Tutti a guardare il termometro da un paio di notti a questa parte nel Nord Italia: dopo un marzo bellissimo, con temperature sopra la media che hanno anticipato i germogli in moltissime zone, è arrivata la gelata di queste notti che ha riportato le temperature sotto lo zero. Nella mia zona, ad esempio, tra la Valle Camonica, il Lago d’Iseo, la Franciacorta fino a toccare le sponde del Garda, la temperatura è arrivata per 3 notti consecutive a -2 con danni atroci ai vigneti. Un danno che si aggiunge ad un altro danno: è stato un periodo di grandissima siccità, che per quanto ha fatto godere me che odio la pioggia, non ha fatto altrettanto bene alle coltivazioni! Le piante sicuramente stavano già uscendo da un periodo di stress idrico che, se in alcuni casi può anche essere positivo, non ha aiutato a fronteggiare l’ennesima emergenza ambientale.

Ho sentito più di un produttore al Vinitaly dirmi << Questa sarà un’ottima annata! >>, colto da un sano moto di ottimismo e dall’adrenalina di una fiera ben riuscita. Sarà un anno difficile, invece, soprattutto per i piccoli produttori non attrezzati con assicurazioni annuali… e poi anche quelle annuali mi chiedo quanto coprano in casi simili. Anzi, visto che non lo so, se qualcuno che legge lo sa e mi lascia un commento sarebbe davvero gradito!

I vignaioli hanno acceso fuochi in mezzo ai vigneti (la foto di apertura è della cantina friulana Venica & Venica) nel disperato tentativo di salvarli dalle gelate di queste notti. In Veneto, Piemonte, Friuli e Lombardia è partita immediatamente la richiesta di dichiarare con urgenza lo stato di calamità naturale da parte delle Regioni, in modo da poter accedere ai finanziamenti e aiutare i produttori. Questa orribile gelata, che di fatto ha colpito tutta Italia, ha fatto i danni peggiori degli ultimi 10 anni proprio in queste regioni. I danni stimati sono compresi tra il 50 % e l’80 % a seconda delle zone e dell’esposizione dei vigneti. I vigneti più colpiti sono stati quelli di fondovalle e quelli posti nelle aeree pianeggianti, dove i danni sembrano ancora superiori. Ascoltando direttamente i vignaioli però ho capito che le proporzioni della gelata sono ancora più grandi e si estendono a macchia di leopardo fino al Sud Italia.

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Foto & Pensieri direttamente dai vignaioli italiani

[IN CONTINUO AGGIORNAMENTO]

[Ultimo aggiornamento: 1 maggio 2017, ore 12:32]

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Dal Friuli Venezia Giulia…

Cristian Specogna – Vignaioli Specogna, Friuli-Venezia Giulia: “Anche da noi i vigneti di fondovalle non si sono salvati dalle basse temperature della scorsa notte…  Una sola ora di temperature sotto lo zero è bastata per compromettere l’intera annata per queste vigne.”

gelata vigneti 2017

Cristian Specogna – Friuli-Venezia Giulia

Massimo di Lenardo – Ontagnano, Friuli-Venezia Giulia: “Certo , di fronte a tante altre calamita’ della natura questa non sembra poi cosi’ importante , ma per noi che facciamo della vite e dell’uva il nostro lavoro e su cui basiamo tutta la nostra vita … perdere in una sola ora anni di lavoro e i frutti di mesi e mesi di passione e fatica … beh … lascia senza parole”.

