Facebook da qualche tempo visualizza i “Ricordi”, ovvero ti ripropone vecchi post che hai pubblicato sulla piattaforma gli anni precedenti. Oggi mi ha ricordato questa foto, scattata all’enoteca La Baita di Faenza, un posticino delizioso… dove sono tornata proprio qualche giorno fa con il caro (ancora un po’ “povero”) Andrea (se vuoi capire perché lo chiamo così, leggi La cena, il vino e la nespola giapponese )… per un pranzo a base di un discreto Valpolicella e una deliziosa selezione di formaggi per lo più erborinati, un meraviglioso strolghino di culatello, un buon crudo toscano e tanta piadina con tanto strutto fatta in casa che la annovero tra le più buone mai mangiate! Questa foto invece è stata scattata proprio pochi giorni dopo l’esame…

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Ogni giorno ricevo tantissime e-mail di lettori in ansia in vista dell’esame del terzo livello per diventare Sommelier AIS. C’è chi mi chiede consigli per superare l’esame e diventare sommelier, c’è chi mi chiede le domande dell’esame AIS, c’è chi mi chiede quanto tempo serve per superare l’esame, c’è chi mi chiede cosa deve studiare… e ultimamente sto ricevendo mail anche di corsisti del primo livello super agitati in vista della scheda di autovalutazione. Per questo ho deciso di scrivere questo articolo, che contiene i 3 mantra che adoro ripetermi quando “l’ansia da prestazione” si impadronisce di me.

1. PUNTA SEMPRE AL MASSIMO DEI VOTI.

C’è una cosa che mi ripeto fin dai tempi dell’università:

Se, quando prepari un esame, punti al 30, difficilmente verrai bocciato. Certo puoi prendere la lode o fermarti ad un 25, ma non ho mai conosciuto un solo studente che aveva dato il massimo che è stato bocciato. Se invece punti al minimo, può essere che superi l’esame con un 18 risicato o vieni bocciato.

Qual è la morale di questo? Che se studi per fare una bellissima figura, sicuramente supererai l’esame e diventerai sommelier. Allo stesso modo, se prendi la cosa sottogamba è facile rimanere “fregato”. E se questo ti sembra banale, sappi che non lo è affatto. L’esame per diventare sommelier viene valutato in centesimi, la prova scritta occupa 50/100. se punti al 50 difficilmente verrai bocciato, ma se punti al minimo, essere bocciati è facile!

[tweetshare tweet=”Prima di chiederti quanto devi studiare, chiediti chi vuoi diventare.” username=”PerlageSuite”]

Questo consiglio non vale solo per l’esame da sommelier, ma in ogni cosa che farai nella tua vita:

“Diventa un #SognatoreInverso! Prova a vivere la tua giornata ideale, e immagina esattamente chi vorresti essere, dove vorresti vivere, cosa vorresti avere. A questo punto cerca di capire esattamente cosa e quanto ti serve in termini di risultato per poterti permettere di realizzare il tuo obiettivo. Ora puoi stimare l’impegno che dovrai mettere per raggiungere quel risultato capace di garantirti il tuo obiettivo. Vivi a ritroso i tuoi sogni.”

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2. LA PERFEZIONE NON ESISTE.

Lo so che può apparire strano questo titolo, soprattutto perché ho appena detto al punto numero 1 che devi puntare al massimo… ma è così! Mettiti in testa una cosa: per quanto puoi studiare, non saprai mai tutto. Davvero, il vino è un mondo sconfinato, e non esiste nessuno che sa tutto al riguardo… e puoi anche studiare le circa 2000 pagine che compongono i libri del corso di 3 livelli dell’AIS, ma c’è un universo in continua evoluzione con centinaia di migliaia di galassie (leggi vini)… e potrai sempre sbagliare qualcosa o inciampare nell’argomento di cui non sai nulla (Esattamente come è capitato a me… vedi domande & risposte dell’esame AIS 2015 o superare l’esame AIS e diventare sommelier  e scoprirai che nemmeno io sapevo tutto, anzi, ad oggi ho ancora diverse lacune che sto studiando per superare! Ma almeno sulla Nuova Zelanda oramai sono ferrata… 😀 ). Questo “ridimensionamento” dell’aspettativa di preparazione aiuta molto nella fase pre-esame! Quando sono andata a fare l’esame orale con Laura, lei era totalmente in fase di stress. Questo perché ha sempre una grandissima ansia da prestazione e procrastina continuamente perché ha sempre paura di non saperne abbastanza. La verità è che questo atteggiamento è sbagliato ed altamente improduttivo: all’inizio Perlage Suite non era come lo vedi ora, e probabilmente se mi segui da un po’ di tempo hai colto il miglioramento che ho effettuato nell’organizzazione delle cose… (A proposito, oggi ho momentaneamente sospeso gli itinerari e il club… perché ho appena effettuato un’importante partnership per tutte le cantine vinicole e queste due pagine saranno completamente ridisegnate su questo nuovo progetto! Ma per ora è un segreto 😉 ) Perlage Suite è nato proprio mentre stavo studiando per diventare sommelier AIS (a proposito, tra pochi giorni è un anno esatto che sono sommelier!!! Ed è anche il compleanno di Perlage Suite… quindi per omaggiare questo importantissimo duplice anniversario sceglierò delle splendide realtà enogastronomiche e degusterò e scriverò finchè le mie dita (e il mio fegato) non grideranno basta! 😀

Comunque il senso di questo discorso è: non aspettare di sapere tutto per provarci (io stessa quando ho aperto questo blog stavo studiando per superare l’esame… e si chiamava Cavatappi! Ho cambiato nome e aspetto il giorno del diploma…)!

