Ho scelto questa foto di copertina per raccontarti due giorni davvero belli che ho passato ospite della Cantina Vinchio Vaglio tra Nizza Monferrato e Asti. Sicuramente la piacevolissima compagnia ha contribuito a farmi vivere questa experience tra i vini piemontesi in modo ancora più bello. Con questo articolo pertanto spero di darti degli spunti per immergerti nel territorio del vino barbera e assaporare tutto il gusto che può offrirti.

Prima di raccontarti i deliziosi vini che ho degustato, i favolosi cibi che ho mangiato e tutto ciò che ha fatto da contorno però voglio spendere due parole per dirti che ho amato lo spirito da cantina sociale di Vinchio Vaglio. Mi spiego meglio: ho conosciuto in questi anni diverse realtà come questa, ma le ho sempre trovate diverse. Chi più “affarista”, chi più “esteta”… ma questo spirito familiare che ho percepito a Vinchio Vaglio davvero non l’avevo mai sentito prima. Certo, un’azienda è un’azienda e come tale deve comportarsi, ma qui si respira un interesse diverso per le persone che ci lavorano. Mi è davvero piaciuto.

Appena arrivati ad Asti, in quello che per alcuni è stato un viaggio della speranza venendo da Roma e Salerno (ma anche io da Monte Isola non ho scherzato), abbiamo mangiato qualcosa e ci siamo diretti a Palazzo Mazzetti, che avevo già visitato quando ero stata ospite del consorzio del Moscato d’Asti durante la Douja d’Or. All’epoca c’era una mostra di arazzi che non mi aveva particolarmente affascinato, seppur l’arazzo è una tradizione importante per Asti che va assolutamente valorizzata. Questa volta invece abbiamo fatto un giro molto più bello e ho visto opere d’arte di grande pregio che hanno appagato il mio amore per l’arte, anzi è stato come fare un tuffo negli anni in cui frequentavo il Liceo Artistico e visitavo con la scuola tantissimi musei. La parte più interessante però è stata la mostra del vetro, tematica scelta in quanto L’ONU ha dichiarato il 2022 l’anno internazionale del vetro. Per noi sommelier e winelovers il vetro è di per sé qualcosa a cui ci siamo legati in quanto contenitore d’elezione in cui affinano i vini che amiamo. Sebbene fosse presente anche un Lalique, designer Art Nouveau per cui io sono tipo malata di testa, tanto che sono diventata matta per comprare un foulard vintage del 1992 che raffigurava uno dei miei gioielli preferiti, la cosa che mi è piaciuta di più è stato il gallo di Asti.

Vinchio vaglio la canonica resort Nizza monferrato

Vinchio Vaglio: La Canonica Resort

Da Asti siamo partiti per Nizza Monferrato, un paesone che si trova tra Asti, Alessandria e Alba nel cuore del vino piemontese. Qui abbiamo prenotato a La Canonica Resort, una palazzina settecentesca che era appunto la canonica della chiesa di San Siro e oggi ospita 9 alloggi dai nomi ispirati ai ruoli religiosi. Il mio, il monolocale deluxe Arciprete, era davvero delizioso. L’arredamento è particolare, nuovo e accattivante e ha uno stile difficilmente incasellabile capace di valorizzare perfettamente l’architettura della stanza. Carino anche il letto sul soppalco, anche se ammetto che ho cercato di muovermi il meno possibile perchè faceva rumori poco raccomandabili e la mattina alle 7 mi sono svegliata perchè boccheggiavo dal caldo. Questo però è colpa mia: odio l’aria condizionata e l’accendo il meno possibile.

Vinchio Vaglio: la cena al Terzo Tempo Osteria Moderna

A cena siamo andati in un posto spettacolare, con un rapporto qualità prezzo di cui fatico a capacitarmi: Terzo Tempo Osteria Moderna. Non stento a credere che sono sempre pieni: se abitassi a Nizza Monferrato giuro che farei una sorta di abbonamento con loro per mangiare lì quasi quotidianamente. E poi si trova ai margini del centro storico proprio davanti a un enorme parcheggio!

Vinchio vaglio terzo tempo osteria Nizza monferrato

Vinchio Vaglio spumante per cominciare…

Siamo partiti con un bis di antipasti golosissimo: carne cruda di coscia di Fassona piemontese battuta al coltello (8 €) e Acciughe “Rosse di Spagna”del Mar Cantabrico con bignè rustico e burro d’alpe (8 €). Ci abbiamo abbinato l’Alta Langa DOCG 2018 di Vinchio Vaglio che devo dire è stata una vera sorpresa! Nonostante la sboccatura troppo recente, sono riuscita comunque ad apprezzarlo moltissimo. Si presenta di un bel colore giallo paglierino brillante con un perlage finissimo, numeroso e persistente. Al naso note di fiori, burro, erbe aromatiche e zest di limone. In bocca è molto piacevole, freschissimo, croccante e con una bollicina presente, ma non invadente. Abbastanza lungo e dotato di una grande bevibilità.