Di Lenardo Vineyards- Ontagnano, Friuli-Venezia Giulia

Roberto Ottogalli – Gorizia, Friuli-Venezia Giulia: ” La produzione è persa con percentuali variabili dal 30% all’80% in particolare Pinot grigio e Chardonnay 😭

gelata vigneti

Roberto Ottogalli – Gorizia, Friuli-Venezia Giulia

Marco Cecchini – Udine, Friuli-Venezia Giulia: “Amare l’agricoltura vuol dire capirne la forza dirompente, nel bene e nel male. Il contadino diventa fatalista quasi necessariamente e affronta le difficolta’, di cui una gelata e’ una delle manifestazioni, con buon cuore cercando di andare avanti. Sarebbe importante che anche chi sta dall’altra parte , chi beve il vino o mangia la frutta, sappia e capisca che l’impatto di queste calamità rende i prodotti agricoli preziosi e diversi da un qualunque altro bene di consumo di origine industriale”.

gelata vigneti

Marco Cecchini – Udine, Friuli-Venezia Giulia

Dal Veneto…

Federico Marconi – Soave, Veneto: “Molte volte ho avuto modo di discutere con persone che reputano noi agricoltori una “brutta categoria”,super agevolati rispetto ad altri settori, ho letto commenti di persone che dicono che piangiamo sempre,lavoriamo quando vogliamo e quando piove siamo sempre al bar…liberissimi di pensarla così!! Vorrei vedere loro però, alzarsi una mattina e vedere il lavoro e sacrifici fatti fino ad adesso andare in fumo in una nottata…mi piacerebbe vedere le loro facce a sapere che per quest’anno il reddito da quei terreni non ci sarà…e le spese fatte finora e quelle future si dovranno pagare con gli incassi degli anni precedenti, come le rate dei finanziamenti per le attrezzature e i trattori…si i trattori che odiate tanto perché vanno piano e intralciano, pensate che ci vengano regalati?? Queste sono le foto dei miei vigneti oggi.. ma stamattina la situazione non era bella neanche per altri miei colleghi,non viticoltori: ettari ettari ed ettari di mais, patate, cipolle e altre colture bruciati dal gelo… E un sacco di persone che ora dovranno rimboccarsi di nuovo le maniche e andare avanti…sperando che il tempo non ci regali nuove (brutte) sorprese…”

gelata vigneti

Federico Marconi – Soave, Veneto

Maurizio Favrel, Malibran – Susegana, Veneto: “Sono state le 3 notti peggiori della mia vita: sveglia alle 4 per vedere le temperature via via scendere… è stato atroce, ma siamo stati complessivamente molto fortunati. Dopo la prima notte, pensando alle soluzioni che adottano in Francia, ho distribuito sui 2,5 ettari più a rischio 300 piccole rotoballe di tralci di potatura dell’anno scorso che uso per scaldare casa. La seconda notte una vigna di 4000m è andata a -1 e le ho accese, qualche foglia scottata dal caldo in prossimità dei fuochi ma non ho avuto grossi danni”.

Maurizio Favrel, Malibran – Susegana, Veneto

Giovanni Corvezzo – Cessalto, Veneto: “Niente drammi, gli agricoltori devono essere pronti anche a questo! Anche una gelata terribile come questa fa parte della natura… e se veramente si va verso una coltivazione sostenibile e rispettosa della natura ci si deve abituare sempre di più al concetto che la natura dona e toglie. Noi produttori dobbiamo stare uniti, insieme, soprattutto in un momento come questo… accettando il fatto che da 100 si produrrà, se tutto andrà bene, 50.”

gelata vigneti

Giovanni Corvezzo – Cessalto, Veneto

Dal Trentino-Alto Adige…

Lucia Letrari – Rovereto, Trentino-Alto Adige: “Purtroppo davvero questo gelo ha colpito molti produttori ed ora dobbiamo capire come agire al meglio sui vigneti per non perdere anche il prossimo anno di raccolta! Questa è un’immagine dei danni di uno dei tanti vigneti a Rovereto colpiti dalla gelata. Sono danni che solo nei prossimi giorni andremo a quantificare. Grazie della solidarietà… noi vignaioli sappiamo più di molto cosa vuol dire essere sempre appesi ad un filo, ma l’unione fa sentirne meno il peso!”

