Ieri ho avuto il classico esempio di una giornata piacevolmente massacrante: sveglia alle 6 dopo aver fatto le 3 a finire il disegno grafico della controetichetta di un mio cliente (vi parlerò di questa azienda appena sarà tutto pronto, stiamo facendo davvero un bellissimo lavoro di cui sono molto orgogliosa!), poi sono partita con papà (mi fa d’autista perché la mia macchina è morta e per ora sono senza… uffa!) verso Asti per fare vari appuntamenti con le aziende vinicole per TASTEvie.com con Alessandro e Francesco (il nostro commerciale Valle d’Aosta che d’ora in poi chiamerò “Fonty” per non fare confusione… con tutta la Fontina che c’è in Valle d’Aosta ? ).

La prima cantina che abbiamo visitato è stata Poderi Gallino… e cavolo che sorpresa che ho avuto! Non avevo mai sentito parlare di questa azienda, e ora posso dire che del Piemonte mi mancava davvero qualcosa! Poi il Piemonte è meraviglioso… e i vini piemontesi sono assolutamente nelle mie corde quindi quando visito questa regione sono sempre molto felice e soddisfatta… ma qui davvero siamo su un altro pianeta!

Ancora prima di parlarti di questa azienda ti voglio solo dire una cosa: da quando ho creato Perlage Suite non ho mai più comprato una bottiglia di vino perché ogni giorno ricevo campionature dalle aziende vinicole italiane che sperano in un mio articolo (ma ci scrivo quasi sempre solo se vado a trovarli in cantina… perché preferisco raccontare emozioni, viaggi e storie… ) e ieri mi sono così innamorata di questi vini che ho addirittura comprato 4 bottiglie (una me l’hanno omaggiata… grazie ?)! Questo per me è davvero significativo perché a casa ho davvero molte bottiglie di vino ma nonostante questo nella mia cantinetta non potevano proprio mancare i vini di Poderi Gallino… e quando li ho assaggiati gli ho chiesto subito di comprarli! Notevolissimo per me! Ti posto subito la foto del mio bottino (da notare la bottiglia impolverata della riserva di famiglia… Barbera d’Asti 1990):

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L’Azienda vitivinicola Poderi Gallino si trova in Via Cassigliane 41 – Fraz. Valle San Matteo, 14010 Cisterna d’Asti e mette a disposizione dei suoi ospiti (che probabilmente hanno bevuto troppo data la calorosa ospitalità), un bed & breakfast sopra la saletta degustazione.

Leonardo e Luca ci hanno fatto degustare dei vini meravigliosi, annate su annate di vere emozioni! I vini che mi hanno più colpito sono stati 3:

  1. Nebbiolo 2006
  2. Barbera d’Asti 1997
  3. Brachetto (non mi ricordo l’anno… chiedo a Luca e Leonardo di lasciarmi un commento in fondo all’articolo per dirmelo!)

Innanzitutto voglio spendere due parole sul Brachetto d’Acqui, un vitigno autoctono piemontese che fino a ieri snobbavo alla grande a causa del suo essere stuprato dalle grandi produzioni. Sono sicura che anche tu, ad una qualche festa di minorenni o appena maggiorenni, hai bevuto almeno una volta un pessimo brachetto dolce che ti ha smagato per tutti gli anni a venire! A me è successo più di una volta… poi ieri ho assaggiato questo Brachetto… ero scettica… quindi prima ho annusato con diffidenza… ma cavolo! Già al naso mi si è aperto un mondo di cioccolato e marasche sotto spirito, rosa appassita, con una punta balsamica e una leggera nota muschiata e di sottobosco. Profumo finissimo, intenso e persistente, in bocca è sceso caldo ma non troppo alcolico, con una bella struttura, un grande equilibrio e un’armonia che mi ha pervaso i sensi. Mi hanno detto che ne producono meno di 300 bottiglie l’anno e che normalmente non lo vendono… beh io ho insistito per portarne una bottiglia al mio Amore… il pontile sul lago al tramonto ci aspetta ?

