A pochi chilometri da Pavia, tra le cantine Oltrepò Pavese, ce n’è una che vale la pena visitare: Tenuta Mazzolino. Alcuni mesi fa avevo scritto questo articolo dove ti ho raccontato, grazie alla bellissima lettera di Francesca, la storia di questa azienda. Inoltre ho riportato i miei appunti di degustazione del Tenuta Mazzolino Cruasé – Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico 2013, del Terrazze Oltrepò Pavese DOC Pinot Nero 2019 e del Noir Pinot Nero Oltrepò Pavese DOC 2017. Avevo trovato questi vini di un’incredibile eleganza e per questo, quando ho ricevuto l’invito di fare questo press tour, sono stata molto contenta di conoscere personalmente Francesca e Stefano e fare la visita in cantina. Per fortuna era oggi dato che ieri avevo l’esame di Informatica! A proposito… 28 e siamo a -4 alla laurea in Scienze, culture e politiche dell’enogastronomia! 😍

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Tenuta Mazzolino: la fortuna di una storia in Oltrepò Pavese

La storia di questa cantina ti invito a scoprirla QUI, perchè nella lettera di Francesca, che oltretutto è mia coetanea, traspare davvero una grandissima passione. Francesca viene a Mazzolino ogni giorno da Milano a curare questo gioiello enologico con grande dedizione. E per chi non sa di cosa stiamo parlando, sono circa 130 km tra andata e ritorno e nel mezzo c’è da considerare il traffico milanese!

Del resto quando hai un nonno così illuminato che acquista una residenza di campagna così splendida per la (numerosa) famiglia e traccia un solco talmente preciso e perfetto cosa puoi fare se non “restarci dentro” valorizzandolo con il tuo contributo?

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Vini Oltrepò: la vocazione

Il nonno Enrico Bragiotti aveva scelto questa tenuta dove si praticava agricoltura specializzata fin dalla metà del 1800 grazie al marchese Alfonso Corti, che si era laureato in medicina a Vienna dopo aver interrotto gli studi che conduceva all’Università di Pavia. Dopo un decennio trascorso tra successi accademici e professionali, pubblicazioni e ricerche, nel 1854 si ritirò a una vita rurale nelle splendide colline pavesi. Il matrimonio, la malattia, ma probabilmente più il disappunto di un nobiluomo che non accettava la democratizzazione, lo portarono a comprare Villa Mazzolino dove scelse di dedicarsi alla viticoltura. Se in Lombardia la vigna veniva trattata al pari di una pianta di pomodoro, e il vino come una patata, in Piemonte l’influenza francese aveva già innescato una visione edonistica del vino e, di conseguenza, la coltivazione della vite era di tutt’altro spessore. A quel tempo l’Oltrepò Pavese era in Piemonte e il Corti, già uomo studioso di grande minuzia, si dedicò a padroneggiare il sapere enologico per gli ultimi 20 anni della sua vita.

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Esposizione, terreni, conduzione del vigneto

Visitando l’azienda mi sono resa conto di quello che Stefano mi aveva anticipato su Zoom quando avevo scritto lo scorso articolo e che ha ripetuto oggi. Tenuta Mazzolino si trova in cima a una collina e i vigneti sono tutti intorno occupando un angolo di circa 270°. Facile intuire come si hanno a propria disposizione praticamente tutte le esposizioni possibili e si può scegliere per ogni vitigno quella più adatta. Oltretutto le zone più alte hanno subito un dilavamento dell’argilla che si è deposita nelle zone più pianeggianti e questo genera una importante diversità.

In attesa della certificazione biologica, hanno abolito tutte le concimazioni e utilizzano poco letame solo dove necessario. Tra i filari si seminano tantissime specie e particolarmente interessanti sono quelle con le radici fittonanti che creano una sorta di aratura naturale smuovendo il terreno. Ad esempio la Phacelia ha bellissimi fiori viola che attirano le api.

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In cantina

Ordine, pulizia e avanguardia: ecco i cardini delle cantine di Tenuta Mazzolino. Si lavora per gravità e si cura molto la parcellizzazione per sfruttare i caratteri peculiari delle vigne e i dei terroir, a volte diversi anche all’interno dello stesso filare.

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Vini Oltrepò Pavese: già l’accesso alla cantina suggerisce un ambiente magico!

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Davanti a questa meravigliosa visione di bottiglie, voglio raccontarti la prima degustazione… considerala un’anteprima!

Oltrepò Pavese DOCG Cruasé 2015 sboccatura primavera 2021, Tenuta Mazzolino

Si presenta rosa buccia di cipolla intenso con riflessi rame e brillante. Il perlage è fine, abbastanza numeroso e persistente. Al naso è elegantissimo e delicatamente profumato con note di crostata con crema diplomatica e fragole fresche. Si susseguono note di fiori di rosa, cannella e spremuta di arancia rossa. In bocca è un po’ giovane la sboccatura, la bollicina ha bisogno di un po’ di tempo per affinarsi. Bella struttura, freschissimo e leggermente sapido. In bocca è molto coerente e il gusto acquista una deliziosa nota di scorza d’arancia appena candita. Si sente che è un vino straordinario, ma bere oggi questa sboccatura non lo valorizza. Da comprare e tenere in cantina almeno un paio d’anni… le potenzialità di questo Oltrepò Pavese vino ci sono tutte!

