Sabato scorso sono stata alla presentazione della Guida Vini Doctor Wine 2022 e, dopo una serie di assaggi (alcuni molto interessanti, altri un po’ “borderline”), ho partecipato alla degustazione “I grandi vini rossi piemontesi“. Potevo scegliere… ma al vitigno nebbiolo non resisto! E quando leggo le parole Barbaresco e Barolo non capisco più niente! 😄 Devo ammettere però che il vino che mi ha sorpreso più di tutti è stato il primo Grignolino… e chi se lo aspettava? Io certamente no: devo fare ammenda con questo vitigno e dargli assolutamente una possibilità!

Prima di condividerti le mie degustazioni ti anticipo che ho fatto un primissimo assaggio alla cieca e ho messo i cuoricini che vedrai sotto, da 0 a 3. Mi è piaciuto molto farlo: nel mezzo c’erano anche etichette e cantine blasonate ed è stato fondamentale sentirmi libera dai condizionamenti!

Doctor wine 2022 – degustazione “I grandi vini rossi piemontesi”

Doctor wine 2022 – Tenuta Santa Caterina, Grignolino d’Asti “Monferace” 2017 ❤️

Siamo sicuri che è grignolino? Scherzi a parte, ammetto che nemmeno pensavo potesse esistere un grignolino così! Rosso rubino trasparente, consistente. Al naso note fruttate sfumano nelle spezie dolci. In bocca è fresco, caldo, morbido, strutturato e molto beverino. Anche se è un 2017 per me può ancora stupire negli anni.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi grignolino

Doctor Wine 2022 – Marchesi Alfieri, Barbera D’Asti DOCG Superiore “Alfiera” 2019

Ricordo un press tour meraviglioso in questa bellissima tenuta! La Barbera d’Asti si presenta rosso rubino impenetrabile e consistente. Al naso è delicatamente speziata. In bocca è astringente, calda, fresca e complessivamente molto gradevole.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi barbera

Doctor Wine 2022 – La Gironda, Nizza DOCG Riserva “Ago” 2017

La barbera è sicuramente un vitigno nelle mie corde, ma ammetto che della zona di Nizza Monferrato non ho bevuto molto e dovrei davvero approfondire! Daniele Cernilli ci ha spiegato come la barbera ama le annate calde e siccitose e non abbia sofferto in un’annata difficile come la 2017.

Si presenta rosso rubino brillante con riflessi violacei, piuttosto consistente. Al naso è interessante soprattutto il rapporto spezia/frutto in quanto il legno, pur sentendosi, ha regalato una nota di vaniglia generosa nella bontà ma molto ben integrata. In bocca mi hanno colpito una nota di china abbastanza marcata e la sua rotondità.

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Doctor wine 2022 – Marchesi di Gresy, Barbaresco DOCG Riserva “Camp Gros Martinenga” 2016 ❤️❤️❤️+

Eccolo, il vino che mi ha rubato il cuore in questa degustazione. Un vino che non conoscevo e quindi ringrazio Daniele Cernilli per questa favolosa scoperta! Si presenta di un bel rosso che vira al granato, consistente. Al naso è ampio, fine ed elegante con note mentolate, di tabacco e spezie dolci, fiori secchi, fiori di rosa freschi e fieno. In bocca è avvolgente, coerente, equilibrato, strutturato e con un lungo finale balsamico. Pura poesia.

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Doctor Wine 2022 – Fiorenzo Nada, Barbaresco DOCG “Rombone” 2018 ❤️❤️

Altro vino che non avevo mai assaggiato e mi è davvero piaciuto. Si presenta rosso rubino con riflessi granati, consistente. Al naso è complesso, elegante e fine con note di chiodi di garofano, liquirizia, cuoio, mandorla, mirtillo. Non gli ho dato tre cuori solo perchè in bocca è davvero molto tannico e pecca un po’ in equilibrio, ma è comunque coerente, strutturato e lunghissimo.