Lucia Letrari – Rovereto, Trentino-Alto Adige

Dalla Valle d’Aosta…

Grosjean – Quart, Valle d’Aosta: “Nella nostra azienda, nel cuore della Valle d’Aosta, i danni della gelata del 20 aprile sono stati ingenti. Circa il 70-75% delle nostre viti sono state duramente colpite dalle asperità di Madre Natura e sebbene sia ancora presto per quantificarne i danni, sarà sicuramente un’annata difficile, con tanto lavoro e dai frutti incerti. A circa una settimana dalla drammatica sferzata del gelo, alcune viti tenaci stanno pian piano dando segni di iniziale ripresa, altre invece sono ancora dormienti e solo le prossime settimane potranno dirci qualcosa in più sul’annata 2017. Insomma, quest’anno ci sarà sicuramente molto lavoro, più degli scorsi anni e il raccolto sarà amaro. Ma noi andiamo avanti, l’agricoltura, purtroppo, è anche questo”.

gelata vigneti

Grosjean – Quart, Valle d’Aosta

Dal Piemonte…

Piero Domenica Avezza, Ca’ ed Curen – Mango, Piemonte: “Noi come azienda (per fortuna) abbiamo pochi vigneti in fondo valle… ma la cosa strana di quest’anno è che forse complice il vento molto forte si sono avuti problemi a quote abbastanza alte intorno ai 400 metri. Nella parti più alte le viti grandi non hanno sofferto, ma le barbatelle invece sì, specialmente quelle di due anni. Complessivamente è andata doppiamente bene in quanto questa gelata ha toccato solo una decina di filari di una vigna… la mazzata era già arrivata il sabato di Pasqua con un forte temporale che, dopo un’abbondante pioggia, non si è fatto mancare neppure la grandine.”

gelata vigneti

Ca’ ed Curen – Mango, Piemonte

Claudia, La Bioca – Serralunga d’Alba, Piemonte: “La nostra vigna di Chardonnay a Manforte d’Alba, a causa della gelata, ha avuto il 40% di viti morte. La nostra vigna di Nebbiolo (atto a divenire Barolo) a Novello, a causa della gelata, ha avuto il 70% di viti morte. E nel frattempo stiamo aspettando di quantificare i danni della grandine di un’altra nostra vigna di Nebbiolo (atto a divenire Barolo) a La Morra.”

La Bioca – Serralunga d’Alba, Piemonte

Davide Ghiga – Castiglione Tinello, Piemonte: “Enrico ed io, giovani fratelli di 27 e 21 anni, titolari dell’azienda Ghiga, non ci eravamo ancora imbattuti in questo tipo di problema. I nostri nonni a stento ricordano una gelata simile. La nostra azienda conta circa 11 ettari a vigneto, di cui quasi 6 sono stati colpiti. L’annata è appena iniziata, nei paesi confinanti si sono abbattute grandinate che hanno devastato gran parte della nuova vegetazione, e temiamo che possa accadere anche a Castiglione Tinella. Purtroppo come agricoltori siamo in balia della natura. Grazie per la tua vicinanza a noi agricoltori, speriamo che molte persone capiscano cosa accade realmente in tutto ciò che è racchiuso dietro una bottiglia di vino”.

Azienda Agricola Ghiga – Castiglione Tinella, Piemonte

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gelate vigneti

Gianluca Morino – Castel Boglione, Piemonte

Camillo Favaro – Erbaluce, Piemonte: “Anche la nostra parte di Canavese è stata colpita duramente, ma in modo irregolare e non uniforme (le altrimetrie più basse sono quelle maggiormente interessate). Non voglio essere superstizioso ma la 2017 non è iniziata nel migliore dei modi.”

Dall’Emilia-Romagna…

Gabriele Succi – Castel Bolognese, Emilia-Romagna: “Su 11 ettari di proprietà è praticamente andato 1 ettaro di viti in produzione e 1 ettaro in allevamento. quello in allevamento difficilmente riuscirà a sviluppare un tralcio produttivo per la prossima stagione.”