La Barbera d’Asti mi ha colpito perché io amo moltissimo la Barbera… ma normalmente prediligo quella d’Alba perché la trovo tendenzialmente più strutturata, intensa e fine. Per Poderi Gallino è esattamente il contrario: hanno una Barbera d’Asti come davvero non se ne bevono in giro… e io di Barbera (d’Alba e d’Asti) ne bevo tanta… e sento un coro dal mio fegato dire “troppa”!!! Profumo fine ed elegante, non troppo vinoso ma molto incline ai frutti rossi ed alle spezie, soprattutto pepe nero e infine una bella nota di liquirizia. Ha fatto molto legno, e si sente! Ho assaggiato quella di varie annate… ma la 1997 è stata assolutamente spettacolare… e poi sai che gusto vedere la bottiglia con la parte alta tutta impolverata? Perfetta per salumi e formaggi, la nota di cacao, le tostature, la spiccata alcolicità e il tannino morbido ma insistente la rendono stupenda anche con carni grasse tipo oca e anatra!

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Anche il salame che ha accompagnato i vini durante la degustazione era davvero buonissimo! Il Nebbiolo 2006 è stato sublime… a patto di amare molto il legno come me. Di un colore rosso rubino tendente al granato, limpido e trasparente, al naso fonde note eteree con spaziature avvolgenti, soprattutto di vaniglia e noce moscata. In bocca entra elegantissimo, persistente, fine, vellutato e molto armonico. Sicuramente è un vino austero, un’interpretazione del nebbiolo non alla portata di tutti… ma che sicuramente apprezzerai se ti piace sperimentare un vino fatto a regola d’arte sulle misure di chi lo produce, senza compromessi. Un abbinamento? Sicuramente una tagliata di scottona con sale maldon ed erbe aromatiche!

Ultimo dei rossi ma non certo per bontà La Ciabota (Ciabot in dialetto piemontese vuol dire casina se non ho capito male), da uve di croatina stramature, un bellissimo colore granato, un naso ricchissimo di profumi e una bocca vellutata lo rendono il vino ideale per formaggi importanti anche molto aromatici e stagionati.

I Roero Arneis che abbiamo assaggiato anche erano deliziosi, colpivano per la spiccata mineralità e il naso complesso insolito per questo vitigno che amo definire “una buona acqua fresca” (non odiatemi vi prego…)! Infine ho scoperto che nel giro di pochi mesi imbottiglieranno anche le prime bollicine di Roero Arneis… che ho assaggiato dalla botte e devo dire promettono più che bene… non vedo l’ora di assaggiarle pronte!

Molto carine le etichette in stile Art Nouveau, mi hanno ricordato i quadri di Alfons Mucha che adoro:

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Anche se, perdonatemi la deformazione professionale, io le etichette le rifarei prestando più cura al disegno ma rispettando sempre lo stesso stile, anzi valorizzandolo! (Nel caso ricordatevi di me… è proprio il mio stile ?)

E ora un indizio sul mio prossimo articolo… guarda la foto, non ti dico altro per ora! A proposito, colgo l’occasione per ringraziare Dag Style per i bellissimo set in sughero che mi ha inviato: questa sì che è la tavola del perfetto #winelover ? E poi adoro la loro filosofia ecosostenibile con cui creano i loro pezzi di design… perché questi per me non sono solo sottopiatti, sottobicchieri e cestini per il pane (avviso per cantine vinicole, enoteche e ristoranti: hanno anche i portamenù)… sono proprio pezzi di design che si abbinano all’ambiente completamente made in Italy  (l’azienda è di Brescia!) I miei preferiti sono questi in sughero naturale… ma anche i nuovi in sughero colorato sono davvero belli (soprattutto quello color cioccolato fondente che ho usato come sotto bottiglia)… io che sono fissata con la tavola mi sono innamorata! Se ti piacciono dai un’occhiata al loro sito web cliccando QUI!

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A presto e ancora un grazie di cuore a Luca e Leonardo per l’ospitalità,

a Francesco “Fonty” per aver trovato questa meravigliosa cantina,

ad Alessandro per avermi coinvolto nel progetto tastevie.com,

e a papà per essere stato quasi sempre un bravissimo autista ed accompagnatore (non mi spiego come ha fatto a guidare e stare sveglio dalle 6 di mattina alle 2 di notte…)

Chiara

P. S. Cosa ci facevo a La Morra con Fabio Carisio “Mr Art & Wine” a parte un delizioso aperitivo nell’Osteria More & Macine ? Lo scoprirai presto 😉

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