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Doctor Wine 2022  e annata 2018, un mio personalissimo commento

Prima di finire di raccontarti tutte le mie impressioni sui vini rossi piemontesi degustati vorrei fare una precisazione sull’annata 2018 che purtroppo non mi ha entusiasmato… a casa di nessuno! Io sono una grande estimatrice del nebbiolo piemontese in tutte le sue declinazioni e nessuno nel 2018 mi ha fatto “volare via”. Non solo: bottiglie che di altre annate mi sono piaciute molto in quest’annata li ho trovati appena piacevoli se giudicate come tali. In realtà credo che il Barolo DOCG 2018 sia un barolo “quasi pronto” e per questo adatto anche ad essere consumato subito: nota positiva sia per i ristoranti che non si possono permettere di tenere i vini a lungo immobilizzati in cantina sia per i winelover abituati a comprare e bere subito. Questo per dire che il Barolo DOCG 2018 per me va correttamente interpretato, lasciando perdere certe aspettative e soffermandosi sulle sue qualità che spero trasparino dalle mie degustazioni delle singole bottiglie.

Doctor Wine 2022 – Ceretto, Barolo DOCG Magnum 2016 ❤️

Se i Barolo 2018 non mi hanno entusiasmato, i 2016 invece li ho trovati con tutto un altro spessore! Un naso ampio, pulito, con note eteree, di ciliegia sia fresca sia sotto spirito e in generale tanta frutta (pesca, fragola…) molto ben definita. In bocca si è presentato fresco, elegante, equilibrato e molto lungo. Sicuramente un vino rosso piemontese che ha tantissimi anni davanti a sé.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi Barolo Ceretto

Doctor Wine 2022 – Vietti, Barolo DOCG “Lazzarito” 2018 ❤️++

Questa azienda l’avevo scoperta grazie al caro Alessandro Monnizza in una splendida cena all’Osteria Cielo in Franciacorta e mi era già piaciuto parecchio il loro nebbiolo. Tra i Barolo DOCG degustati è entrato sicuramente nella rosa dei miei preferiti. Merito dei profumi molto puliti, fini ed eleganti che virano al ribes e alla mandorla? In bocca è fresco, tannico, morbido e complessivamente equilibrato. Anche se come tutti i vini dell’annata perde un po’ in potenza, la sua grande finezza ha reso il sorso piacevolissimo.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi barolo

Doctor Wine 2022 – Pio Cesare, Barolo DOCG “Ornato” 2018

Un vino rosso piemontese che, per me, in questa annata non è riuscito a esprimere tutte le sue qualità, ma resta particolarmente apprezzabile per chi, come me, ama i vini rossi austeri e potenti. Al naso domina una nota di liquirizia molto intensa, mentre il passaggio in legno è stato sicuramente molto meticoloso. Forse una pseudocalorica un po’ pronunciata e un tannino ancora un po’ ruvido lo rendono meno pronto di altri, ma ne segnano anche una forse maggiore longevità nel tempo.

Doctor wine 2022 vini rossi piemontesi Barolo Pio cesare

Doctor Wine 2022 – Fontanafredda, Barolo DOCG “Vigna La Rosa” 2018 ❤️

All’open tasting di Doctor Wine 2022 avevo già assaggiato i due Barolo DOCG proposti da Fontanafredda e avevo preferito questo… anche se del 2018 di questa azienda ho preferito il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba Reinassance che mi avevano inviato da degustare. Sicuramente il Vigna La Rosa è un vino rosso pronto per essere goduto grazie a un’eccezionale morbidezza bilanciata da una grade acidità e all’ottima bevibilità.

Doctor wine 2022 vini rossi piemontesi Barolo Fontanafredda

Doctor Wine 2022 – Gaja, Barolo DOCG “Conteisa” 2018 ❤️

In questo vino per me Angelo Gaja è riuscito a rispettare l’annata puntando sullo strabordante tannino, comunque complessivamente equilibrato da una maestria tecnica difficile da eguagliare. Il suo carattere di maggior pregio è la perfetta integrazione del legno che rende il profilo gusto-olfattivo eccezionalmente equilibrato.

Doctor wine 2022 vini rossi piemontesi gaja

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Doctor Wine 2022 – Ca’ Viola, Barolo DOCG “Sottocastello di Novello” 2018 ❤️❤️❤️

Quando penso a Novello penso alla bellissima cena che ho fatto qui a casa con Elisa e Pierpaolo della cantina Merengo Mauro. Caspita, è già passato più di un anno… spero di rivederli presto! Questo Barolo DOCG di Ca’ Viola è stato uno dei vini che ho preferito della degustazione grazie ad un’eleganza fuori dal comune.