Gabriele Succi – Castel Bolognese, Emilia-Romagna

Dalla Toscana…

Fabio de Ambrogi, Fattoria di Gratena – Arezzo, Toscana: “Noi abbiamo avuto 4 ettari gelati all’80%, proprio quelli piu’ in basso. Il resto dei vigneti a 350 mt si sono fortunatamente salvati tutti ma la perdita per noi è importante. Come altri colleghi, il nostro lavoro è oramai sempre piu’ difficile, clima cambiato e animali senza alcun controllo che ci hanno costretto a trasformare i vigneti in lager. Ora dobbiamo solo sperare che piova ma nel modo giusto!”

Julien, Casina di Cornia – Castellina in Chianti, Toscana: “Anche in Toscana, seppur meno che nel nord Italia, siamo stati sorpresi dal freddo del 20 Aprile… Ci attendevamo, viste le previsioni meteo, un ritorno di freddo… ma abbiamo sperato di salvarci, forti della nostra latitudine e del fatto di essere una azienda a quote medie se non basse dell’areale a Chianti Classico. Ci troviamo a 250-300 mslm con esposizione a sud ovest, cosa che ci ha sempre favorito, anche nelle brutte annate, in quanto a ricerca di maturazione in tempo di vendemmia. Questa volta invece la nostra posizione ci ha remato contro: il freddo mattutino in valle…..!! Dal 1979 mio padre ha mandato avanti l’azienda impiantando tutti i vigneti che ci troviamo oggi a gestire con mio fratello Anselmo dal 2010. Figli delle campagne e del lavoro agricolo siamo cresciuti in azienda ma è infatti dal 2010 che abbiamo deciso di far ritorno al “nido” e mandare avanti l’azienda.  Devo dire che fare il vignaiolo se non l’agricoltore in generale è diventato ormai in gran parte tecnica e sesto senso…questi ultimi anni sono infatti una prova e una “scuola” di esperienze che si accumulavano normalmente in decenni: dal 2011-2012 con climi desertici e settimane a 45°C di Agosto 2012 all’incredibile 2014…annata senza vera estate! Diventa difficile modificare il modo di lavorare avendo una visione di progressione verso una direzione chiara: siccità, umidità, calore… perchè se da un lato i cambiamenti nella gestione agronomica si possono fare, dall’altro vanno fatti a partire dalla potatura per poi seguire una linea di gestione in primavera. E’ utopico pensare di poter correggere nel vigneto in tempo reale le bizarrie del tempo… ma fino ad oggi sembra restare più una dote da indovino quella di prevedere un andamento della stagione che può/deve venire. Venendo ai fatti di questa ondata di gelo: abbiamo avuto un Marzo con avanzamento fisiologico della vite di quasi due settimane, viste le temperature calde oltre ogni media stagionale. Eravamo e siamo preoccupati dalla siccità e mancanza di precipitazioni nei periodi clou quale quello della ripresa vegetativa, nessun si aspettava un ritorno di freddo… ma è arrivato proprio sulle vigne con già i bottoni fiorali ben formati: non poteva scegliere momento peggiore! La mattina del 21 aprile a primo scorcio i vigneti sotto casa sembrano aver superato il grado centigrado sopra lo zero segnato dalla stazione meteo – sollievo -, in mattinata però mio fratello mi telefona per annunicarmi che i danni ci sono nelle zone basse a fine pendio. Infatti proprio dove la pendenza finisce le viti non hanno sopportato il freddo notturno dove le temperature sono scese sotto lo zero. Preso dallo sconforto passeggio per tutte le vigne… il danno è tutto sommato contenuto… nonostante questo, non abituato a fare i conti con questa bizzarria del tempo, mi lascio prendere dallo sconforto sapendo che la notte successiva dovrebbe essere anche peggiore. Da vignaiolo la cosa più strana è trovarsi di fronte ad una vigna cotta-secca in pieno rigolgio primaverile… la cosa più triste è trovarsi accanto ad una vigna ad Aprile che ti è morta “fra le braccia” senza responsabilità di nessuno… Non essendo organizzati per queste evenienze, non abbiamo stufette ne altri sistemi di lotta contro le gelate tardive, sembriamo cedere ad affidare il nostro futuro alle decisioni del tempo o al culo se vogliamo chiamarlo così… ma poi decido che preferisco piangere sapendo di aver provato a far qualcosa piuttosto che ricordarmi la mia passività di fronte agli eventi. Attingo così alla scorta di paglia per le mucche di mio padre Antoine, le carico sul carrello e, lavorando fin a buio, le distribuisco tutte nelle zone più basse delle nostre vigne… faranno fumo? Servirà a qualcosa?bruceranno abbastanza a lungo? Restiamo svegli, i dati della notte prima ci dicono che il picco di freddo c’è stato fra le 5:00 am e le 6:00 am… sono le 22:00 e sono 4°C… ogni mezz’ora controlliamo con termometro alla mano… alle 5:45 siamo di poco sotto i 4°C… è passata così… è andata di culo… quasi una beffa… se solo avessimo fatto lo stesso la notte prima… IL FREDDO PROMESSO LA SECONDA NOTTE CI HA RISPARMIATO… In quasi 40 anni non si era ancora vegliato a Casina di Cornia le notti per paura delle brinate tardive! I giorni successivi, portando mia figlia a scuola, ho potuto constatare che le zone limitrofe più basse e pianeggianti e più a sud delle nostre zone sono state colpite più pesantemente! FRONTE ALLA LIEVE ENTITA’ DELLE NOSTRE PERDITE POSSO SOLO TENTARE DI CALARMI NELLO STATO D’ANIMO DEI COLLEGHI CHE DEVONO INVECE FARE I CONTI CON PERDITE BEN PIU’ PESANTI…”

