Ecco un’altra pausa dai miei articoli dedicati al Vinitaly 2018… se continuo così li pubblico a giugno! In realtà quest’anno sono stata così brava da raccogliere così tanto materiale che sono praticamente in crisi per riordinarlo tutto! 😄 Dato che oggi è il mio compleanno, e sono ben 33 anni, mi prendo la licenza poetica di parlare dei miei tre grandi amori della mia vita: il vino, le orchidee e il mio splendido Lago d’Iseo…

Per prima cosa parliamo di sogni, realtà e confini. Se c’è una cosa che ho capito proprio quest’anno, è che niente e nessuno è più importante per me del luogo in cui vivo. Ogni persona ha delle priorità diverse nella vita, e la mia è il Lago. Sempre, su tutto. Ci sono cose che non si possono spiegare, e forse a volte nemmeno capire. Per me, svegliarmi la mattina e sentire solo il canto degli uccellini, vedere solo il verde dell’erba e le montagne a strapiombo sul lago che cambia colore coi raggi del sole è la ricchezza più grande che ho e niente e nessuno può competere con questo stato di benessere. Credo che ogni individuo dovrebbe cercare il suo “Lago”, ovvero quel posto che, a prescindere da come gli va la vita, la salute e i rapporti umani, lo rende sereno. E poi credo che non dovrebbe lasciarlo più, perché niente è più mutevole nella vita come appunto la vita stessa… e l’unico punto saldo che possiamo trovare è proprio l’ambiente in cui viviamo. Credo anche che non dovresti mai accontentarti del luogo in cui sei nato e vagare in ogni parte del mondo fin tanto che non trovi il tuo Lago. Che poi può essere sulla cima di una montagna, in mezzo a una foresta brasiliana, al mare, in un paesino di pescatori dell’Algarve, su una collina, in Medoc o in una grande città come Parigi, Sidney o New York… o appunto il paese dove sei cresciuto. Ognuno ha il suo Lago personale che lo definisce. E non bisogna mai avere paura di perdere i rapporti che si sono costruiti: ho mio papà a Ravenna (300 km) che sento praticamente ogni 10 minuti, Fabrizio a Roma (600 km) con cui parlo almeno un’ora al giorno e Marco in Australia dall’altra parte del mondo che non è mancato giorno in questi 4 anni che non l’ho sentito al telefono o vicino al cuore. Il punto è che in un’era dove la comunicazione è possibile con ogni mezzo, i rapporti veri sono qualcosa che va oltre la fisicità. In fondo, Tutto dipende da dove Vuoi Andare.

Tu dove vuoi andare? Io voglio “conquistare il mondo” senza muovermi da dove sono ora, Monte Isola. Qui ho trovato la mia dimensione. Un piccolo comune diffuso di 1.744 abitanti (io sono appunto il 1.744 esimo abitante!) in un’area di poco meno di 13 km² dove non possono circolare automobili e qualunque cosa che abbia più di 2 ruote. Io lo ammetto, sarei ancora più restrittiva e cercherei la strada di far circolare solo motorini elettrici! O un sidecar nel mio caso, perché la vecchia palla di pelo di Paco del motorino ha paura. Sebbene sia l’isola lacustre più alta d’Europa, è diventata famosa nel mondo per The Floating Piers, la splendida opera dell’artista bulgaro Christo. Cavolo, sono passati solo 2 anni che ho “camminato sulle acque” con i miei genitori e la zia e mi sembra passato un secolo. Tutto è cambiato in questi due anni. Tutto. E solo a pensarci mi sono ritrovata a piangere, anche se tante cose che sono cambiate mi rendono molto felice e altre cose infinitamente triste. Di certo in questi due anni ho capito che niente è più prezioso della salute, e che litigare, discutere o farsi problemi esistenziali sulle piccole cose della vita, sulle differenze di vedute, sui soldi… tutto è una follia quando hai la fortuna di stare bene. Tutto dipende da dove Vuoi Andare, ma per andarci ricorda che ti servono solo due cose: la Salute e la Volontà. Pertanto trattale sempre come i doni più preziosi che possiedi: rispetta il tuo corpo e la tua mente, sempre. E, ecco, nel mio caso limita il salamino di Monte isola che ormai la passeggiatina preferita di Paco è andare in piazza a Siviano da Mazzucchelli a comprarlo!

Fin da bambini ci insegnano che nella vita dobbiamo avere un lavoro e delle passioni e che raramente queste si incontrano. Il risultato di questa follia è che per la maggior parte delle persone il lavoro è un mezzo per vivere, anzi un peso sulla vita. Il risultato? Persone che non hanno voglia di lavorare o che vivono il lavoro come una costrizione, impegnandosi in quello che fanno il minimo sindacale e sognando l’orario di fine giornata e il week end. Io ho due grandi passioni: il vino e le orchidee. Beh anche scrivere, il design, cucinare e mangiare, viaggiare… 😄Quali sono le tue passioni? Cosa sognavi fare da bambino? L’astronauta? La ballerina? Il marziano? Il pittore? Il pilota? Io da bambina sognavo di scrivere su un lago. Ho fatto ruotare la mia intera vita degli ultimi 4 anni per raggiungere questo risultato e ora sono ormai 3 anni che vivo scrivendo sul Lago d’Iseo. Tutto dipende da dove Vuoi Andare, ma non fermarti, mai. Niente è più pericoloso per la tua felicità che la procrastinazione.

