Se mi segui da un po’ sai quanto ho sputtanato l’organizzazione di Verona Fiere per la 49esima edizione del Vinitaly, se invece non lo sai ti consiglio di leggere Vinitaly, another love story -ended tragically- in Verona che già dal titolo lascia trasparire un tono non proprio felice rispetto alla scorsa edizione della manifestazione. Questa volta però no, non posso fare finta di niente: io a Vinitaly ci sono stata tutti i giorni ad eccezione di domenica e so benissimo di cosa parlo!

VIAGGI: AUTO & PARCHEGGIO E TRENO & NAVETTA

Lunedì sono andata al Vinitaly in Auto. Io partivo da Lovere, Alto Sebino, provincia di Bergamo. Sono partita intorno alle 8:20 e sono arrivata molto tardi a causa di un incidente in zona Sommacampagna che ha provocato circa 2 ore di code e rallentamenti. E poi perché ho sbagliato 2 volte ad imbroccare l’uscita di Verona Nord e ho fatto su e giù Nogarole Rocca – Sommacampagna 4 volte (ma è colpa mia che ero distratta, non di altri!) Una volta arrivata a Verona in 5 minuti dal casello dell’autostrada ero praticamente davanti all’ingresso del Vinitaly e ho parcheggiato gratuitamente a circa 1 km dalla fiera (più che altro dato che devo dimagrire in previsione di assumere milioni di calorie mi faceva solo bene camminare un po’). La sera non ho trovato code, ma sono partita subito dopo cena intorno alle 22.

Martedì memore dell’incidente del lunedì sono andata in treno. Sono partita da Pisogne alle ore 7:31 e sono arrivata a Verona alle 10:20. Da lì non ho aspettato nemmeno 1 secondo la navetta (ce ne erano 3 pronte a partire) e in meno di 10 minuti ero davanti all’ingresso principale di Verona Fiere. Idem al ritorno: ho preso la navetta alle 18 circa e alle 18:40 ero sul treno che mi mangiavo una pipas ai semi di girasole.  A parte un ritardo di circa 5 minuti del treno, viaggio liscio come l’olio. Poi se vogliamo dare la colpa a Verona Fiere che sul treno dell’andata c’era troppa gente e sono stata in piedi tutto il viaggio… beh ti invito a salire su qualche regionale da Ravenna diretto a Rimini quest’estate e raccontarmi se trovi posto a sedere!

Mercoledì ho deciso che il treno non fa per me e ho sfidato la coda e il traffico. Risultato? Sono partita alle 9 di mattina e alle 10:30 ero a Verona, parcheggiata al solito posto di lunedì. Ero dentro la fiera prima delle 11. Ritorno impeccabile, sono partita verso le 17 e non ho trovato un minuto di coda, solo qualche rallentamento fino a Sommacampagna, ma ci ho messo meno di un’ora e mezza per fare 159 km quindi direi di non potermi lamentare.

Il prezzo del Parcheggio di 25 € è assolutamente inconcepibile, alla Fiera di Milano costa 16.50 € e non è poca la differenza proprio per niente! Aggiungo che ho trovato assurdo mettere i divieti in gran parte dei parcheggi disponibili per portare la gente a spendere 25 €, un modo di fare cassa che ha poco senso per me… A parte questo, chi si lamenta del viaggio nel suo complesso e dei tempi, io sono stata al Salone del Mobile sia ieri che venerdì (per quello ho aspettato a scrivere questo articolo) e Milano era ingestibile! Ore e ore di coda ad entrare, ore ed ore ad uscire, a qualsiasi orario non c’è stato un briciolo di salvezza. Quindi?

BIGLIETTO DI INGRESSO: 80 € OPERATORI, 36.50 € SOMMELIER E ACCREDITO STAMPA

Premesso che io ero stata accreditata direttamente da Verona Fiere e pertanto non ho pagato il biglietto d’ingresso, ho letto su Dissapore – Vinitaly 2016: lo spostiamo a Milano –  che nessuno li ha pagati e che tutti entravano e uscivano beati dai tornelli d’ingresso. Devo avere un branco di amici coglioni allora, perché loro il biglietto lo hanno pagato eccome (Sommelier da 36.50 € i più, un paio quello da 80 € senza riduzioni). Addirittura gente che ho conosciuto al Vinitaly mi ha mostrato beata i biglietti d’ingresso (ho fatto una piccola indagine chiedendo qua e là per poter scrivere questo articolo). Sono assolutamente d’accordo con il metodo di Verona Fiere di fare pagare 80 € l’ingresso per dissuadere ubriaconi molesti (sai quante bottiglie di vino scadente si comprano con 80 €?) e io sinceramente ubriaconi a vomitare qua e là non li ho visti! Mi è capitato di vedere qualche ragazzo seduto per terra a mangiare un panino fuori dai padiglioni, e non ci vedo niente di male: l’ho fatto anche io dato che c’erano pochi posti a sedere! Ecco, se posso avanzare una critica è proprio che non c’erano molti punti per sedersi fuori dai padiglioni! Ma da qui ad additare come ubriacone qualche ragazzo con due tatuaggi che mangia un panino per terra mi viene da ridere… o da piangere!