gelata vigneti

Casina di Cornia – Chianti, Toscana

Dall’Umbria…

Francesco Mariani, vini Raina – Montefalco, Umbria: “A quattro giorni di distanza dall’evento questa è la situazione. Mi piacerebbe ripartire dalla quarta foto, dove si vede un germoglio a frutto miracolosamente sopravvissuto. Passato il momento di sconforto si ricomincia a lavorare a testa bassa, con la speranza che qualcosa si sia salvato. La terra e le nostre piante sono tutto ciò che abbiamo, per cui vogliamo andare avanti con la massima fiducia nel futuro. In questi giorni abbiamo ricevuto tanti messaggi di stima e affetto, non riuscendo a ringraziarvi uno per uno vi ringrazio tutti qui: la vostra vicinanza ci è stata di grande conforto, ci avete fatto sentire meno soli. In molti ci chiedono come poterci aiutare: noi sinceramente vorremmo cercare di rialzarci senza dover accettare regali da nessuno. Ci sono comunque diversi modi per darci aiuti concreti: I privati e gli operatori del settore ci possono sostenere continuando a comprare i nostri prodotti. Siamo costretti,dopo due anni di gelate, ad aumentare leggermente i prezzi di listino, spero che capirete. Gli amici vignaioli invece possono darci una grossa mano vendendoci l’uva (ovviamente biologica o biodinamica, meglio se certificata), se ne avessero in eccesso”.

gelata vigneti

Vini Raina – Montefalco, Umbria

Dal Lazio…

Pietro Lolli – Piglio, Ciociaria, Lazio: “Ora ci diamo tempo fino a metà maggio per vedere la ripresa. Con ottimismo… confidando nelle risorse delle ns viti che soffrono sicuramente più di noi. Dobbiamo esserlo… ricominciamo da zero con quello che la natura ci offre, ma soprattutto il conto che ci chiede dobbiamo solo pagarlo che altro possiamo fare?”

Azienda Agricola F.ll Lolli – Lazio

Dalla Campania…

Pasquale Clemente, Masseria Frattasi – Avellino, Campania: “La mia azienda e’ al Sud ed ha avuto vigneti secolari completamente distrutti, come l’intera provincia di Napoli, Caserta, Benevento e Avellino abbiamo avuto danni seri, e aspettiamo ancora il ristoro della gelata dell’anno scorso e delle varie alluvioni….”

