Se me lo dicevano solo una settimana fa, non avrei mai immaginato di scrivere un articolo dedicato al “Bacalhau a Braz” dal Copenhagen Coffee Lab di Lisbona. Devo dire che ho la fortuna di un migliore amico speciale, che consapevole del pesantissimo anno che sto vivendo ha deciso di regalarmi qualche giorno di “pausa” nel Paese che più amo dopo la mia Italia: il Portogallo! Su questo, sono davvero fortunata. Ed è così che sto bevendo un cappuccino migliore di tanti cappuccini italiani (incredibile ma vero) anche se con un prezzo impopolare per Lisbona: al prezzo di una colazione qui (10€ per cappuccino, brioche o pasticcino nel mio caso e spremuta d’arancia) ci mangi tranquillamente un pesce appena pescato e grigliato, con contorno, olive e acqua minerale in una delle tante squisite taverne a gestione famigliare dell’Alfama. Ad esempio ieri al mio arrivo, su consiglio di João (il ragazzo che mi ha accolto in appartamento) ho mangiato al Maçã Verde (Rua dos caminhos de ferro 84, Lisbona | +35 196 5512266 | dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 23 | chiuso la domenica), proprio di fronte alla stazione. Ho mangiato un salmone alla griglia squisito, con patate lesse, olive nere, insalata e acqua minerale con appena 11 €. Non aspettarti un locale curato, ma è comunque pulito e il personale è gentilissimo!

Sarà che il Copenhagen Coffee Lab è proprio di fianco al nostro appartamentino e che è ricavato in una splendida cantina in pietra ristrutturata con grande gusto e ci sono le stesse lampade Ikea Ranarp che ho a casa… non ho resistito nel provare la colazione italo danese! Comunque il pasticcino con la frutta secca era davvero delizioso, anche se 3 € rimangono un furto a Lisbona!

Ieri ero da sola perché Fabrizio mi raggiunge solo oggi e pertanto ne ho approfittato per esplorare l’Alfama nei dintorni del nostro alloggio “Almamater Apartment Lisboa –  Paco III” (€ 80 a notte fino a 3 posti letto | posizione ottima nel centro di Lisbona, di fronte al Cultura Portoguesa Café in Escolas Gerais 28). L’appartamento è delizioso, arredato con gusto, completo di tutto e pulito. Il proprietario Francisco e il suo staff sono gentilissimi e molto precisi. L’aria condizionata e la Wi-Fi funzionano benissimo, la doccia è gigante e è presente un piccolo angolo cottura con frigo, piastra a induzione, bollitore, frullatore, spremiagrumi, un altro strano apparecchio che non ho capito a cosa serve… Francisco mi ha fatto trovare una bottiglia di vino tinto al mio arrivo, non vedo l’ora che arrivi Fabrizio per stapparla insieme e degustarla!

Comunque l’oggetto di questo primo articolo su Lisbona è un abbinamento particolarmente interessante che ho fatto ieri sera, al Ristorante O Carvoeiro (Calcada de Sao Vicente 70, Lisbona | +35 121 8864275 | dalle 12:00 alle 23:00), a due passi dall’appartamento e quindi davvero comodissimo! Innanzi tutto la parete d’ingresso è coperta di Azuleyos, le ceramiche azzurre tipiche del Portogallo, che mi fanno sentire davvero qui. Il locale all’interno è carinissimo, ben lontano dalle taverne portoghesi nonostante il prezzo sia di poco superiore. Il personale è gentilissimo. Ho mangiato una pastéis de bacalhau per antipasto che ho trovato deliziosa. In pratica è una crocchetta piuttosto grande (diciamo più della metà di un nostro arancino) di cui mi ero già innamorata in un mio precedente viaggio nel Minho, all’estremo nord del Portogallo, dove mi raccontarono che queste polpette si preparavano per i pellegrini nei giorni di festa. Gli ingredienti sono semplici, come tutta la cucina portoghese: Baccalà, patate, uova, cipolla, prezzemolo, noce moscata, vino verde. E questi sono gli ingredienti base di un po’ tutta la cucina del Minho, da quanto ricordo.

Come piatto principale ho preso il “Bacalhau a Braz”, dove Braz non sta per “brace” come molti potrebbero pensare data l’assonanza con la nostra lingua. Braz era un oste del Barrio Alto, originariamente il quartiere residenziale dell’aristocrazia di Lisbona che dopo il terremoto si è trasformato in una zona vivace e popolata di locali notturni, artisti, botteghe artigiane, gallerie d’arte, redazioni di giornali, designer e negozi di tutti i tipi. Insomma, nulla c’entra con l’Alfama disordinata e affascinante dove mi trovo ora! Fatto sta che Braz ha inventato questo piatto che in poco tempo ha conquistato i portoghesi al punto di diventare un simbolo della cucina lisbonese. In pratica è una specie di frittata, perché al bacalhau viene aggiunta la cipolla a fettine, le patatine fritte tagliate sottilissime, e l’uovo sbattuto che amalgama tutto e fa la crema come nella nostra Carbonara! Nel piatto trovi anche l’insalata, l’alloro, il prezzemolo fresco e le olive nere. Buonissimo e ben preparato, tanto che nonostante la porzione enorme che non sono riuscita a finire e la sua pesantezza la notte sono stata benissimo!

 

Devo dire che anche l’abbinamento è stato particolarmente riuscito: Vinho Verde “Adega Guimaraes DOC (5,50€ la bottiglia da 375 ml in ristorante). I vini verdi sono una tipologia che nulla c’entra col colore del vino: in particolare sono i cosiddetti vini giovani (possono essere bianchi, rosati o rossi). Questi vini sono da bere nell’annata corrente e sono caratterizzati da una spiccata acidità e una effervescenza impalpabile ottenuta dalla fermentazione malolattica. Anche questi sono tipici del Minho, la regione dell’estremo nord di cui parlavo prima compresa tra i fiumi Douro a sud e il Minho a nord. I vini verdi sono sempre racchiusi in una bottiglia scura che nasconde i sedimenti che la fermentazione produce. Questo l’ho trovato molto piacevole: note di miele, pesca bianca e fiori di campo, un’acidità comunque non troppo marcata e un corpo leggero ma presente. Ha sgrassato alla perfezione il Bacalhau a Braz! A fine cena mi hanno offertoun bicchierino di cioccolato con un liquore a base di infuso di amarene tipico del Portogallo: la Ginjinha… delizioso! Il conto? appena 17 €… e col il Bacalhau a Braz la porzione era così abbondante che si poteva mangiare in due, ovviamente prendendo qualche antipasto in più!

Con questo passo e chiudo il mio primo articolo dedicato a Lisbona. Visto che ho ancora qualche ora, mi godo l’Alfama e vado a visitare il Phanteon Nazionale. Sarà all’altezza del nostro splendido Phanteon adrianeo di Roma? Intanto sicuramente gode di una splendida posizione vista mare!

Cheers

Chiara

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