Quando smetti di inseguire una perfezione che non potrai raggiungere, ma avrai comunque puntato al massimo dei voti, sicuramente raggiungerai risultati straordinari. Devi solo fidarti di te!

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3. CREA NUOVE ABITUDINI FINALIZZATE AL RISULTATO

Lo sai che funzioni come un cane? Ecco questa ti sembrerà una provocazione, ma non è affatto così. Quello che voglio dire è che anche noi siamo “semplici” come i nostri cuccioli preferiti e funzioniamo esattamente come loro quando si tratta di imparare una nuova abitudine… provare per credere!

Il risultato, ovvero nel nostro caso superare l’esame AIS e diventare sommelier, si ottiene se attuiamo una serie di piccole abitudini (nel caso non le avessimo già). Per me ad esempio, sono state 3 le abitudini che mi hanno portato a superare l’esame:

  1. Svegliarmi 1 ora prima tutti i giorni per studiare un argomento del corso;
  2. Fare una lista della spesa intelligente per il risultato: ovvero io vado a fare la spesa 2 volte a settimana, ogni volta sceglievo una regione (ad esempio Emilia-Romagna) e compravo 3 formaggi a pasta dura, semidura o morbida, a crosta fiorita o altro, 1 affettato e 2 bottiglie di vino, 1 doc e 1 docg. Scegliere che vino comprare mi obbligava comunque a “scoprire/studiare” le DOC e le DOCG di quella regione… e un po’ perché avevo fatto una scelta, un po’ perché vederle sullo scaffale dell’enoteca/supermercato aiutava la mia memoria fotografica… alla fine me ne ricordavo abbastanza!
  3. Fare un piccolo aperitivo ogni giorno in compagnia (possibilmente di chi ancora deve dare l’esame e chi l’ha già dato), bere 1 calice di vino e fare la scheda vino e fare la scheda abbinamento cibo-vino;

Poi lo confesso… il punto 3 l’ho iniziato “tardi” e non ero preparata bene per tutte le regioni… ma lo avessi cominciato subito avrei saputo molte più DOC e DOCG… che non so a te, ma per me erano il vero mostro! Io non ho una grande memoria per i nomi, ma ho un’ottima memoria fotografica! Ricordavo le etichette e lo scaffale con scritto sopra Toscana… perché andavo sempre nello stesso posto a prenderle! Provaci 😉 E poi il bello di questo metodo è che alla fine non spendi particolari soldi: qualcosa devi pur mangiare! In particolare io usavo le cose comprate al punto 2 per realizzare il punto 3, così ottimizzavo costi e benefici… e ci si poteva anche dividere il costo della spesa (a patto di andarla a fare insieme in modo che servisse a tutti per ricordarsi)!

E cosa c’entra che funzioniamo come cani? Semplice: ogni nostra azione è il frutto di un’abitudine che abbiamo acquisito durante gli anni. Per questo le 3 abitudini che mi hanno aiutato a superare l’esame AIS e diventare sommelier le ho dovute “imparare” esattamente come ogni altra cosa che faccio quotidianamente. Come?

Ad esempio io vado letteralmente matta per la cioccolata, ma cerco di fare un minimo di dieta. Allora ogni volta che la mattina mi alzo all’ora prestabilita (nel mio caso le 8… sono abituata ad andare a letto molto tardi sempre per lavoro e per fortuna come libero professionista mi posso organizzare la giornata) mi premio con un cubetto di cioccolata. Affinché questo gesto sia davvero efficace è FONDAMENTALE che il premio sia positivo, continuo e immediatamente successivo all’azione corretta. Ed è esattamente quello che faccio con Paco, ogni volta che lo abituo a fare pipì in un posto nuovo o gli insegno una nuova parola a cui lui deve rispondere! Se fa bene quello che gli chiedo gli do subito il suo biscottino preferito… e lo faccio finché non è un’abitudine rispondere al comando (a questo punto il biscottino non serve più!)… per garantire il risultato, quando smetto di dargli il biscottino ogni volta perché è già abituato (sarebbe anti-economico e anti-salutare dargli un biscottino ogni volta che gli dico “seduto”… e se io mangiassi un quadretto di cioccolata per ogni cosa che faccio bene rotolerei ancora di più 😇😁) gli do il biscottino solo dopo una serie di volte che fa il comportamento giusto! Questo genera in lui la possibilità di ricevere il biscottino e quindi fa sempre la cosa giusta nella speranza che sia la volta buona!

E il mio cervello funziona esattamente allo stesso modo!

In sintesi:

  • Punta sempre al massimo dei voti: se punti al 50 alla prova scritta difficilmente verrai bocciato!
  • Non puntare ad essere perfetto: non puoi sapere tutto! Quindi non avere paura di sbagliare e provaci sempre!
  • Acquisisci abitudini che ti aiutano a studiare e a ricordare gli argomenti che ti sono più ostici… intanto puoi provare con le mie 😉

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Buono studio e… ubriaca il lupo mi raccomando!

A presto e un abbraccio,

Chiara

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P.P.S. e prima o dopo l’esame…  consulta questi 9 regali a tema vino per sommelier e winelover 😉

Mi scrivi in un commento le tue abitudini per superare l’esame?

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