Masseria Frattasi – Avellino, Campania

Maria de Gennaro, Rossovermiglio vini – Paduli, Campania: “Questo è un vigneto di falanghina, siamo a Paduli, nel Sannio beneventano. Sono poco più di sei gli ettari ridotti così. la cosa peggiore è che la stessa azienda ha subito danni ingenti con l’alluvione del 15 ottobre 2015. Con le calamità abbiamo fatto ambo!”

Rossovermiglio – Paduli, Campania

Ho tenuta per ultima la mia regione d’adozione, la Lombardia, perché sono stati proprio loro, i vignaioli lombardi, i primi che ho sentito. Sono stati proprio loro, con le loro testimonianze, ad ispirarmi questo articolo.

Dalla Lombardia…

Riccardo Fratus – Franciacorta, Lombardia: “La nostra è una delle zone più colpite… non ci sono parole, ma solo riflessioni. Andiamo avanti.”

gelata vigneti

Riccardo Fratus – Franciacorta, Lombardia

Alessia Berlusconi – Capriano del Colle, Lombardia: “Queste gelate primaverili erano fino a poco tempo fa eventi davvero straordinari difficilmente prevedibili. Invece quest’anno si è ripetuto lo stesso fenomeno dell’anno scorso, ed esattamente nello stesso periodo. Zone diverse, ma gli stessi ingenti danni. L’anno scorso ha colpito la Francia, questa volta è toccato a noi, a Capriano del Colle, agli amici di Franciacorta e di Lugana. Arrivare ieri nei vigneti e vedere quello scempio è stato un dolore enorme. Una cosa è certa: non ci faremo più prendere di sorpresa. Pochissimi gli strumenti a disposizione ma qualcosa si può fare, a costo di dotarsi di ali come nel film che tutti i vignaioli hanno nel cuore.”

gelata vigneti

Alessia Berlusconi Wine / Vini La Contessa – Capriano del Colle, Lombardia

E sono proprio Alessia Berlusconi e Marina Rivola di vini La Contessa che mi hanno ricordato la bellezza di questo film ! Il profumo del mosto selvatico è uno dei film a tema vino più belli di tutti i tempi… insieme ad “Un’ottima annata”. Credo che ogni winelover dovrebbe guardarlo almeno una volta nella vita… io li ho appena ordinati entrambi su Amazon approfittando della spedizione gratuita in 1 giorno lavorativo con Amazon Prime (sto facendo proprio ora il periodo di prova che è gratuito)… se li vuoi anche tu eccoti il link. Io poi adoro guardare film a tema vino…

La fatalità di un evento come questo, il disperato tentativo di limitare i danni… e poi il ricostruire dalle ceneri… questo è il motore del film, che come nel Presagio Triste di Banana Yoshimoto era in programmazione su Sky proprio la sera del disastro. Questa gelata sicuramente rimarrà scolpita nel cuore di tutti i vignaioli a cui, in una sola notte, è stato portato via un anno di lavoro. Certo potranno nascere nuove gemme, ma saranno meno fruttifere e sicuramente di qualità inferiore delle precedenti.

Quando sento dire che amare e capire il vino non è da persone semplici, ma anzi è da fighetti… beh mi viene davvero una gran tristezza a pensare a quanta ignoranza si nasconde dietro tali affermazioni. Amare il vino è amare la Natura, amare chi la lavora e amare il suo prodotto. Credo che per fare il vignaiolo, ma in generale questo discorso vale per chiunque coltiva la terra e vive dei suoi frutti, ci voglia davvero tanto coraggio perché, ai classici problemi di un’azienda “normale” come il cliente che non paga o paga in ritardo, la burocrazia, le spese… si aggiunge anche l’aggravante dell’imprevedibilità della Natura. Sono ormai 10 anni, o forse anche di più, che il nostro clima è impazzito… soprattutto a causa del nostro abuso delle risorse energetiche. Siamo figli di un mondo che ci chiede di consumare, di spendere e di comprare. Molti di noi non si preoccupano della qualità di quello che mangiano e bevono, ma solo della quantità, dimenticando che noi siamo davvero ciò che mangiamo. Scegliere la benzina migliore per la nostra macchina è importante per avere migliori prestazioni, tra cui il miglior rendimento a parità di consumo. Cosa credi che accadrà al nostro corpo se introduciamo benzina scadente?