Le code all’ingresso in effetti le ho viste eccome, ma solo all’ingresso principale di Vinitaly: Teodorico e San Zeno li ho trovati sempre vuoti, tanto che sono entrata dall’ingresso riservato alla stampa una sola volta! Ma dobbiamo proprio metterci tutti in coda per entrare dall’ingresso principale (Cangrande) con 4 ingressi disponibili? Io davvero non riesco a capire questa cosa…

Quanto al passare ai tornelli ed entrare gratis al Vinitaly 2016 vi posso solo dire che dei miei amici ci hanno provato con dei biglietti già usati, ma sono stati fuori. Nemmeno coi pass degli stand è riuscita l’impresa tanto erano ligi i controlli. Io ieri al Salone del Mobile di Milano sono entrata con un biglietto usato di una standista cinese. Vi sembro forse cinese? E me lo ha pure letto e infilato l’operatore, ovviamente diceva che il biglietto era già stato usato così mi ha aperto manualmente l’ingresso. Oltre a me questo lo hanno fatto tutti quelli prima di me. Ma mettiamo pure a Milano il Vinitaly che tutti pagano l’ingresso, tranquilli!

STRUTTURE, INFRASTRUTTURE, BAGNI E PULIZIA GENERALE.

Ecco, anche su questo punto ho qualcosina da dire: a parte che i bagni erano piccolissimi e non ci giravo dentro tanto erano stretti, nemmeno riuscivo a piegare le gambe per fare pipì è stato davvero un po’ un macello in questo senso (parlo solo dei wc chimici attrezzati esternamente), erano di una pulizia da non crederci! Non sembrava nemmeno di essere ad una fiera con così tante persone: sarà stato un caso ma io ho trovato una donna delle pulizie per ogni bagno e mi sono complimentata ogni volta per la pulizia impeccabile. Coda? Forse 5 minuti nel padiglione del Piemonte, a parte questo mai fatta coda da nessun’altra parte! Poi non so, magari sono stata fortunata io… in bagno in 3 giorni ci sarò andata 7/8 volte!

Ho letto di scale mobili che non funzionavano per il PalaExpo della Lombardia… anche qui sarò stata fortunata perché avrò fatto su e giù 20 volte in 2 giorni!!!

I panini dei bar della fiera hanno un aspetto inaffrontabile, anno scorso ne ho mangiato uno ed era gommoso e al suo interno c’era una mezza fetta di prosciutto. Quest’anno ho pagato un prezzo spropositato per una focaccia alla porchetta (7.50 €) in uno stand all’aperto vicino ad Agrifood ma devo dire che era buona, gustosa e abbondante, quindi non c’erano solo panini gommosi, suvvia!

La Wi-Fi funzionava così così, ma forse a me non ha pesato più di tanto perché sul lago ho qualche problema di connettività. Confermo che a Milano la velocità era migliore, ma ogni visitatore aveva disponibile solo un’ora di navigazione… io forse preferisco il singhiozzo ma tutta la giornata, poi sono punti di vista!

Quello che è davvero mancato è stato un punto per ricaricare i telefoni o i tablet! Prima di tutto perché siamo nell’era di internet, ma poi perché se davvero uno ha bisogno del telefono può risultare problematico se si trova con la batteria a secco. Questo lo trovo davvero inconcepibile: allestire dei corner con delle prese come hanno fatto ad esempio a Identità Golose non la trovo un’impresa epica!

In sintesi… per me questo Vinitaly 2016 ha funzionato assai meglio di tutti gli altri Vinitaly (ne ho frequentati una decina) poi trovo che ci siano cose assolutamente da migliorare! Non so perché molti appassionati che frequentano il Vinitaly continuano a paragonarlo al Merano Wine Festival: certo che a Merano tutto è diverso, ma sono 2 manifestazioni diverse che nascono con obiettivi diversi! A questo proposito stilerei questo elenco, se hai altre cose da aggiungere lasciami un commento:

  1. Ridurre drasticamente il costo del parcheggio ed adeguarlo allo standard delle altre fiere (intorno ai 15 € massimo);
  2. Aumentare gli ingressi alla fiera (ad esempio la porta C era chiusa)… e cercare di incentivare la gente ad usare anche gli altri ingressi e non solo quello principale;
  3. Creare delle aree relax dove sedersi tranquillamente proporzionali al numero di persone che il Vinitaly è capace di ospitare onde evitare di vedere persone mangiare panini per terra;
  4. Migliorare tassativamente il cibo offerto nei corner fieristici!
  5. Creare dei punti dove ricaricare smartphone e tablet con prese di vario genere;
  6. Migliorare la connettività internet;
  7. Essere ancora più severi con i controlli all’ingresso (poi però si rischia di accrescere le code, sbaglio?)

Invito soprattutto i produttori che hanno partecipato a lasciarmi le loro impressioni!

Ah un’ultima cosa! Io non ho trovato nemmeno un minuto di coda a nessuno stand… in nessun giorno e in nessun orario! Forse un pochino di calca al Vivit, ma a parte questo ho girato benissimo. Ma com’è possibile?

P.S. Sia chiaro che la Fiera di Milano non è nemmeno paragonabile a Verona come tutto! Ma sinceramente spostare il Vinitaly a Milano lo trovo insensato proprio ora che l’ente fiera veronese si è dato una mossa e ha iniziato a migliorare. Auguriamo invece a Verona Fiere di continuare questa strada di miglioramento e stupirci ancora di più con la 51esima edizione, dove magari troveremo appunto corrette quelle cose che ancora non hanno funzionato in questo Vinitaly!

A presto,

Chiara

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