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Oltrepò Pavese vini: le vecchie bottiglie

Io quando vedo questi caveau pieni di bottiglie “antiche” mi emoziono… una scelta lungimirante quella di tenere via un po’ di bottiglie di ogni annata da vendere e non solo quelle da archivio.

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La barricaia

L’attenzione che hanno nella scelta delle botti e del tipo di legno è davvero affascinante. Del resto lavorare bene col legno è di fondamentale importanza sia per una questione di stile, sia per arricchire il vino di tannini di cui il pinot nero è naturalmente poco dotato. I tannini non apportano solo un’importane contributo gustativo, ma formano anche uno speciale scudo protettivo contro alterazioni e difetti del vino. La ricetta della botte perfetta secondo Tenuta Mazzolino? La barrique è un 50% di rovere dalle foreste di Vosges che conferisce “il nerbo” e un 50% di rovere dalle foreste di Nevers che dona dolcezza.

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Metodo Classico VSQ Blanc de Blancs 2017, Tenuta Mazzolino – Sboccatura primavera 2021

Si presenta giallo paglierino intenso e brillante con un perlage fine, numeroso e persistente. Al naso è fine, elegante e con un bel bouquet di nocciole, ban brioche appena sfornato, crema pasticciera e bergamotto. In bocca è piacevole, un po’ troppo croccante la bollicina, ma questo deriva dal fatto di essere una sboccatura molto giovane. In bocca lo chardonnay ha un gusto “fedele a sé stesso” dove il legno si sente senza essere invadente. Lungo finale tostato. Ricco di acidità e con una bolla “importante”, ha tutte le carte in regola per affinare in cantina qualche anno. Da comprare e conservare.

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La villa

La villa è molto bella, ristrutturata con “rispetto del luogo” e uno stile mix and match con contaminazioni tra il classico, il moderno e l’esotico. Si respira una grande cura del dettaglio che raggiunge anche i piatti di servizio che presentano una piccola riga verde in tinta con la sala. In questa bellissima sala abbiamo pranzato con semplicità ed eleganza.

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Il Terrazze viene da 4 vigneti diversi all’interno dello stesso comune e, come ti avevo già anticipato nel precedente articolo, in Francia si chiamerebbe vin de village. Le vigne molto coltivate su terreni molto pendenti (da 180 a 260 m s.l.m) e la parte alta dei 4 vigneti va in terrazze alte. Qui la vigna è un po’ più stressata e conferisce al vino una maggiore “profondità”.

Oltrepò Pavese DOC Terrazze 2020, Tenuta Mazzolino

Si presenta rosso rubino trasparente e brillante. Al naso è delicato, fino ed elegante con note fruttate di melograno e lampone e di cioccolato bianco. In bocca è coerente, fresco, fruttato con un tannino ben amalgamato e una leggera sapidità. Abbastanza lungo sul finale fruttato.

Oltrepò Pavese DOC Terrazze Alte 2020, Tenuta Mazzolino

Si presenta rosso rubino con bordi granati, trasparente e brillante, più consistente. Naso completamente diverso con note più speziate che fruttate di gelsi neri e una scia di tabacco fermentato, funghi, cenere e buccia d’arancia. In bocca è più strutturato, più sapido e con un tannino che ha bisogno di un po’ di tempo in bottiglia per arrotondarsi. Lungo finale che vita sul succo di arancia rossa.

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Vino Oltrepò Pavese DOC “Noir” 2017, Tenuta Mazzolino

Rosso rubino intenso appena trasparente con riflessi porpora sui bordi. Consistente. Al naso è intenso con note molto speziate, di spezie dolci come la vaniglia che è molto intensa. Si distinguono note di viola, criollo, grafite, te rosso, genziana. In bocca è coerente, particolarmente elegante, sapido e con un tannino ben presente e astringente ma elegantissimo che ha bisogno di tempo. Grande spalla acida che denota un buon potenziale di invecchiamento e lunghissimo finale vanigliato.

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Provincia di Pavia IGT “Blanc” 2019, Tenuta Mazzolino

Si presenta giallo paglierino intenso con riflessi oro ai bordi, consistente. Al naso è molto delicato (fin troppo per i miei gusti) con delle note di vaniglia e ananas appena percettibili. Recupera in bocca con una grande piacevolezza di sorso, un gusto di ananas, pera candita e scorza di arancia. Strutturato, fresco e con un lungo finale tostato. Sicuramente un vino “da pasto” a patto di scegliere cibi poco aromatici come pesci spinati dalle carni delicate (come l’orata) cotti in forno, in padella nel burro o al vapore con pochi aromi.

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Anche se il meteo Pavia non è stato proprio “incoraggiante”, i vigneti nella nebbia per me hanno sempre un grande fascino. E poi è stata davvero una bellissima esperienza! Grazie a Francesca e Stefano e un grande in bocca al lupo per il loro progetto di fare un Wine Club per “gente appasionata di vino come loro”.

Un ultimo grazie a Michela Mezzolo di ZedComm per essere sempre impeccabile!

Cheers 🍷

Chiara

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