Oggi sono partita per due giorni in Piemonte per un tour organizzato da Pellegrini 1904 SpA in collaborazione con Babol Communication. Per prima cosa voglio ringraziare Pietro Pellegrini non solo per l’invito, ma per la sua piacevole compagnia intrecciata da una competenza enologica straordinaria, cosa che non è affatto scontata come potrebbe apparire. La prima tappa è stata nel tortonese, nel comune di Castellania che, da pochissimo, ha cambiato il suo nome in Castellania Coppi… e questo già ti lascia intuire il legame con il campione del ciclismo Fausto Coppi! Non a caso la cantina vinicola che abbiamo visitato è proprio quella di suo nipote Francesco Bellocchio, che porta il nome di sua madre, Marina Coppi, figlia di Fausto. Francesco e Anna, sua moglie, ci hanno accolto con grande umiltà, professionalità, passione e amore per il territorio. Un’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è la volontà di Francesco di crearsi una sua identità indipendente dalla presenza ingombrante del nonno, senza tuttavia accantonarne il ricordo, che rimane comunque ben presente. Ho visto di recente realtà vitivinicole di campioni sportivi, personaggi televisivi o politici che invece giostrano fin troppo sul loro nome, in modo assai pericoloso perché è nella natura delle cose non piacere a tutti e il rischio di avere troll maleducati che massacrano in qua e in là anche senza nessuna ragione è davvero alto!

Nel 2002 Francesco e Anna, che vivono a Novi Ligure, decidono di tornare a Castellania e recuperare le terre che storicamente erano della famiglia di Fausto Coppi. Nasce così un’azienda familiare di appena 4,5 ettari, oggi in conversione biologica, scelta che è stata fatta principalmente per tutelare Francesco che lavora direttamente nelle vigne. Castellania ha appena 80 abitanti e Fausto da ragazzino partiva per Novi per lavorare come garzone. Con un fisico in apparenza “poco atletico” e una paga di 20 lire al mese era difficile prevedere che sarebbe diventato un campione del ciclismo, e già ai suoi esordi, nemmeno 5 anni dopo, avesse già ingaggi da 700 lire al mese (con premi da 500 a 3000 lire per le vittorie)! Eppure Fausto Coppi è stato un uomo straordinario che ha rivoluzionato per sempre il mondo del ciclismo e a distanza di quasi 60 anni dalla sua prematura scomparsa il suo ricordo è più vivo che mai. Dopo la sua tragica morte (causa una diagnosi sbagliata, per malaria nel 1960) le terre furono vendute tutte e Francesco le ha ricomprate scegliendo quelle più vocate alla viticoltura. In queste zone c’è la marna bluastra di Sant’Agata, la stessa di alcune zone del Barolo e del Barbaresco, che dà un tratto molto caratteristico ai vini. La scelta è stata di avere solo vitigni autoctoni, prediligendo il “principe” di queste terre: il Timorasso. Non essendo un vitigno molto adatto ad una produzione in grande quantità, era ormai completamente abbandonato ed è stato solo negli ultimi 20 anni che se ne sono riscoperte le enormi potenzialità. Altri vitigni coltivati sono barbera, favorita e nebbiolo, di cui si coltivano pochissimi filari che producono circa 600 bottiglie ogni anno. In Piemonte il vermentino prende il nome “favorita” e si “vende meno” di altre zone dove mantiene il nome “vermentino” pur avendo qui notevolissimi risultati quando è ben lavorata. La famiglia dispone di una vigna molto vecchia risalente al 1947 caratterizzata da ceppi enormi che, devo dire, dà un vino di grandissimo pregio. Parlando con Francesco è evidente la sua passione per il fare vino ed è chiaro che c’è lui sia in vigna, sia in cantina. L’azienda si avvale della consulenza di un enologo piemontese tanto bravo quanto blasonato, Gianfranco Cordero, che collabora alla creazione di alcune tra le più importanti e deliziose etichette italiane.

