In questi giorni sui social e anche in giro per gli eventi si parla tantissimo di vini naturali. Io stessa sono appena reduce della manifestazione “Io Bevo Così” che si è tenuta la scorsa settimana a Milano. Per questo, degustando due vini della Caruso & Minini, cantina che ho già avuto modo di apprezzare per uno spumante meraviglioso che ho messo sulla mia Guida Vini Spumanti 500 Bolle in 500, ho deciso di cogliere la palla al balzo per scrivere questo articolo. Poi, finita la polemica, ti racconterò anche questi due splendidi vini “Naturalmente Bio” che sto degustando mentre scrivo! ?

Ieri sera sul gruppo Facebook Sommelier è comparso un post di un “fantomatico profeta” che ci ha detto che i vini cosiddetti non naturali entro 3 anni scompariranno perché chi ama il vino entro tale termine berrà solo vini naturali. Non più tardi di una settimana fa ho letto un articolo di una avvocatessa blogger che condannava i vini cosiddetti non naturali con una serie di strafalcioni da far rivoltare qualsiasi soggetto che ama e capisce qualcosa di come si fa il vino. Poi ci sono io, che normalmente mi faccio i tappi miei e non sto né con i vini naturali né con i vini tradizionali. Quindi ci tengo proprio a scrivere la mia opinione in proposito e farlo mentre degusto questo Catarratto DOC “Naturalmente bio” di Caruso & Minini è ancora più piacevole!



Innanzi tutto cosa si intende per vini naturali? Prendo per buona la definizione dell’Associazione francese:

 “ottenuto da uve da agricoltura biologica o biodinamica anche autocertificata, raccolte manualmente (il produttore, sottoscrivendo questa Carta, accetta analisi per la ricerca di eventuali residui di fitofarmaci e livello di solforosa); unicamente da fermentazioni spontanee (senza lieviti o batteri aggiunti); con un contenuto in solforosa totale all’imbottigliamento di max 40 mg/l per tutti i vini, indipendentemente dal tenore di zuccheri residui; senza l’aggiunta di alcun additivo o coadiuvante enologico in vinificazione, maturazione e affinamento; senza trattamenti fisici brutali e invasivi (osmosi inversa, filtrazione tangenziale, pastorizzazione, criovinificazione o termovinificazione, filtrazione sterilizzante,ecc.)”.

Lo stesso Vinnatur dice che un vino naturale è: “vero, sincero, biologico, biodinamico, appassionato, autentico, semplice, ricco, umano”. ll profeta sostenitore dei vini naturali di ieri sera, ad esempio, diceva che un vino non naturale è come un cantante che canta in playback e che lui ama le stonature se sono vere. Oddio! Ma perché un’appassionata di vino come me deve leggere delle castronate simili? Perché? Poi parliamo di gente che magari compra i biscotti, la pasta o altri cibi industriali al supermercato eh! Cari talebani dei vini naturali, avete rotto 3/4 di botte con le vostre elucubrazioni in una difesa dei vini naturali che, secondo me, finisce solo per svalutarli. Mi spiego: se si parte con il presupposto che in un vino naturale ci sono i difetti ma, essendo naturale, è giustificato, io se fossi ad esempio il produttore di questo vino naturale che sto bevendo ora mi girerebbero molto i tappi. Perché io sto bevendo un buon vino che difetti non ne ha perché in vigna e in cantina si sono impegnati per fare un buon prodotto. I sostenitori dei vini naturali che dicono che la passione è in quella puzzetta di vino da contadino che a me fa arricciare il naso il vino non lo amano davvero!

Poi sia chiaro che io sono assolutamente contro alle pratiche chimiche illegali… ma quelle sono appunto ILLEGALI! Cerchiamo soprattutto noi che facciamo informazione di non creare confusione… E poi voglio fare una rivelazione sconvolgente a tutti i talebani dei vini naturali che temono la chimica: anche l’acqua è il risultato di una formula chimica! Ssssssh non lo dite a nessuno mi raccomando…

