Morbegno in Cantina: una manifestazione deliziosa diversamente organizzata. Un titolo provocatorio il mio, che ripeto per sottolineare il concetto di diversamente organizzata. Ma andiamo con ordine: cos’è Morbegno in Cantina? Cito il sito web ufficiale della manifestazione:

Morbegno in Cantina è la manifestazione che vi guida alla scoperta dei sapori tipici della nostra Valle e insieme vi porta indietro nel tempo, tra le mura delle antiche cantine del centro storico, tra dimore nobiliari e chiese pluricentenarie, in un dedalo di strette vie dove passeggiare senza fretta, con un calice di squisito vino in mano. Giunto alla sua ventesima edizione, con quasi mezzo milione di visitatori complessivi è uno degli eventi di maggiore rilievo della stagione autunnale della provincia di Sondrio. Abbandonatevi e gustate le eccellenze della tradizione enogastronomica valtellinese in uno dei borghi più affascinanti della regione, dove il tempo sembra essersi fermato.

Sono assolutamente d’accordo con questa descrizione. E, il problema, sta proprio nel luogo: “tra le mura delle antiche cantine del centro storico”.

So che già qualcuno mi contesta che questo è un wine blog e qui si parla di vino e di tutto il mondo ad esso correlato, ma sinceramente dove sta scritto che una persona sulla sedia a rotelle, diversamente abile appunto, non possa essere appassionata di vino? Anche io, che ho avuto la fortuna di nascere con due gambe che funzionano, un domani potrei finire in sedia a rotelle: basta un incidente in moto o una caduta dagli scii (nel dubbio non vado in moto e non scio, ma non basta certo a scongiurare questa possibilità). Non siamo invincibili. Il nostro corpo non è immortale. Non siamo supereroi od angeli con il dono della guarigione. La TV ci ha convinto che la nostra preoccupazione è avere le tette grosse, il culo piccolo o l’addominale scolpito. Sono belle cose, certo, ma sono cazzate! La nostra preoccupazione deve essere avere un corpo sano con due gambe che funzionano.

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Quindi, prima di parlarvi di Morbegno in cantina, vi dico perché la manifestazione è diversamente organizzata:

  1. il vino viene servito nelle cantine storiche della città, alcune raggiungibili solo dopo un avanzato corso di speleologia… 😀 a parte gli scherzi si parla di cunicoli strettissimi, con gradini sconnessi di pietra liscia molto scivolosi, si cammina su grossi ciottoli in condizioni di scarsissima visibilità. La difficoltà di salita e discesa nelle cantine forma code lunghissime di persone… si parla di 1-2 ore di fila per ingresso (gli ingressi sono 9… impossibili da fare tutti in giornata e credo che questo dovrebbe essere segnalato… ma forse la gente si è talmente abituata coi padiglioni dell’Expo che non lo nota nemmeno più…). Inoltre la manifestazione non è accessibile a chi ha difficoltà motorie, e non parlo solo di sedia a rotelle… basta un leggero disturbo per non poter partecipare. Dato che c’è una prevendita dei biglietti online come funziona? Un partecipante arriva a Morbegno e ha pagato 25 € di pass, benzina, autostrada, eventuale albergo, parcheggio… e poi scopre che non può degustare niente. L’ente organizzatore paga lui e rimborsa tutto disturbo compreso? Premesso che io trovo inconcepibile che nel 2015, in un popolo civilizzato, ci siano ancora manifestazioni con barriere architettoniche così grandi, almeno abbiate la decenza di segnalarlo in tutto il materiale informativo e pubblicitario dell’evento per far sì che chi non può partecipare non debba buttare tempo e soldi e si metta il cuore in pace da subito! Ah, ovviamente vale anche per tutti quelli non muniti di performanti suole in gomma con antiscivolo!
  2. come mi ha fatto notare Francesco, che nella vita esegue e coordina operazioni di soccorso a Milano e dintorni, se qualcuno cade nella difficile discesa alle cantine e si fa male, come funziona? Nell’ultima cantina abbiamo dovuto addirittura affrontare la risalita al buio perché i collegamenti elettrici erano così improvvisati e precari che sono saltati. Immaginate salire per questi cunicoli stretti e bui con gradini sconnessi di pietra liscia, grossi sassi qua e là, con bicchieri di vetro in mano… e se ti fai male, auguri! Dove sei rimani! Quindi, al di là delle barriere architettoniche per diversamente abili, non è stata prevista alcuna messa in sicurezza dei percorsi. Quindi… vedete bene di stare attenti e non cadere!
  3. nell’itinerario rosso che abbiamo fatto noi c’era scritto “In abbinamento gustosi assaggi di prodotti tipici: salumi, formaggi e dolci”. E allora perché mi devo ritrovare 2 invisibili pezzettini di pane con qualcosa sopra o un microscopico cubetto di formaggio compresi nel prezzo e il resto a pagamento? Vi garantisco che, visti gli assaggi, era meglio non scrivere niente. Anche perché in alcuni percorsi ci siamo ritrovati associazioni che offrivano assaggi scadenti mentre ti chiedevano donazioni per cause giuste ed importanti ma fuori luogo in quel contesto… o altri che dopo averti presentato un piatto con cubetti di bresaola così piccoli da non essere riuscita, dopo innumerevoli tentativi, ad infilzarne uno con uno stuzzicadenti, tentavano di venderti qualsiasi cosa mentre rallentavano l’uscita.
  4. I pin delle cantine della cartina dell’itinerario rosso erano sbagliati (il primo in particolare era proprio da tutt’altra parte… gli altri erano molto approssimativi)… e ci siamo persi nel “dedalo di strette vie” ripetutamente! E non mi raccontate che non ve ne siete accorti in tempo! La manifestazione è durata dal 26 settembre al 18 ottobre 2015 e c’era tutto il tempo per ristamparli! E poi non ho capito come possono essere arrivati alla stampa sbagliati… nessuno se ne è accorto in fase di controllo?????? Cioè io quando faccio un lavoro grafico per un cliente gli chiedo di controllare i dati immessi dopo averli riguardati almeno 10 volte io sia a monitor che su cartaceo, come è possibile che nessuno controlli in una manifestazione così grossa? Mah!
  5. ci avranno fermato almeno 20 persone per chiederci dove si acquistavano i pass e le tasche portabicchiere! Mi sembra surreale che la gente debba sbattersi e chiedere a tutti dove pagare per avere l’ingresso alle degustazioni! Il punto informativo DEVE essere ben segnalato ed in una posizione agevole!

E la dicitura:

Perdetevi nei colori dell’autunno, nei suoi sapori e nei profumi.

Senza fretta.

che trovate sul sito ufficiale non pensate sia riferita al godervi la degustazione: dovete scendere velocemente senza ammazzarvi nel cunicolo, il sommelier dell’AIS (la mia associazione ha comunque fatto un figurone perché per il poco che hanno parlato i sommelier di servizio erano davvero molto, molto preparati e di questo sono molto orgogliosa!) che curava la degustazione ha dai 30 secondi al minuto scarso per spiegarvi un terroir e/o un vitigno, e poi corri corri col calice con l’assaggio di vino in mano a salire per lo stesso cunicolo… e corri corri a cercare la prossima cantina su una mappa con il pin non proprio esatto con il calice in mano… poi sì, dopo non avere fretta per entrare… che hai almeno un’ora di coda davanti per il prossimo assaggio…

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Coda all’ingresso della cantina n°9 dell’itinerario rosso! E gli altri punti degustazione erano messi anche peggio, tanto che la cantina 4 ci è toccato saltarla perché la fila era davvero improponibile…

Ma Morbegno in cantina per fortuna non è solo diversamente organizzata, ma è sede di tantissime eccellenze del territorio valtellinese… che è un vero e proprio  scrigno enogastronomico! E quindi, saltando a piè pari gli itinerari enologici la cui organizzazione va completamente rivisitata, abbiamo avuto il privilegio di degustare prodotti straordinari.

Ho mangiato un panino delizioso a base di ciambella di segale e bresaola di Valtellina... e ho scoperto che la bresaola non è quella cosa secca e schifosa che trovi al supermercato ma una deliziosa "carne salada" un pochino più aromatica ed asciutta! La adoro!