Vinchio Vaglio: il vino barbera

A questo punto col vino abbiamo iniziato a pedalare sul serio, complice “la carta dei vini vivente” che ha conservato con cura tante vecchie annate, tra cui anche di vino barbera Vinchio Vaglio.

Vinchio vaglio terzo tempo osteria Nizza monferrato

Come primo piatto è impossibile in Piemonte non prendere i tajarin e in questo caso li ho conditi con la carbonara monferrina (9 €). Mi sono piaciuti, ma preferisco altri condimenti come il sugo d’arrosto o burro e tartufo. Si tratta però solo di un gusto personale perchè erano davvero buonissimi!  Ci abbiamo abbinato il Vigne Vecchie 2011 che è tanta tanta tanta roba! Si presenta di un bel colore rosso rubino concentrato e impenetrabile, molto consistente. Al naso ci sono intense note di frutti rossi freschi e in confettura, marasca sotto spirito, cioccolato al latte, liquirizia. In bocca è fresco, morbido, caldo, strutturato, tannico e molto equilibrato. Il finale è lungo e con un delizioso gusto di cioccolatino Mon Chéri.

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Il secondo piatto con il suo abbinamento cibo vino per me è stato la punta di diamante della cena. Intanto ho scelto magnificamente: la guancia di suino nero piemontese in lenta cottura (36 ore) agli aromi, senape e miele si scioglieva in bocca e aveva un sapore davvero molto equilibrato. Più comuni le patate, ma comunque buone. Il vino però mi ha davvero emozionato. Se dovessi dare un giudizio puramente tecnico il Vigne Vecchie 2011 era davvero perfetto, ma l’Insynthesis 2004 era molto più affascinante. Si presenta rosso rubino intenso quasi impenetrabile, consistente. Al naso si susseguono note di spezie dolci, sottobosco, rabarbaro, caffè zuccherato, amaro alle erbe, cioccolato criollo, rosa essiccata. In bocca è morbido, freschissimo, coerente, abbastanza caldo, con un tannino straordinario e tanta struttura. Lunghissimo finale di cioccolato.

Vinchio vaglio terzo tempo osteria Nizza monferrato

Sebbene ho capito di amare di più la linea Insynthesis rispetto alla linea Vigne Vecchie, tra le due annate 2011 ho preferito quest’ultima. Sia chiaro che anche Insynthesis 2011 mi è piaciuto tantissimo, ma in bocca l’ho trovato leggermente più “seduto” rispetto agli altri. Si presenta di un bel colore rosso rubino intenso e impenetrabile, consistente. Al naso note intense di spezie, lavanda, vaniglia, cacao, fungo porcino. In bocca è molto meno fresco, con un tannino appena ruvido, molto morbido e strutturato. Lungo finale di polvere di caffè.

Come dolce impossibile non scegliere il Bonèt agli amaretti, buonissimo! Peccato non sono riuscita a finirlo perchè ero davvero stesa!

Vinchio vaglio terzo tempo osteria Nizza monferrato

Volevo abbinare questo moscato al bonèt, ma era così straordinario che me lo sono bevuto praticamente tutto a parte. E quando dico tutto… intendo quasi tutta la bottiglia, sotto la piacevole compagnia di Luca Grippo! Purtroppo il Moscato d’Asti DOCG è un vino vittima di un’enorme ignoranza… colpa dell’ormai tradizionale abbinamento con il panettone e dell’abitudine dei produttori di vendere quello d’annata. Io invece sono innamorata di questo vino e, quando comincia ad avere tra 5 e 10 anni sulle spalle, diventa spettacolare. Spettacolare, un vero gioiello! Per la mia esperienza ci sono due filoni di moscato “âgé”: alcuni tendono a sviluppare note balsamiche e mentolate, altri sono verso lo zafferano e la pasticceria. A me piacciono entrambi, ma devo dire che i primi mi dicono ancora qualcosa di più. Beh, questo Moscato d’Asti DOCG Sant’Ilario Ca d’Gal 2014 è semplicemente un capolavoro.