Come ti ho anticipato mentre scrivo sto bevendo un calice di Catarratto DOC “Naturalmente Bio” di Caruso & Minini. Ora, che io abbia un debole per i vini siciliani è cosa nota, e anche che ho un debole proprio per il Catarratto e il Nero d’Avola. Ma questi due vini sono davvero buoni e non puzzano! Quando sento sti discorsi mi immagino il romanaccio che dice: “L’omo, pe’ esse omo, a ‘dda puzzà“. Traslato al vino che significa? Che “lo vino, pe’ esse vino, a ‘dda puzzà”? Ma anche NO! Il vino deve essere fatto bene, in vigna prima e in cantina dopo. Io i difetti non li voglio sentire. Poi non sostengo i vini fatti con lo stampino, tutt’altro: a me piace proprio sentire il lavoro del vignaiolo che ha interpretato le uve che ha coltivato con cura. E se un vino buono è anche un vino biologico o naturale sia chiaro: sono ancora più soddisfatta! Io amo la Natura (non regalatemi gioielli, regalatemi vino e orchidee!), ma odio i talebani, qualsiasi “credo” sostengano.




Dopo essermi schierata a favore dei vini buoni, ne approfitto anche per parlarti di questi due vini che sto bevendo ora e che insieme al genio di Facebook (e all’avvocatessa blogger) mi hanno ispirato questo articolo:

Caruso & Minini “Naturalmente Bio” Catarratto DOC 2017

Criomacerazione, Fermentazione a temperatura controllata in acciaio inox. Affinamento in acciaio sui lieviti, e altri 2 mesi prima della messa in commercio. Giallo paglierino tenue e brillante. Al naso è profumatissimo, con i sentori tipici del Catarratto. Al naso domina la frutta esotica matura: mango, papaja, ananas e un frutto della passione che si fa sempre più intenso. In bocca è morbido, freschissimo, con un’acidità spiccata e piacevolissima. Persistente e dotato di una struttura e una persistenza e potenza gustativa che lo rende adatto a molteplici abbinamenti. Il primo che mi viene in mente è con gli scampi, ma ti assicuro che ci ho fatto l’aperitivo con dei peperoncini siciliani tondi ripieni di tonno ed alici ed è stata una vera goduria!

Caruso & Minini “Naturalmente Bio” Nero D’Avola DOC 2016

Macerazione sulle bucce per 20 giorni a temperatura controllata di 25°C. Malolattica in acciaio inox. Il 50% affina in barrique da 225 litri per 2 mesi. Poi altri 2 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Di un bel rosso rubino trasparente con riflessi porpora. Al naso, in un primo momento, si sente molto la botte per i miei gusti, ma dopo un’oretta che era aperto si è arricchito di belle note fruttate. In bocca è davvero piacevole: morbido, un bel tannino, grande acidità, una beva facile e una buona persistenza. Io lo abbinerei a un bel pesce grasso alla brace! Mi è venuta una voglia di anguilla…

vini naturali

Ecco per me l’unica pecca è l’etichetta, che apprezzo essere in Canna da Zucchero invece che in carta ma non ha tenuto perfettamente l’umidità. A discolpa però dico che questi due poveri vini hanno vagato con GLS una settimana dato che si ostinavano a dire che non esisteva il mio indirizzo o non ero in casa… benedetti corrieri!

Dopo averli degustati sono andata sul sito della Caruso & Minini per dare uno sguardo alla pecunia: questi vini naturali costano entrambi 12 € e le spedizioni sono gratuite sopra i 99 €. Beh se hai voglia di Sicilia io un pensiero lo farei: ma solo se ci aggiungi il Delia Nivolelli Spumante che ho messo nella mia splendida Guida Vini Spumanti 500 Bolle in 500! Questo spumante costa solo 13 € e se lo assaggi ti prometto che ne rimarrai davvero entusiasta… anche se non è un “Naturalmente Bio” come gli altri due! A proposito, dalla regia Andrea della Caruso & Minini mi dice che c’è un codice coupon con il 10% di sconto per i nuovi clienti: WELCOME18 … e funziona anche con i vini tradizionali!! ?

No vabbé, ma io sono una personcina un po’ polemica, ma lo sai e mi vuoi bene lo stesso, vero?

Cheers ?

Chiara

PS Se non compri immediatamente la tua copia della mia Guida Vini Spumanti 500 Bolle in 500 la cipolla che hai nel frigo potrebbe offendersi e rilasciare il penzotrombone che è una cosa CHIMICA pericolosissima… mamma mia se penso al penzotrombone… mi vengono i brividi… avevo un amico una volta che ha offeso una cipolla e non ti dico cosa gli è successo… (se proprio lo vuoi sapere te lo dico in un commento!) Conosci lo Chef Germidi che fa Crozza?

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