Ho mangiato un panino delizioso a base di ciambella di segale e bresaola di Valtellina… e ho scoperto che la bresaola non è quella cosa secca e schifosa che trovi al supermercato ma una deliziosa “carne salada” un pochino più aromatica ed asciutta! La adoro!

Le degustazioni dell’itinerario rosso sono state piacevoli anche se con poche punte di diamante… l’unico vino che proprio non mi è piaciuto è stato il metodo classico brut di Fay… ma io vivendo in Franciacorta sono abituata parecchio bene 😀

Se posso azzardare un consiglio al Consorzio Turistico Porte di Valtellina, imparate da Montalcino con la sua manifestazione Benvenuto Brunello! e concentrate gli assaggi in un’unica location adeguata ad essere fruibile a tutti indipendentemente dal tipo di gambe o di scarpe che si dispone! Quindi NO cantine malandate con pericolosi cunicoli e SI ad un bel chiostro o salone di uno degli stupendi palazzi di Morbegno. E curate la sicurezza, è importante! Non sempre va tutto bene… e se qualcuno si fa male è un peccato sia per il poveretto in questione, sia per voi che avrete tante di quelle cause e soldi da cacciare fuori che non la si finisce più!

Morbegno in cantina è una manifestazione deliziosa in una perla della Valtellina… che spero dal prossimo anno non sia più diversamente organizzata!

Ohibò, nel caso faccio come gli inviati delle iene e torno a controllare se avete messo tutto in sicurezza e i diversamente abili possono accedere, eh! 🙂

Su su che siete bravi, tenete un ottimo pane… quindi armatevi di denti! I soldi sono buoni quelli di tutti gli appassionati di vino, con o senza ruote! La giusta location sono convinta che raddoppierebbe il numero di visitatori… perché il passaparola esiste… ed io il prossimo anno se torno a Morbegno in Cantina e nulla è cambiato il tour di degustazione dei vini non lo rifarei nemmeno col pass omaggio perché non ho ammazzato nessuno per farmi, il mio giorno libero, 2 ore di coda per prendere mezzo dito di vino rischiando di ammazzarmi per scendere in una cantina storica che può anche essere caratteristica ma non è certo bella da visitare per poi sgombrare velocemente e degustare in strada mentre corro a mettermi in fila per il prossimo assaggio! Garantito! Ma tornerei volentieri a Morbegno in Cantina per quei stupendi pizzocheri dello stand gastronomico accompagnati alla birra viva artigianale Legnone, per il delizioso succo di mela che ho acquistato al banchetto de il Gabbiano, cooperativa sociale di Sondrio, per la bresaola dell’Az. Agricola di Vanoni Renata che, dopo aver assaggiato tutte quelle in vendita alla manifestazione, ci è piaciuta così tanto che ne abbiamo comprati 1,3 kg… e dopo un giorno è quasi finita… (avevo avuto anche il coraggio di chiedere per quanto tempo si conservava :D)

Morbegno in cantina è davvero una bella manifestazione carica di eccellenze di un territorio con sapori capaci di incantare e merita davvero la visita… quindi non posso che chiedere al Consorzio Turistico Porte di Valtellina di riflettere sui 5 problemi organizzativi che ho riscontrato per far si che la 21°esima edizione sia indimenticabile ed un piacere per tutti i #winelovers.

Un grande abbraccio,

Chiara

P.S. Sai che quando ho sostenuto l’esame di terzo livello per diventare sommelier AIS tra le domande dell’orale ho avuto proprio la Valtellina? Se sei un aspirante sommelier, ti consiglio di leggere gli appunti dell’esame con domande & risposte!

P.P.S. Comunque io e Francesco abbiamo passato una giornata meravigliosa: è stato bellissimo ridere di gusto tra le strade di Morbegno schiantandoci di prodotti enogastronomici buoni da morire! Alla prossima puntata! 😉


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 Infine facendo qualche ricerca sul web ho trovato il progetto CANTINESENZABARRIERE… credo proprio che approfondirò 😉

Ora ti saluto davvero 😀

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