Francesco e Anna hanno dedicato alle persone più importanti della loro famiglia i nomi dei propri vini. Per il “Fausto” non servono spiegazioni, mentre Marine è il “plurale” delle due “Marina” della vita di Francesco: sua mamma e la sua primogenita! “Francesca” è la terza figlia ed è anche il suo bianco di partenza, il più giovane. “Lindin” è un gioco di parole dedicato alla sua secondogenita, Linda. Va bene, ammetto che ho pensato che Francesco “ha raramente ragione” con 4 donne in casa e lui come unico uomo! 😆

La saletta degustazioni è molto bella e gode di una vista panoramica spettacolare sui vigneti! Ecco le mie degustazioni: 

Fausto Coppi Marina Coppi: i vini di suo nipote Francesco

"Francesca" 2018, colli tortonesi DOC bianco - Vigne Marina Coppi

[a partire da 16€]

Di questo vino ne escono 2 versioni identiche, dove cambia solo la data di uscita e di conseguenza il nome in etichetta: il "Colli Tortonesi DOC bianco" esce prima dell'estate perchè è un vino che gode di tantissima freschezza e ottima bevibilità ed è perfetto per la stagione più calda, mentre il "Colli Tortonesi DOC Timorasso" esce dopo il 1 settembre come da disciplinare. Questo Timorasso molto giovane esce dal mio immaginario di "Timorasso" per diventare un vino bianco fruttato, facile e molto beverino. Il vigneto è stato impiantato nel 2012 e la prima bottiglia di questa etichetta è uscita nel 2015. Non a caso i vigneti più giovani ci donano uve più adatte e pronte, perfette per questo tipo di utilizzo. In realtà per i miei gusti "non è così facile" perchè prediligo i vini bianchi più evoluti, ma se stai cercando un vino, anche da mescita, perfetto per l'aperitivo... questo coglie davvero nel segno! Dato che il timorasso sviluppa vini che hanno almeno 14%vol, si cerca di gestire il vigneto per avere uve meno concentrate che diano un vino più bevibile. Produzione in vigna inferiore agli 80q/HA come da disciplinare di produzione.

👁  Giallo paglierino intenso con riflessi verdolini. Consistente.

👃 Delicato. Pesca bianca, pera, liquirizia, viola e agrumi.

👄 Pseudocalorica un po' alta. Buone struttura e sapidità. Finale minerale discretamente lungo.

🔥 Non è il mio vino, ma è perfetto se cerchi un vino fresco e poco impegnativo "da aperitivo".

“Marine” 2016, colli tortonesi DOC Favorita – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 20€]

100% favorita da uve a vendemmia tardiva provenienti dal vigneto “Gabetto” nei pressi di Castellania e dal vecchio vigneto “Madonnina” nei pressi di Carezzano . Come abbiamo detto, il tortonese ha queste argille calcaree che danno un’impronta caratteristica a qualsiasi uva coltivata qua. Ad esempio il vermentino qui è molto diverso anche solo dal vicinissimo vermentino ligure, diciamo impropriamente che è più “timorasseggiante”, con più struttura e più mineralità. Dopo una leggera macerazione a freddo viene vinificato in bianco, si esegue un bâtonnage sulle fecce nobili per 8 mesi e per l’affinamento si utilizza solo acciaio. Una volta imbottigliato viene lasciato riposare in bottiglia almeno 18 mesi prima di metterlo in commercio. Francesco sceglie di farlo evolvere in bottiglia per avere un miglior controllo dell’ossidazione. Vengono aggiunti pochissimi solfiti, ben al di sotto della soglia minima. Il 2016 è stata un’annata eccezionale, di grande equilibrio sia nella produzione sia nelle caratteristiche.

👁  Giallo paglierino molto intenso e brillante. Consistente.

👃 Intenso e immediato… favoloso! Agrumi, pepe bianco, idrocarburi, fiori d’acacia, salsedine.

👄 Un po’ troppo caldo, bisogna approfittare del naso intenso per abbassare di un paio di gradi la temperatura di servizio. Buone struttura e sapidità. Equilibrato. Finale agrumato discretamente lungo.

🔥 Mi è piaciuto molto, ha qualche tendenza al riesling!

“Fausto” 2015, colli tortonesi DOC Timorasso – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 32€]

100% timorasso da uve a vendemmia tardiva provenienti dal vigneto “Gabetto” nei pressi di Castellania e dal vecchio vigneto “Montagnina”, piantate a ritocchino con una pendenza del 35%. Le uve sono raccolte a mano nelle ore più fresche del mattino e portate in cantina con piccole cassette. Dopo la pressatura soffice dei grappoli interi avviene la sfecciatura del mosto a freddo. La fermentazione alcolica avviene lentamente a una temperatura controllata di 15°C e, una volta ultimata, viene travasata senza svolgere la fermentazione malolattica. Il vino matura almeno 10 mesi sulle sue fecce nobili in vasche d’acciaio a temperatura controllata e viene eseguito un bâtonnage manuale. Una volta imbottigliato affina almeno 24 mesi in bottiglia.  Grande dote del timorasso è l’essere un fuoriclasse per 3 caratteristiche:

  1. ha sempre un’alcolicità importante;
  2. ha sempre un’acidità sorprendente che riesce a bilanciare il vino ottenuto nonostante l’alcolicità importante e la grande struttura;
  3. ha un tannino naturale nella buccia che lo rendono uno dei pochi uvaggi bianchi portato all’invecchiamento, anche senza un passaggio in legno.