Vinchio vaglio ca d gal terzo tempo Nizza monferrato

Vinchio vaglio: a spasso tra i vigneti

Quando ci hanno detto che ci portavano a vedere i vigneti mi sono davvero preoccupata. Non fraintendermi: adoro passeggiare in vigna! Ma in questi giorni ci sono 40 °C e la mia attitudine di camminare sotto al sole è pari a zero! Immagina quindi la mia gioia di “passeggiare” in auto, fermandoci nei punti più belli per scattare foto!

Cantina Vinchio vaglio vigneti monferrato

Il presidente di Vinchio Vaglio Lorenzo Giordano è una persona piacevolissima. Quando stavamo andando ai nidi ci ha visto accaldati e assetati e ha tirato fuori lo spumante Castel del Mago Piemonte DOC da una casetta deliziosa perfetta per le grigliate in vigna. Devo dire che questo metodo charmat da chardonnay e pinot nero è davvero piacevole: un vino freschissimo con un perlage insolitamente fine per questo metodo e un dosaggio zuccherino presente, ma contenuto. Beh poi quando il presidente ha tirato fuori anche il salame e le nocciole…

Vinchio vaglio castel del mago

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I nidi sono una pensata deliziosa! Sono strutture in salice piegato a mano che proteggono dal sole e dal vento un tavolo con due panchine. Premesso che appena li ho visti mi sono chiesta se hanno una presa per ricaricare i dispositivi perchè sono elettricità dipendente, mi sono immaginata lì a scrivere e/o a leggere in totale relax con un buon calice di vino. Perfetti anche per un picinc intimo a contatto con la natura in queste splendide colline Patrimonio UNESCO.

Vinchio vaglio nidi

Vinchio Vaglio: il pranzo al ristorante Piazza Crova 3 a Vaglio Serra

Niente, non linko il sito web perchè mi rifiuto che un’attività professionale si presenti con una porcheria su Wix nel 2022. Il ristorante però te lo consiglio: c’è una terrazza panoramica meravigliosa dove ha tirato anche un incredibile venticello e si mangia molto bene. Il cameriere poi è squisito.

La carne di Fassona l’ho trovata molto buona. Mi è piaciuta anche l’idea di scomporre la tartare in 4 gusti, anche se uno aveva un problema: il tuorlo era annegato nell’albume e ho faticato a mangiarlo anche perchè non sopporto la consistenza dell’albume crudo. Quello alla cipolla si poteva far meglio, magari tritando finissima la cipolla e amalgamandola alla carne. La grappa invecchiata onestamente non l’ho sentita… e io sono un cane da tartufo che sente qualsiasi cosa. Quindi oserei un po’ di più con i condimenti… la materia prima c’è e le idee anche!

Lo spumante metodo classico Alta Langa DOCG Vinchio Vaglio si è abbinato alla perfezione!

Vinchio vaglio

Sì, lo so… quanto a gusti non sono proprio femminile. Ma non è colpa mia: già alle elementari tra cucire i vestiti delle bambole con mia nonna preferivo scartavetrare i mobili antichi con mio nonno. Sono cresciuta a immagine e somiglianza di mio padre e ho solo amici maschi… che pretendi? Io sono la donna che non stirerà mai, ma stucco le pareti, monto mobili, trapano muri… e questo si riflette anche nei cibi che prediligo. Tra questi ci sono le interiora, di qualsiasi tipo. Ricordo che fin da bambina adoravo le frittelle di cervello di vitello che mi cucinava mia nonna: era davvero una festa per me sbranarle! Oggi adoro la finanziera piemontese, un piatto che deve il suo nome alle giacche da cerimonia indossate dai rappresentanti della finanza torinese nelle occasioni speciali quando veniva servito. Si tratta di frattaglie di galletti, capponi e bovini interpretate diversamente a seconda delle zone. In questo ristorante è composta da pezzi di carne, interiora, bargigli e cervello con verdure e funghi porcini sfumati al Marsala. In abbinamento un vino a cui non davo una cicca e invece aveva ragione l’enologo: la Briccona, Barbera del Monferrato DOC frizzante, servita fresca in estate, è di grande piacevolezza e sgrassa questo piatto non proprio estivo.

Cantina Vinchio Vaglio

La mia Vinchio Vaglio Experience finisce qui… ma credo che ci rivedremo ancora a Vinchio Vaglio perchè siamo stati troppo troppo bene. Grazie Tessa per la compagnia e Maddalena per l’invito!

Come sempre spero di averti ispirato un viaggio, un assaggio o semplicemente un ricordo felice!

Cheers 🍷

Chiara

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