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Doctor Wine 2022 – Enrico Serafino, Barolo DOCG Riserva “Briccolina” 2016 ❤️❤️❤️

Di questo Barolo DOCG mi sono un po’ innamorata. Il merito qui va sicuramente al naso: ampio, fine e con un intreccio di note di tabacco, liquirizia, pepe nero, caffè appena macinato e more di rovo che cattura i sensi. In bocca è austero, coerente, tannico, complessivamente equilibrato e molto lungo.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi Enrico Serafino

Doctor Wine 2022 – Elvio Cogno, Barolo DOCG Riserva Ravera “Vigna Elena” 2016 ❤️❤️+

Mi sembra chiaro: in questa degustazione Daniele Cernilli, in arte Doctor Wine, ha portato dei fuoriclasse. E anche Cogno conferma di esserlo con questa Riserva da lasciarci il cuore. Lo definirei un Barolo DOCG per intenditori e amanti dei sigari: infatti al naso mi ha ricordato i miei Nicaragua Vintage di fine anni ’90 che amo comprare tra Reims e Parigi. Un naso elegantissimo e mentolato che si ritrova in un palato coerente e avvolgente. Qui la struttura è smorzata dall’equilibrio. Il lungo finale di noce moscata mi ha riportato in mente ricordi dei miei amati nonni.

Doctor Wine 2022 vini rossi piemontesi

Doctor Wine 2022 – Marchesi di Barolo, Barolo DOCG Sarmassa “Edizione Limitata 10 anni” 2012

Sarò sincera, al naso mi ha detto qualcosa in meno degli altri. Oserei dire che forse è quello che mi è piaciuto di meno dell’intera degustazione. Sicuramente un vino complesso e fine, ma con una nota matura che mi ha lasciato intuire che il 2012 potrebbe essere stata un’annata un po’ troppo calda per produrre un vino destinato all’invecchiamento. Sarò io poi, ma non ho trovato nemmeno tutta questa profondità gustativa. Insomma, sicuramente un vino Barolo che si lascia bere e “gastronomico” come piace dire a qualcuno, ma non ci avrei fatto una Edizione Limitata… a meno che questa sia tale solo in etichetta e venga fatta tutti gli anni o quasi!

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Doctor Wine 2022: 2 consigli per la prossima edizione

In ultimo vorrei segnalare alcune cose “da rivedere” come suggerimento per il prossimo anno:

  • I calici vanno controllati uno a uno. Su 14 calici ne avevo 6 che puzzavano di armadio chiuso e non erano i vini, dato che sono riuscita ad assaggiarli versandoli nel calice che avevo portato dall’Open Tasting. Non mi sembrava rispettoso interrompere la degustazione per chiedere una sostituzione, anche perchè non ho visto personale in sala, e mi sono arrangiata. Ma quante persone presenti che magari hanno un altro naso non si sono accorte del problema e hanno magari incolpato il vino? Oh, magari sono stata sfortunata io…
  • Sarebbe carino predisporre un ingresso stampa dedicato, senza dover fare un’ora di fila. Se io sono lì per lavoro e perdo un’ora delle 3 disponibili significa che non posso assaggiare un gran numero di vini e questo è comunque un danno per quelle cantine che io – e tutti i miei colleghi giornalisti – si perdono. Soprattutto chi ha a che fare con una redazione ha i minuti molto più contati dei miei e rischia di potersi fermare nemmeno mezz’ora…

Infine ho sentito dire a Daniele Cernilli che la degustazione doveva costare 200 € invece di 25 €. Forse, ma a quel punto per me non doveva contenere tutti vini (o quasi?) presenti nell’Open Tasting (io li avevo già bevuti quasi tutti, e consideriamo le aziende divise appunto su due giornate). Diverso sarebbe stato se invece della degustazione “schietta” ci fosse stata una Masterclass su un vitigno, ad esempio il Nebbiolo, con un’ora di teoria.

Detto questo Daniele Cernilli – in arte Doctor Wine – è un professionista di una cultura impressionante e i vini presentati nella degustazione li ho trovati tutti davvero molto molto buoni. Ce ne fossero!

Cheers 🍷

Chiara

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