???
Sette Terre Wine Fest 2016: Caminella – Metodo Classico Brut
Ecco, questo è un bel metodo classico che mi ha colpito. Se dovessi per forza definirlo in una parola ti direi “croccante”. Per fortuna ho a disposizione più parole e ti dico che è anche setoso, fresco… la sua principale differenza con il Franciacorta (le cui terre confinano) è il ruolo del lievito. In questo vino, nonostante sia anch’esso uno spumante Metodo Classico, i sentori di lievito sono ben integrati con quelli dei due vitigni da cui nasce, lo chardonnay e il pinot nero. Per questo lo ritengo perfetto per chi non ama da impazzire i sentori di lievito del Metodo Classico, che a me invece piacciono molto! Al naso non è particolarmente intenso, serba ancora qualche nota di frutta a pasta bianca e vaniglia, con un accenno di crosta di pane. In bocca entra deciso, non particolarmente intenso ma persistente ed elegante. Lo trovo perfetto per il sushi e il pesce affumicato.
Sette Terre Wine Fest 2016: Cascina Lorenzo – Marzemino IGT 2013 – Foppello 18
Un bellissimo vino, dal colore rosso rubino intenso. Il naso è intenso e complesso, con note di fieno secco, sottobosco, mora, vaniglia. In bocca entra deciso, fresco, sapido, con un tannino rotondo ma consistente. La sua grande freschezza sicuramente lo rende un vino adatto all’invecchiamento. Il legno è forse un po’ presente, ma comunque non esagerato… e poi a me i vini legnosi piacciono! Parlando con il titolare ho scoperto che sono i miei vicini di casa e non conoscevo questa cantina… incredibile! Per farmi perdonare prometto di andare a trovare Daniel prestissimo anche perché ormai sono curiosa di vedere questi vigneti arrampicati sulle nostre splendide montagne e ho ancora un rosso da assaggiare 😉 !
Sette Terre Wine Fest 2016: Sassi della Luna – da uve autoctone di Moscato di Scanzo appassite – Rossopassione
Un passito delizioso, in una bellissima bottiglia (Mattia non l’ha trovata eccessivamente comoda per il servizio ahahaha) che mi ha ricordato un Porto Kopke bevuto in loco qualche anno fa. Lo avrei tanto voluto assaggiare con un bel formaggio erborinato o con del cioccolato fondente ma non troppo. Per nulla stucchevole, l’ho trovato adatto anche per chi non ama i vini passiti. Al naso è ampio, con note che spaziano dalla marasca sotto spirito, rosa secca, salvia, miele di castagno, funghi porcini e cacao. In bocca entra morbidissimo, equilibrato, elegante, dolce ma non troppo. L’ho riassaggiato volentieri mentre aspettavo di andare a fare la pappa 🙂
E infine una piacevolissima pizza “da Mimmo” sempre lì a Bergamo Alta con i colleghi sommelier che sono stati davvero carini e un’ottima compagnia! La pizza da Mimmo era davvero molto buona, i tocchetti sono di pesce spada, poi olive taggiasche, pomodorini, pan grattato… e poi un’ottima lievitazione e grande digeribilità! La consiglio assolutamente e non vedo l’ora di tornarci 😉
Ora ti saluto, che stasera la luna dalla mia finestra è meravigliosa… e merita di essere ammirata con un buon calice di vino in mano. La bellezza del suo riflesso nell’acqua nera, le luci in lontananza di Pisogne al di là del lago… e mi viene in mente quella canzone di Francesco Renga, “La tua Bellezza”. L’ho ascoltata spesso in questi giorni, e non mi stanca mai.
Ecco, credo che ora l’ascolterò ancora, roteando questo calice di Valcalepio Rosso di Medolago Albani che mi hanno portato ieri sera Viola e Alessandro. Davvero un buon vino, devo approfondire 😉 E super buono il pesto che hanno preso a Porto Venere nella bottega del pesto Bajeicò! Ieri sera ci abbiamo abbinato le mie ormai famose tagliatelle 😀 La foto non la posto questa volta che poi la Daniela mi dice che non le piace il mio orologio stile industriale ahahahaha! Buona giornata #winelovers ???
A presto,
Chiara