“Procrastinare è una trappola. Troverai sempre delle scuse per procrastinare. Ma la verità è che esistono soltanto 2 cose nella vita: le scuse ed i risultati, e con le scuse non si va da nessuna parte. Robert Anthon”

Di ogni cosa che facciamo siamo la causa e l’effetto. E più tempo passiamo temporeggiando, magari passando intere giornate senza concludere nulla, più siamo frustati e accumuliamo stress per scadenze che non riusciamo ad affrontare. Magari semplicemente perché gestiamo male il nostro tempo. Tuttavia credo che la causa principale delle scuse che le persone si inventano per giustificare la loro condizione sia semplicemente perché fanno un lavoro che in fondo non gli piace affatto. Il messaggio è: non avere paura di mollare tutto e di fallire in quello che hai fatto fino ad oggi. Il fallimento e la distruzione sono necessari per il cambiamento. Un altro insegnamento profondamente sbagliato che ci hanno dato fin da bambini è che fallire è sbagliato, una vergogna. In amicizia, in amore, durante gli studi o sul lavoro ci ancoriamo a cose che odiamo e ci rendono infelici pur di non fallire agli occhi degli altri, esseri che crediamo perfetti per qualche strana ragione. Francamente di cosa pensano le altre persone di me non me ne è mai fregato nulla, e spesso la mia grandissima autostima, uno dei più grandi meriti di mio padre, è stata confusa con l’egocentrismo. Successo e fallimento sono due facce della stessa medaglia: molla ciò che odi per far spazio a ciò che ami.

“Non sei migliore di nessuno, ma nessuno è migliore di te.”

Ognuno di noi ha talenti e passioni diverse, e questa è la più grande ricchezza del genere umano. Qualsiasi cosa ami trasformala nel tuo lavoro e niente ti peserà più così tanto. Oggi compio 33 anni, 33 anni dove ho sbagliato centinaia di volte e al contempo fatto centinaia di cose meravigliose. Vivo scrivendo e comunicando il vino e le orchidee nel luogo che mi rende serena. Ho legami meravigliosi e duraturi con persone splendide che mi hanno preso per mano nella vita proteggendomi e insegnandomi a volermi bene. Ho mio papà, l’uomo più speciale del mondo, e una mamma in cui ho scoperto risorse che non pensavo avesse. Ho una nonna super che spero un giorno di eguagliare almeno in cucina. Ho zii e cugini disseminati tra la Romagna e la Toscana che vedo poco ma a cui penso. Questa per me è la ricchezza più grande.

L’umiltà sta nel mettere a tacere le nostre virtù e nel permettere agli altri di scoprirle. Ci sono persone così povere che non hanno altro che soldi.

Tutto dipende da dove Vuoi Andare, ma non vivere mai una vita che non ti rende felice solo perché qualcuno ti ha detto di farlo. Oggi compio 33 anni e il mio primo calice è proprio il Langhe Rosso 2011 di Gabriele Scaglione “Tutto dipende da dove Vuoi Andare” che mi sembra perfetto per l’immancabile riflessione annuale che faccio il giorno del mio compleanno. Questo vino, ottenuto dall’assemblaggio di Nebbiolo e Barbera, è stato il primo vino di Gabriele e appunto l’inizio della realizzazione del suo sogno. Bottiglia aperta con Federico, rientrato dal Giappone qualche giorno e giusto in tempo per andare insieme a trovare Gabriele. Un pomeriggio favoloso, ma questa è un’altra storia e te la racconto tra qualche giorno.

filetto di maiale

Per ora mi godo questo calice rosso rubino intenso e trasparente con bei riflessi granati. Mi perdo nelle note speziate e di sottobosco, di marasca sotto spirito, di cuoio, di confettura di more. Oggi, a distanza di qualche giorno dall’apertura, lo trovo ancora più buono ed evoluto. Al palato è morbido ed equilibrato, caldo e davvero persistente. L’ho trovato perfetto per il tomino misto capra che ci ha abbinato Gabriele, ma io ieri sera ci ho abbinato (prima di proseguire con il Barolo), uno splendido filetto di maiale che ho cucinato con religiosità… anche quello preso da Mazzucchelli in piazza e che era semplicemente delizioso! Qua sull’isola abbiamo un maiale da paura, non me ne vogliano i vegetariani! Poi devo dire che con l’olio di monocultivar Sbresa di Maurzio Ribola e la spongada appena abbrustolita delle signore di Peschiera Maraglio, che non ha nulla da invidiare al pan brioche, si è sposato alla perfezione!

Ecco, Tutto dipende da dove Vuoi Andare. Io oggi per la prima volta dico che voglio stare qui, a scrivere di vino e di orchidee.
Un abbraccio e a presto,

Chiara

P.S. Come sempre ringrazio Sony e UniversoFoto.it per la splendida Sony RX100M4… la macchina fotografica senza la quale questo blog sarebbe bello la metà 😍

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