Colgo l’occasione dei 2 meravigliosi giorni passati a Barolo per inaugurare una nuova sezione di Perlage Suite: il #WineDiary! Questa sezione ospiterà il mio diario del 2016 personale ed enologico e, se ti piace, la continuerò anche nel 2017!
Barolo: venerdì 5 Febbraio
kg 60 (+ il numero di calici complessivi bevuti durante il week end), calici di vino 18 (ma in realtà alcuni erano mezzi calici, quindi valgono la metà), pezzi di fontina 12, fettine di salame fatto in casa 8, pezzi di salsiccia di Bra 24, bottiglie di Barolo ricevute in omaggio 4, km percorsi 262, kcal 8900 (e fischi)
Partiamo un’ora dopo dal nostro bellissimo lago d’Iseo con Paco assettato nella sua nuovissima borsetta/trasportino With Me della Ferplast color verde Kawasaki (comprato di questo colore nella speranza che lo porti pure il mio fidanzato dato che è un Kawasaki Addicted…) che ho comprato qualche giorno prima presso all’Animal Center di Albino (titolari gentilissimi e prezzo onestissimo: l’ho pagato 30€ mentre a Rogno mi hanno chiesto 59€ per lo stesso modello…)… il negozio oltretutto è sotto un portico e ha il parcheggio adiacente quindi nonostante il diluvio universale non mi sono bagnata nemmeno troppo!
Fabio Carisio, in arte Mr Art & Wine, mi aspetta presso l’Agriturismo Casa Svizzera, di proprietà dal 1936 della famiglia Germano, storica cantina di Barolo. Ristrutturato di recente, ha 3 camere arredate con gusto con le pareti colorate… la nostra in particolare era la camera verde, con lo splendido balcone affacciato sulla vallata dei più importanti vigneti della zona: Barolo e La Morra. I colori delle pareti riprendono il verde delle foglie di vite in quell’attimo prima di passare dal verde ai mille colori dell’autunno. La stanza è gigante, più grande del mio vecchio monolocale di Ravenna (45 mq) e per questo trovo davvero strano mettere un letto così piccolo e corto per due persone (Il mio fidanzato è poco meno di 1.80 e aveva le caviglie fuori dal letto)… era più grande il divano-letto del letto vero e proprio! Penso che un letto king size e una vasca comoda siano quello che davvero fa la differenza in un alloggio, soprattutto se le dimensioni degli ambienti lo consentono! Altra cosa poco confortevole è l’armadio: come si vede dalla foto è una sola anta: piccolino per 2 persone che si fermano più di un week-end. A parte questo è tutto davvero bello e curato, la cosa che mi è piaciuta di più è lo studio dell’illuminazione per valorizzare il quadro vicino al letto ed al divano! La titolare poi è stata gentilissima e una di queste sere degusterò il Nebbiolo di Germano Angelo che mi ha omaggiato… e se avrà il piacere di invitarmi in una delle sue visite con degustazione di Solo Barolo sarò ben lieta di scriverci su un reportage dedicato 🙂 In ogni caso è un agriturismo che mi sento davvero di consigliare… a patto che non siete troppo alti!
Stanza verde, Agriturismo Casa Svizzera (Barolo)
Con Fabio ci dirigiamo dal Marchese Umberto Fracassi… ed è proprio il suo giovane Barbera d’Alba Ciabot Contessa 2012 che sto assaporando mentre scrivo queste parole! Del Marchese Fracassi scriverò tra qualche giorno… ma ti anticipo che è stato uno spettacolo! Un uomo di altri tempi, con un’eleganza davvero nobile e una misura nel parlare straordinaria! Abbiamo visitato la sua splendida dimora e degustato tantissimi vini straordinari, tra cui un Barolo 2000 che mi resterà nel cuore a lungo nonostante un naso non pulitissimo che avrebbe meritato almeno un paio d’ore d’aria… il tutto accompagnato da una fontina talmente buona che ne ho mangiata una quantità valida per almeno 4 persone affamate! Sembravamo “4 amici al bar” precisamente al bancone del bar, con il Marchese Fracassi che mi ha anche snocciolato il mio amato album “Io non mi sento Italiano” di Giorgio Gaber! E tra un Barolo e l’altro, ci ha fatto degustare anche vini dal taglio bordolese del Sudafrica… e stava per aprirci un Barolo di un altro viticoltore locale! Spesso ho trovato titolari e commerciali che non fanno altro che pavoneggiarsi dei loro prodotti… che questa mossa ha regalato al Marchese la mia infinita stima! Queste piccole cantine di Barolo sono ben distanti dall’organizzazione e dalle moderne architetture della Franciacorta, ma hanno un fascino davvero irresistibile! Mi hanno ricordato un po’ alcuni ambienti storici di Montalcino…
A sinistra il Marchese Umberto Fracassi… poi io e Mr Art & Wine Fabio Carisio
A pochi passi dal Marchese Fracassi Fabio Carisio ha inaugurato una delle sue mostre Arte & Vino… e non posso che fare i complimenti a Fabio come Curatore acculturato, ma soprattutto lo ringrazio di mettere insieme questi due mondi spesso così distanti che, insieme alla buona cucina ed alla musica jazz, rappresentano le mie 4 passioni. Niente mi rende più felice di assaporare un buon piatto accompagnato da un buon vino in una stanza con un grande quadro e un Coltrane di sottofondo… possibilmente con la persona che amo! In Franciacorta già si vedono cantine ospitare mostre, La Montina ad esempio ha addirittura un museo d’arte al suo interno e Ca’ del Bosco all’esterno ospita sculture contemporanee di grandissimo pregio!
