Questa mattina ho partecipato a un’interessante Masterclass dedicata al vino rosato, dove ho avuto modo di confrontare il Chiaretto di Bardolino con altri vini rosati francesi. Ho trovato questa degustazione molto interessante e devo dire che mi ha dato modo innanzitutto di chiarirmi un dubbio che mi era sorto durante gli assaggi di ieri, che avevo fatto appositamente senza informazioni per potermi fare un’idea senza avere influenze. Ieri ho avuto modo di individuare due filoni di Chiaretto di Bardolino divisi per colore e profumi:
- Tipologia 1: vini rosati scarichi, con una tonalità che vira al rosa buccia di cipolla e con profumi sulle note dell’arancia rossa, del frutto della passione, della pesca bianca e del té al bergamotto.
- Tipologia 2: vini rosati carichi, con un rosa molto intenso che vira al corallo e con profumi sulle note della ciliegia, dei frutti rossi, della panna montata zuccherata e dello yogurt alla fragola.
Queste due tipologie di vino sono praticamente inavvicinabili e pertanto credo che il Consorzio del Chiaretto di Bardolino debba fare una scelta di campo o nella comunicazione per spiegare la differenza, o nel creare una nuova denominazione per distinguere le due tipologie. Credo infatti che per un consumatore medio sia molto importante in quanto, laddove provasse solo una tipologia e associasse questa al Chiaretto di Bardolino, qualora lo richiedesse ad esempio al ristorante e si ritrovasse un vino completamente diverso potrebbe generare in lui una delusione. Resta inteso che entrambe le tipologie hanno una dignità enologica, ma il gusto personale del consumatore deve essere tutelato e lo strumento più prezioso di tutela è quanto sta scritto in etichetta.
Dei due diversi metodi di vinificazione che portano alla generazione di due vini così diversi te ne parlerò nel prossimo articolo, completamente dedicato all’Anteprima del Chiaretto di Bardolino 2022 in cui ti condividerò tutti i miei appunti di degustazione dei 50 vini assaggiati.
Masterclass del vino rosato
Vino rosato /1: Chiaretto di Bardolino Classico “Keya” 2021, Guerrieri Rizzardi
Si presenta di un bel colore rosa buccia di cipolla intenso e brillante, consistente. Al naso è delicato ed elegante, minerale, con note di fragolina di bosco, tartellette alla frutta e affumicato. In bocca è coerente, caldo, fresco e molto sapido, con una pseudocalorica molto presente ma non invadente. Finale fruttato piuttosto lungo.
Vino rosato /2: Bandol Rosé Cuvée Tradition 2021, Domaine La Suffrene
Si presenta di un bellissimo colore bronzo intenso e brillante, consistente. Al naso mi piace moltissimo: è intenso, ma elegantissimo con note minerali che si intrecciano a sentori di erbe aromatiche, té nero e chinotto candito. In bocca è coerente, molto equilibrato, fresco, sapido e con una bella struttura. Finale lungo con una nota affumicata.
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Vino rosato /3: Tavel 2021 Domaine Les Hautes-Roches Cellier des Chartreux
Quando l’ho degustato ho pensato: ah, ma allora ci sono anche i Tavel come si deve!! Questo perchè ieri pomeriggio abbiamo fatto una masterclass di Tavel che, ammetto, non mi hanno affatto entusiasmato. Tuttavia te ne parlerò in un articolo in quanto ritengo che possa saltare fuori un bel pezzo didattico!
Si presenta di un rosa cerasuolo intenso e brillante con riflessi corallo, consistente. Al naso è delicatamente fruttato, con note di frutti di bosco, crema pasticciera, rosa. In bocca è coerente, morbido, fresco, molto sapido e ben equilibrato. Lungo sorso fruttato.
Vino rosato /4: Côtes Du Rhone Rosé Le Rosé d’Autumne 2020, Domaine l’Odylée
Un vino davvero interessante che è nato un po’ per caso e oggi viene prodotto in una tiratura limitata di meno di mille bottiglie che non vengono vendute ai privati, ma solo date a grandi ristoranti per consentire a chef più o meno blasonati di giocare con gli abbinamenti.
Si presenta rosso cerasuolo con riflessi aranciati, carico e brillante, consistente. Al naso è molto interessante, intenso e “goloso” in quanto si riconoscono distintamente note di fragolina di bosco, panna montata zuccherata e burro crudo. In bocca è coerente, morbido, fresco, strutturato e con un gusto di amarena sotto spirito piuttosto piacevole che lo rende intrigante da abbina. Finale lungo.
Vino rosato /5: Chiaretto di Bardolino Ròdon 2020 Le Fraghe
Un vino rosato che ti fa ben sperare sul futuro del Chiaretto di Bardolino. Grazie al sapiente lavoro di Matilde Poggi, conosciuta anche come presidentessa della FIVI, questo tipo di vino è valorizzato senza essere snaturato. Chapeau!
Si presenta di color rosa buccia di cipolla con riflessi salmone, brillante e consistente. Al naso è molto elegante, minerale e fine con note di cumino, burro crudo, sasso bagnato, grafite, fiori di magnolia e fragoline. In bocca è coerente, fresco, morbido, molto equilibrato. Grande bevibilità e un finale lungo con una sfumatura di succo di arancia rossa.
Vino rosato /6: Tavel 2020 Chateau de Trinquevedel
Tavel sul genere di alcuni degustati nella Masterclass di ieri pomeriggio che proprio non mi sono piaciuti.
Si presenta rosa corallo intenso e brillante, con una leggera carbonica. Al naso è delicato, non molto complesso e prevalgono note di fragolina di bosco. In bocca non mi fa impazzire, c’è quella carbonica che è fastidiosa e gli dà un retrogusto di zucchero bruciato.
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Vino rosato /7: Bordeaux Clairet 2020 Chateau Ballan Larquette
Giuro, l’ho trovato così buono che ho fatto un refill nel calice nonostante i mille mila vini degustati! Il Clairet era il vino che beveva sempre Sherlock Holmes, e come dargli torto?
Si presenta rosso rubino scarico e brillante, consistente. Al naso è intenso ed elegante, a primo impatto meraviglioso. Speziatissimo, con note di peperoncino e peperone verde, pepe nero. In bocca è molto coerente, freschissimo, morbido, molto equilibrato e con una struttura piacevole. Lungo finale di peperoncini rossi e pepe rosa.
Ho trovato questa masterclass davvero interessante, ma soprattutto istruttiva perchè mi ha messo la pulce nell’orecchio per futuri assaggi… quindi grazie dell’invito!
Cheers 🍷
Chiara