[Tweet “Bere meno, bere meglio. Drink less, drink better. #vino #wine”]

Ti prego, se sei uno di quelli che fa smorfie se un vino costa più di 10 €, smettila! Ci sono tanti vitigni, tanti modi di produrre vino, tante denominazioni… i costi sono di partenza diversi. Ma soprattutto ci sono tante storie, buone e cattive, tra cui questa: la storia triste di una gelata che ha distrutto o rovinato un anno di guadagni, infranto sogni, incasinato famiglie.

A me non resta che sperare in una Natura benevola, che ora compia un miracolo e salvi il raccolto o almeno una parte anche nelle zone più disastrate. Voglio credere che comunque, con quel che resta, nascerà un’ottima annata. Forse diversa dalla precedente, sicuramente sofferta e a tratti compromessa, ma comunque valida.

Grazie di cuore a tutti i produttori che hanno contribuito con le loro parole… e grazie anche a tutti gli altri che non ho contattato per ragioni di tempo, ma a cui sono comunque vicina. Da parte mia farò il possibile per aiutarvi a superare questo disastro dandovi voce e parlando di voi e del vostro vino. Aspetto nuove foto e nuove dichiarazioni di voi produttori sulla gelata e sulla vostra annata da aggiungere a questo articolo. Questa pagina infatti è per voi: sentitevi liberi di parlare di quello che volete (pensieri sull’annata, come funzionano le assicurazioni, lo stato di calamità naturale, le gelate, cosa vorreste dalla vostra Regione…).

Un abbraccio forte a tutti,

Chiara

Infine voglio aggiungere qualche testimonianza di altri vignaioli che mi hanno scritto,

loro la gelata non l’hanno vissuta direttamente,

ma si stringono con affetto vicino ai colleghi colpiti

e ci raccontano la situazione meteo nella loro zona.

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Anna Maria Abbona – Farigliano, Piemonte: “Ringrazio molto per la sensibilità e l’attenzione verso le aziende che, come noi lavorano con la natura e con le sue bizzarre “impennate”. Anche noi, come tutti i vignaioli del nord Italia, siamo stati una settimana con il fiato sospeso, giorno dopo giorno guardando da un lato il termometro e dall’altro i germogli che , ingannati da una primavera anticipata  si erano allungati anzitempo. Sentendo i racconti dei colleghi e vedendo le immagini dei vigneti colpiti, ci sentiamo veramente fortunati perchè al momento non abbiamo avuto problemi di gelate. I nostri vigneti si trovano ad un altitudine che va dai 500 ai 570 mt. sul livello de mare ,  non abbiamo risentito dell’umidità  che interessa più i fondovalle, e nemmeno delle correnti fredde che in questa zona arrivano dal Tanaro. Mi unisco allo sconforto di tutti quelli che fanno questo mestiere  e di quelli che amano il vino di qualità e spero che il fenomeno non si ripeta , visto che qui non c’è ricordo, a memoria d’uomo di un simile evento…”

Stefano Illuminati – Controguerra, Abruzzo: “Ringraziamo per il messaggio ed interesse. La informiamo che fortunatamente in Abruzzo, provincia di Teramo zona Colline Teramane DOCG, non abbiamo subito danni per la gelata della scorsa settimana.”

Morena Trerè – Faenza, Emilia-Romagna: “Solidarietà a tutti i vignaioli Italiani e richiesta di aiuto anche per tutti gli operatori e dipendenti che resteranno senza lavoro.”