Se si assaggia un timorasso da vasca a fine vendemmia ha quasi l’astringenza di un nebbiolo. Dopo un paio d’anni di affinamento comincia ad essere già godibile, ma è solo dopo diversi anni che esprime tutte le sue potenzialità. La 2015 è stata un’annata particolarmente calda, ma è stata sostenuta dall’acidità. 

👁  Giallo paglierino molto intenso e brillante. Molto consistente.

👃 Intenso, complesso e immediato… favoloso! Note minerali e salmastre, argilla, agrumi, erbe aromatiche.

👄 Grande piacevolezza, si arricchisce di un gusto di cioccolato bianco molto delicato. Strutturato. Ben equilibrato tra morbidezza e acidità, in cui prevale la sapidità. Lungo finale agrumato.

🔥 A mio avviso il vino migliore della cantina: un Timorasso come te lo aspetti!

“Grand Fostò” 2013, colli tortonesi DOC Timorasso – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 63€]

100% timorasso. Il vino, come il nome, è un omaggio alla Francia: da un lato si è scelto come veniva chiamato nonno Fausto Coppi in questa terra dove ha avuto straordinari successi, dall’altro il vino è liberamente ispirato allo stile dei bianchi della Borgogna. Dopo una fermentazione in tonneaux di 10 mesi, riposa in bottiglia almeno 4 anni e viene creato solo nelle annate più interessanti. La prima annata è stata la 2012, dove sono state prodotte solo 350 magnum. Per l’annata 2013 invece sono stati prodotti 1000 litri, distribuiti tra circa 700 bottiglie e 250 magnum.

👁  Giallo paglierino molto intenso e brillante. Molto consistente.

👃 Delicato, complesso, quasi ampio. Spiccano note salmastre intrecciate a un ricco bouquet di agrumi maturi. Molto elegante, si riconoscono note speziate di cardamomo, pera candita, mandarino tardivo, noce, gesso ed erba cedrina. Tuttavia, a livello olfattivo, l’ho trovata un’annata un po’ difficile da capire. Il legno ha sicuramente “stemprato” i profumi caratteristici del vitigno.

👄 Intenso, si sente distintamente il passaggio in legno. Molto fresco e molto sapido, comunque ben equilibrato nonostante si sente bene la sensazione pseudocalorica. Lunghissimo finale di noci fresche.

🔥 Un grande esperimento che ha bisogno di tempo, sia per esprimersi al meglio nelle bottiglie attuali, sia per perfezionarsi nella tecnica per le bottiglie future.

“Sant’Andrea” 2018, colli tortonesi DOC Barbera – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 13€]

90% barbera, 10% croatina provenienti dal vigneto in località “Sant’Andrea” nei pressi di Castellania, , dove si trova la stessa cantina, da piante allevate a 400 mt s.l.m. Le uve vengono selezionate al momento ottimale della maturazione e poi raccolte a mano in piccole cassette da 20 kg. Dopo la pigia-diraspatura, la fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata (25-27°C) e la macerazione dura circa 10 giorni con rimontaggi e follature, è molto breve per non dare troppa concentrazione. Dopo la svinatura e un primo travaso il vino svolge la fermentazione malolattica. A questo punto il vino matura per circa 10 mesi in acciaio e affina per altri 8 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. L’obiettivo di Francesco era avere un vino facile e godibile da subito, che non si aspetta… e c’è perfettamente riuscito!

👁  Rosso rubino trasparente con riflessi violacei, consistente.

👃 Intenso e piacevolmente vinoso, con note minerali che si intrecciano a gradevoli profumi di spezie e di piccoli frutti a bacca nera, sia freschi sia in confettura.

👄 Piacevolissimo, molto morbido ed equilibrato. Ricorda certi novelli francesi di Beaujolais.