Dopo la mostra siamo stati piacevolmente “incastrati” dalla giornalista de La Stampa Marisa Quaglia, che ci ha portato a cena nel locale dove lavora sua figlia: La locanda del Prof a Cherasco, via Bra 33 frazione Roreto. Forse un pochino “pretenzioso” per l’ambiente (si potrebbe fare più attenzione alla Mise en place, al tovagliato… diciamo un po’ retrò ed all’impiccamento curato ma non particolarmente ricercato), ma i titolari sono straordinari. Quando penso a come dovrebbero essere i titolari di un locale, credo che la loro gentilezza e cura del cliente dovrebbe essere d’esempio per tutti! Paco (il mio volpino di Pomerania) mi ha detto che è il suo ristorante preferito: appena entrato gli hanno portato una ciotola d’acqua fresca e una ciotola di pappa con in mezzo anche la salsiccia di Bra! Mai nessuno mi aveva portato la pappa per lui, l’ho davvero apprezzato!
Locanda del Prof a Cherasco
Quanto alla cucina, ho gradito molto l’entrée con la salsiccia di Bra, l’antipasto con la Fassona piemontese aveva una carne davvero buona anche se tritata un po’ troppo. I tajarin con il sugo di carne sfumato al Barolo sono stati i migliori tajarin che io abbia mai mangiato… il secondo non l’ho preso a causa dei kg di salsiccia al Barolo mangiati all’inaugurazione della mostra di Fabio, e il dolce, il classico Bunnet, era davvero ottimo. L’unica cosa che non mi è piaciuta per niente è stato il tortino al Cioccolato Domori (se non ricordo male) e arancia che si sono mangiati Francesco e Marisa… consiglio allo Chef di migliorarlo o toglierlo dalla carta perché non è assolutamente a livello del resto. Abbiamo innaffiato il tutto con un Barbaresco di medio livello, ma non memorabile (infatti me lo sono già dimenticata). Se siete in zona vi consiglio una visita in questo ristorante 😉
Finita la cena siamo tornati in agriturismo… eravamo davvero tanto tanto stanchi e anche un pochino brilli 😉
Barolo: sabato 6 Febbraio
kg 6000 (+ il numero di calici complessivi bevuti durante il week end), calici di vino 20 (ma in realtà alcuni erano mezzi calici, quindi valgono la metà), baci (per fortuna non Perugina o la bilancia mi scuoiava) 124, fettine di salame fatto in casa 8, pezzi di salsiccia di Bra 24, bottiglie di Barolo ricevute in omaggio 8, km percorsi 280, kcal 9.000.000 (la bilancia mi ha scuoiato comunque…)
Dopo una doccia rigenerante alla Mirra de I tesori d’oriente, ci siamo incontrati con Fabio Carisio presso la cantina Sylla Sebaste a Barolo. Una struttura davvero molto bella che si trova sul colmo della collina San Pietro delle Viole, a pochi passi da Barolo, da cui si gode una vista splendida sulle Langhe (non mi stupisce che questa struttura sia tanto ricercata per eventi e matrimoni: dal panorama all’architettura, dai grandi vini al cibo: è davvero il posto perfetto per passare momenti magici in compagnia di chi ami (come ho fatto io con Francesco e Paco)! Fabrizio Merlo, il proprietario della cantina, mi è piaciuto tantissimo: brillante, coinvolgente e responsabile, è stato un piacere passare qualche ora con lui! Il reportage di Sylla Sebaste sarà il mio prossimo articolo, ma anticipo che la qualità dei vini è alta. Francesco si è innamorato del Barolo Chinato (non avevo dubbi) mentre io mi sono innamorata del Barolo Bussia 2011… tanto che la prima delle bottiglie che mi ha omaggiato Fabrizio l’ho già bevuta, in parte meditando davanti al mio bellissimo lago, e in parte con Viola, la mia nuova vicina di casa nonché “mamma” di Golia, il Chihuahua a pelo lungo neo fidanzato di Paco (noi siamo una famiglia moderna 😀 ).