Alessia Salvioni – Montalcino, Toscana: “Fortunatamente i nostri vigneti si trovano a 400 mt di quota e si sono salvati dai venti freddi e dalla gelata. Capisco la disperazione dei vignaioli che in una sola ora hanno perso un anno di raccolto e sono a loro vicino, purtroppo tutti noi abbiamo a che fare con la natura quotidianamente dalla grandine alla siccità per poi arrivare anche agli animali che sempre più spesso, se le vigne non sono chiuse da bruttissime recinzioni, entrano a mangiare tra i nostri filari… quindi sì, bisogna avere grande passione per stare in vigna e tirarsi su ancora una volta.”

Giorgio Colutta – Manzano, Friuli-Venezia Giulia: “Grazie per la tua mail carica di affetto e solidarietà. Fortunatamente nella zona in cui ho io i vigneti, nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, gli effetti della gelata non sono stati disastrosi. Nella zona di Buttrio, un anfiteatro che gode sempre di qualche grado in più che ci porta spesso ad anticipare la vendemmia rispetto ai colleghi di aree limitrofe, sono stati colpiti solo alcuni vigneti in fondovalle nelle varietà Sauvignon, Refosco e Prosecco nei limiti di un 10-15%. Nell’altra zona di Rosazzo, più alta e ventilata, non si sono riscontrati danni importanti. Credo quindi che la fortuna ci abbia assistito anche perché in molte zone si è visto come il passaggio della corrente fredda abbia bruciato alcuni vigneti quasi totalmente e poco o nulla altri a pochi metri di distanza.”

Marika Socci – Castelplanio, Marche: “Ti ringraziamo molto per questo tuo pensiero, noi abbiamo vissuto giorni di ansia ma alla fine siamo stati molto fortunati le nostre vigne sono sane. Sono vicina con il cuore a tutti i colleghi che purtroppo sono stati coinvolti in questo freddo improvviso e dico a tutti “forza”!”

Maria Donata Bianchi – Diano Arentino, Liguria: “Siamo una famiglia di viticoltori in Liguria e fortunatamente non abbiamo avuto danni…  Siamo vicini ai nostri  fratelli danneggiati in quanto  ben consapevoli  delle fatiche di questo meraviglioso lavoro. Vogliamo ringraziarLa  di questa magnifica iniziativa, che contribuisce a porre in risalto  i tanti problemi di questi giorni difficili”.

Donato Pinto, Olimpia Agricola – Locorotondo, Puglia: “Buongiorno a voi tutti. Anche in Valle d’Itria Locorotondo e comuni limitrofi ed in particolare nel Canale di Pirro (Fasano.Monopoli) il gelo del 23.4.17 ha bruciato molte aree di uva a bacca bianca. I miei vigneti si sono quasi tutti salvati per la posizione geografica più ventilata rispetto al Canale di Pirro. Capisco il dolore e la disperazione dei meno fortunati. Coraggio e bisogna andare avanti.”

Giulia Franchetto, Cantine Franchetto – Terrosa di Roncà, Veneto – “Per quanto riguarda la gelata noi ci possiamo considerare molto fortunati perchè siamo stati colpiti solo in qualche zona. Non è stato così invece per diversi nostri amici/colleghi/cugini.. abbiamo passato davvero delle notti brutte! Purtroppo però contro Madre Natura non possiamo fare molto. Ripeto comunque che noi ci possiamo ritenere molto fortunati.
La stagione è ancora lunghissima, siamo solo all’inizio. È difficile esprimersi ora, e non voglio farlo. Come ogni anno seguiremo il corso della stagione e cercheremo di fare del nostro meglio, rispettando l’ambiente in cui ci troviamo e che ci dà da vivere. Ogni anno è a sè e ciò può essere sì spaventoso, ma al contempo (almeno per noi che viviamo a diretto contatto con la natura) molto affascinante”.

Gianfranco Daino – Caltagirone, Catania: ” Sono vicino al dolore degli amici vignaioli per l’accaduto. Fortunatamente qui da noi non è successo niente, anzi sta andando bene, temperature più basse rispetto alla media del periodo, pioggia al momento giusto e sole costante.”

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