🔥 A mio avviso il vino rosso più interessante della cantina: la beva è facilissima e goduriosa, soprattutto in estate e servito leggermente fresco. Ti sfido a non innamorartene, grazie anche all’interessante rapporto qualità-prezzo! Ho apprezzato molto la volontà di dedicare tanta attenzione a un vino base: Francesco ha capito che è proprio grazie a questi vini che il cliente entra in azienda, e per questo è fondamentale proporre prodotti eccezionali anche in una fascia relativamente bassa.

“Lindin” 2015, colli tortonesi DOC Rosso – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 23€]

100% nebbiolo proveniente esclusivamente dalla vigna chiamata “Vedra” a Castellania, situata a 400 m s.l.m. su terreno calcareo-argilloso e ricco di marne di Sant’Agata. In questa zona così simile alle Langhe il nebbiolo trova un ambiente particolarmente favorevole per esprimersi al meglio. Le uve vengono selezionate al momento ottimale della maturazione e poi raccolte a mano in piccole cassette da 20 kg. Dopo la pigia-diraspatura, la fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata (25-27°C) e la macerazione dura circa 20 giorni con delicati rimontaggi manuali e follature. Dopo la svinatura e un primo travaso il vino passa in tonneaux di rovere francese dove avviene la fermentazione malolattica. A questo punto il vino matura qui per un periodo di 18 mesi per poi affinarsi in bottiglia almeno 6 mesi. Il nome è un gioco di parole dedicato a Linda, la più piccola delle figlie di Francesco e Anna, nata nella primavera successiva alla prima vendemmia. Questa è una produzione piccolissima di appena 600 bottiglie. 

Il 2015 è stata un’annata molto calda e il nebbiolo l’ha subita essendo un’uva più sensibile di altre. Per la prossima vendemmia Francesco ha acquistato una vigna molto vecchia, che tra gli altri ha 4-5 filari di nebbiolo.

👁  Rosso rubino intenso semitrasparente con leggerissimi riflessi granati. Molto consistente.

👃 Intenso e speziato, si avvertono gli stessi profumi dell’entroterra ligure e delle sue piante aromatiche. Si riconoscono note di cioccolato, ciliegie sotto spirito, menta marocchina e maggiorana.

👄 Ha bisogno di qualche minuto per ammorbidirsi un po’, è molto fresco e ha un tannino discretamente importante. Abbastanza lungo sul finale con piacevoli note speziate.

🔥 Piacevolissime note erbacee e minerali. Mi ha convinto più al naso che in bocca, ma ha buone potenzialità di evoluzione.

“I GROP” 2015, colli tortonesi DOC Barbera Superiore – Vigne Marina Coppi 

[a partire da 24€]

100% barbera proveniente dal vigneto “I Grop” nei pressi di Castellania, situato a 400 mt s.l.m. Il nome deriva dalle caratteristiche formazioni calcaree ricche di fossili che affiorano sotto forma di grossi massi in tutta la collina. Le marne calcaree tipiche di questo cru conferiscono ai vini eleganza, struttura e grande longevità. Del resto anche  “gli anziani” di Castellania affermano che la collina è da sempre nota per i suoi vini straordinari! Le uve sono raccolte a mano in piccole cassette da 20 kg dopo un’accurata selezione. Dopo la pigia-diraspatura la fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata e la macerazione dura circa 20 giorni con rimontaggi e follature. Dopo la svinatura e un primo travaso il vino passa in botti di rovere da 12 HL dove avviene la fermentazione malolattica. Il vino matura 18 mesi in botte per poi affinare in bottiglia almeno 6 mesi. 

👁  Rosso rubino intenso impenetrabile con riflessi quasi violacei ai bordi. Consistente.

👃  Intenso, si riconoscono note di frutti rossi in confettura, marmellata di fragole, foglie di tabacco essiccate, pepe nero, cacao, ciliegia fresca, mandorla e caramello.

👄 Grande bevibilità sorretta da una piacevole freschezza. Bel tannino amalgamato. Caldo, morbido e strutturato, complessivamente equilibrato ma spostato sulle durezze. Lunghissime note tostate. 

🔥 Grande potenziale di evoluzione, spero che Francesco mi inviterà a riassaggiare questa annata tra almeno 4-5 anni… sono certa mi stupirà con effetti specialissimi!

 

 

Insomma, è stata davvero una bella degustazione! Fausto Coppi ha lasciato in eredità prima di tutto un nipote davvero in gamba di cui sono certa sarebbe immensamente fiero!

Cheers 🍷

Chiara

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