La degustazione è stata splendida… ma per i dettagli dovrai aspettare ancora qualche giorno *_* Fabio Carisio e Fabrizio Merlo degustano i vini dell’Azienda Sylla Sebaste presso il ristorante di Matteo Morra
E chi ben comincia non può non finire bene: Sylla Sebaste ospita il ristorante del giovanissimo Chef Matteo Morra che, ad appena 26 anni, è stato capace di stupirmi. Dalla Mise en place pulita ed elegante al tovagliolo caldo che mi è stato steso sulle ginocchia, dalle bollicine offerte di benvenuto ad un caposala Andrea davvero bravo (mi ha ricordato lo splendido Giacomo Pittelli del Ristorante Tentazioni di Pisogne)… e Matteo Morra, innamorato del suo lavoro al punto che quando ti guarda e ne parla gli brillano gli occhi e ti emoziona un po’.
Lo chef Matteo Morra nel suo ristorante all’interno dell’azienda Sylla Sebaste
Abbiamo cominciato con uno sgombro all’olio (io adoro lo sgombro!!) di entrée e due antipasti: una capasanta ai carciofi su béarnaise di patate e una battuta di bue con olio e germogli di porro. I primi complimenti vanno alla scelta del bue: estremamente più pregiato del vitello, ha una carne molto più consistente e saporita (non beve solo latte per 8-10 mesi, ma mangia regolarmente per almeno 4 anni!) Era davvero speciale! Due primi: ravioli del plin e tajarin con porro e salsiccia di Bra. I ravioli del plin mi sono piaciuti tantissimo, i tajarin avevano un sapore meraviglioso ma erano un po’ slegati secondo me! E per secondo Matteo Morra mi ha fatto una sorpresa meravigliosa, ma lo scoprirai nel reportage che dedicherò alla sua cucina presto presto 😉 anche perché ci sarà tanto di cui parlare su di lui!
Alcuni piatti dello Chef Matteo Morra
Salutati Matteo e Fabrizio, siamo partiti alla volta di Castiglione Falletto e siamo arrivati all’azienda Monchiero, dove il titolare Vittorio ci ha accolto con grandissima professionalità. Abbiamo cominciato a degustare tutte le bottiglie e devo dire che ci sono stati vini che non mi hanno convinta del tutto (ormai Fabio mi conosce e lo capisce subito dalla mia faccia se un vino mi piace o no 😀 ) e altri vini che mi hanno piacevolmente stupita (ma ti dirò quali solo quando scriverò il reportage dedicato a Monchiero 😉
Fabio, io e Vittorio nelle cantine dell’azienda Monchiero
Dopo un inizio un pochino ingessato, Vittorio si è lasciato andare in cantina in assaggi dalle botti davvero spettacolari! Devo dire che è stata una delle visite in cantina che mi è piaciuta di più: è stato davvero bello spillare i futuri Barolo dal loro Habitat e sentire la loro evoluzione da un anno all’altro!
Uno dei nostri tantissimi assaggi…
E dopo questo primo capitolo del mio #WineDiary ti saluto e ti auguro buon San Valentino! Io e Francesco siamo in partenza per il Ristorante Iyo di Milano, il primo giapponese stellato in Italia… che è anche il mio ristorante preferito *_*
E tu felicemente innamorato cosa farai di romantico stasera?
Se non sei felicemente innamorato stappati la tua migliore bottiglia: ricordati che è meglio stare soli che male accompagnati… e quando si ha un buon amico e una buona bottiglia si è più fortunati dell’80% del resto del mondo.
un abbraccio,
Chiara